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Lo smartphone ha perso la voce

Lo smartphone ha perso la voce

11 Gennaio 2016 Gian Carlo Lanzetti
SoloTablet
Gian Carlo Lanzetti
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Lo smartphone sempre meno usato per telefonare e fare messaggistica tradizionale, sempre più usato per accedere a Internet. Lo sostiene una indagine di Deloitte. Da dispositivo telefonico lo smartphone è diventato un veicolo di accesso e un potente strumento di scrittura. Con lo smartphone si naviga e si socializza. Con le sue tastiere virtuali si scrive, si cinguetta, si abitano i muri delle facce e si riempiono di immagini tutti gli spazi disponibili.

Secondo questa analisi nel mondo il 22% degli utenti smartphone nel 2015 non ha mai fatto una telefonata nel senso tradizionale del termine, usando cioè la rete telefonica e non quella internet. Nel 2012 la percentuale si attestava all’11%. Quest’anno, a quanto pare, più di un quarto (26%) degli utenti smartphone dei mercati cosiddetti ‘maturi’ userà il suo dispositivo soltanto per i servizi dati, in particolare nella fascia d’età 18-24 anni.

In Italia, stando sempre a dati Deloitte, nel 2015 le chiamate hanno registrato un calo in tutte le fasce di età ed in particolar modo fra gli adulti (35-55 anni), che ne hanno ridotto l’utilizzo, rispetto al 2014, di più del 12%.

Stesso destino per gli SMS il cui utilizzo è diminuito per tutte le fasce di età, mostrando un calo a doppia cifra per gli under 25 e per gli over 65 (-10%).

Messaggistica istantanea, social network e e-mail vengono usati invece in modo sempre più massiccio: tra i giovani (under 25) la crescita nell’uso dei social network rispetto allo scorso anno si attesta all’11% e ancora più significativo è l’aumento dell’utilizzo dei messaggi istantanei che, per gli italiani tra i 45 e i 55 anni, ha raggiunto quasi il 20%.

A livello globale, i servizi come Whatsapp sono quelli che hanno riscontrato il maggior successo nel pubblico più adulto, passando dal 27% del 2012 al 59% nel 2015. 

Un cambiamento non da poco (I Pad, You Tube, We .doc) e non solo delle nostre abitudini, quanto anche per i modelli di business degli operatori telefonici e dei produttori di smartphone, che da sempre hanno fatto affidamento ai servizi voce per attrarre nuovi utenti.

Gli operatori, in particolare, secondo Deloitte, dovranno puntare sempre più sulle offerte dati, per accompagnare la crescente diffusione dei cosiddetti ‘phablet’, i cui schermi più grandi sono concepiti proprio per la fruizione di contenuti media e di servizi di messaging e comunicazione video.

A questo riguardo la ricerca sottolinea che quest’anno saranno condivise all’incirca 2,5 miliardi di foto e il 90% di queste proverrà da uno smartphone.

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