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Facebook e la volontà di potenza

Facebook e la volontà di potenza

24 Febbraio 2017 Redazione SoloTablet
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Facebook è da tempo parte integrante del ristretto gruppo di aziende tecnologiche che dominano il mondo con la forza delle loro piattaforme, ecosistemi, codici software e algoritmi. Aziende come Google, Apple, Microsoft e Amazon con le quali compete per la leadership nel governo del mondo. Una ricerca di leadership alla quale Facebook dedica le ultime strategie marketing aziendali e gli interventi visionari del suo leader Zuckerberg.

Facebook continua a produrre fatturati e profitti crescenti ma soprattutto a aumentare il numero degli utilizzatori del suo social network. Facebook è però molto altro come si evince anche da quanto affermato recentemente da Mark Zuckerberg nel suo manifesto per fare ancora più grande Facebook e certamente anche se stesso (nota a tutti la sua mai dichiarata ma potenziale intenzione a candidarsi alla Casa Binaca...dopo l'uragano Trump).

In un incontro con numerosi giornalisti il CEO di Facebook ha presentato la sua filosofia del mondo che, non a caso, assegna, direttamente o indirettamente, alla applicazione di social networking di Facebook un ruolo chiave.Il manifesto conta quasi 6000 parole e racconta la visione di Zuckerberg sul ruolo che Facebook potrebbe avere in futuro nella soluzioe di problemi globali ponendosi a fianco di governi, aziende e organizzazioni non a scopo di lucro. I problemi identificati come ambiti di intervento possibile sono la disinformazione, la propaganda terroristica e altri ancora. Per tutti la soluzione proposta passa attraverso infrastruttre tecnologiche sempre più intelligenti capaci di fornire antidoti e medicine sia pe la prevenzione sia per la difesa. Quello di uckerberg è un manifesto politico che sembra prefigurare scenari, sempre smentiti dall'interessato e da Facebook, politici veri e propri nei quali Zuckerberg potrebbe sfidare Trump alle prossime elezioni americane correndo per il partto democratico.

L'incontro è contemporaneo ad altre mosse marketing dell'azienda che servono a comprendere meglio quali siano le strategie dell'azienda nel prossimo futuro. Sono strategie che puntano a cambiare lo scenario del mercato tecnologico dei prossimi anni con due proposizioni destinate a mettere in difficoltà i diretti concorrenti.

La prima di queste proposizioni prevede grandi investimenti sulla Realtà Aumentata per farla diventare una soluzione di massa. Grandi investimenti sono già stati fatti con l'acquisizione per due miliardi di dollari di Oculus Rift e nel predisporre quanto serve per promuovere la Realtà Aumentata come una evoluzione prossima ventura del social networking e per formare gli sviluppatori nella creazione di nuove applicazioni che ne facciano uso. La scelta di puntare sulla Realtà Aumentata è dettata dalle azioni della concorrenza. Google sta investendo da anni sui suoi Google Glass ma sul mercato sono arrivati anche nuovi protagonisti come SnapChat con i suoi Spectacles. L'applicazione Pokemon Go nel frattempo ha mostrato tutta la potenzialità del mercato della Realtà Aumentata. Facebook, con il suo database contenente miliardi di dati e di profili ha sicuramente tutte le carte in regola per trarre vantaggio dalle nuove applicazioni di Realtà Aumentata andando a costruire sulle informazioni in suo possesso un livello di informazioni aumentate capaci di descrivere, alla Facebook, il mondo reale.

La seconda proposizione su sui sembra puntare Facebook è l'offerta di servizi in cloud computing, simili a quelli AWS di Amazon. Nel farlo il target di mercato sono le aziende, quelle stesse che oggi scegliendo Amazon sono in grado di mettere in piedi in tempi rapidissimi vere e proprie infrastrutture informatiche potenti e performanti. Nel mercato cloud Amazon continua a mantenere la sua leadership nonostante concorrenti sempre più agguerriti come Microsoft con Azure e Google con la sua Cloud Platform. Facebook ha le capacità e le risorse per competere con Amazon come fornitore innovativo di piattaforme cloud e lo farà, puntando a trasformare quello che già oggi è un dominio pervasivo del mondo in una penetrazione ancora più grande.

Chi si preoccupa del potere che Facebook sta assumendo nel mondo lo fa pensando sia alla mole di dati e informazioni che l'azienda è in grado di raccogliere attraverso la sua applicazione di social networking sia per il ruolo assunto come produttore di contenuti e canale, tra i più importanti, di consumo di notizie e contenuti. I dati sono divorati da algoritmi voraci e bulimici che li trasformano in informazioni utili per determinare cosa far vedere agli utenti e condizionando in questo modo comportamenti e decisioni ma anche le loro vite personali e sociali, le loro preferenze di consumatori e scelte politiche. Un condizionamento che passa attraverso la creazione artificiale di bolle all'interno delle quali esporre chi vi abita a informazioni e narrazioni del mondo filtrate e manipolate.

Il manifesto presentato da Zuckerberg ai media è certamente finalizzato a far crescere la popolazione degli spazi virtuali di Facebook, a espandere il dominio dell'azienda sul mondo ma anche a giocare un ruolo sempre più rilevante nelle vite delle persone, presto anche con soluzioni di Realtà Aumentata. Alla base del manifesto c'è una abile retorica tutta improntata sul mondo interconnesso, sulla partecipazione e la trasparenza e su decisioni prese collettivamente, grazie al potere democratico della Rete, per affrontare e risolvere i problemi globali del mondo.

La visione del mondo che emerge dalle strategie di Facebook racconta una realtà nella quale Facebook giocherà il ruolo di strumento per governare se stessi, le proprie vite, quelle delle comunità sociali e della politica. Una narrazione utile a far aumentare i guadagni attuali ma anche preoccupante per il ruolo che in prospettiva Facebook potrebbe assumere nel governo futuro del mondo. La preoccupazione non sembra essere al momento il sentimento della maggioranza degli abitanti di Facebook ma sia i singoli individui sia le organizzazioni dovrebbero riflettere con attenzione sull'espandersi del potere di quella che oggi è una piattaforma per l'interazione sociale e domani potrebbe diventare un'infrastruttura sociale in grado di sostituirsi a quelle democratiche e istituzionali di oggi. Una riflessione potrebbe favorire la consapevolezza su quanto già oggi molte persone hanno ceduto a Facebook delle loro vite personali e su quanto potrebbero ancora cedere in un futuro prossimo venturo che Facebook (il social network ma anche tutte le altre applicazioni di cui è proprietaria come Instagram, WahtsApp, ecc.) pensa di dominare anche con le sue interpretazioni del mondo, in termini di Realtà Virtuali, Realtà Aumentate e di Intelligenze Artificiali.

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