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Facebook luogo di amicizie e ricatti. Come nella vita reale?

Facebook luogo di amicizie e ricatti. Come nella vita reale?

08 Ottobre 2014 Redazione SoloTablet
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Il mondo della Rete sta attraversando una fase di mutazione. Le macchine all'opera online sono sempre più intelligenti e pervasive. Chi le conosce e le sa usare per motivi criminali è sempre più bravo e capace a piegarle ai propri bisogni e a nuovi obiettivi. Ad esempio ricatti sessuali legati a situazioni create online.

Il problema non è se usare o spegnere la tecnologia, ma quanto siamo capaci di proteggere noi stessi dalle trappole tecnologiche delle macchine (μηχαγη, mechane, arte, invenzione, inganno, astuzia, artificio) di cui è composta Internet e la Rete. Nuovi allarmi si aggiungono a quelli vecchi e nuove forme di 'abuso' si manifestano in luoghi finora considerati sicuri. I luoghi sono quelli virtuali dei social network ma soprattutto gli spazi sociali che caratterizzano il contatto, la relazione e la costruzione di nuove amicizie.

Uno dei più recenti allarmi riguarda l'utilizzo di informazioni personale e private per iniziative di ricatto che mirano ad estorcere piccole somme di denaro ma che possono trasformarsi in qualcosa di molto più pericoloso e costoso. Pericoloso per le reazioni che può scatenare nella vittima designata e costoso per i soldi che si è costretti a pagare per evitare danni alla propria immagine e persona.

Il ricatto è di tipo sessuale e nasce dallo scambio di immagini o video rubate durante conversazioni in skype o inviate tramite WhatsApp.  Lo scambio avviene dopo che è stato creato il contatto tramite richiesta di amicizia, è stata coltivata la relazione fino a generare confidenza e amicizia. Cascarci è facile perchè la curiosità è di tutti e la persona che chiede l'amicizia può essere molto abile nell'usare le molle giuste che scatenano reazioni emotive, sentimenti e affetti dai quali possono scaturire gesti di impulso, conversazioni intime e scambi dettati dalla situazione del momento.

Il ricatto nasce dall'acquisizione (furto) di immagini e video, dalla minaccia di una loro pubblicazione online e dalla richiesta di piccole somme per evitarla. Le somme richieste sono di solito piccole (100-200 euro) per indurre più facilmente la vittima a pagare e a farlo rapidamente.

Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi e le denunce si contano ormai in decine. Vittime non sono sempre le donne ma uomini, giovani e anziani, che vengono catturati da video hard e spinti a produrre video dello stesso tipo per uno scambio erotico online da cui trarre piacere. Dallo scambio al posto del piacere soddisfatto nasce la paura del ricatto.

L'estorsione nasce dalla minaccia di inviare conversazioni, immagini o video a fidanzate, mariti, mogli, genitori e di metterlo online su canali come YouTube. Incassati i soldi gli estortori spariscono, probabilmente perchè impegnati a inviare altri video hardcore e a ricervene per ricatti futuri.

Il fenomeno sta crescendo anche in Italia e colpisce persone di ogni genere e di tutte le età. Denunciare questo tipo di ricatti è utile ma serve a poco. Non esiste una legislazione adeguata per intervenire rapidamente e soprattutto per colpire i criminali digitali in modo che non si ripetano.

 

In questa situazione non resta che fare molta attenzione nella frequentazione degli spazi sociali della rete e alle numerose richieste che arrivano tramite applicazioni e strumenti di tipo digitale come skype, WhatsApp e simili.

Meglio però fare attenzione in modo particolare alla posta elettronica e ai messaggi che veicola. Molti messaggi sono fasulli ma così abilmente costruiti da apparire reali. Il mittente può usare l'indirizzo email di un conoscente e il testo fare riferimento a cose conosciute o accadute da poco (prese sicuramente su social network come Facebook) e note a pochi. Obiettivo di queste email è suscitare la curiosità e creare delle motivazioni al contatto da cui far nascere l'amicizia.

Il consiglio è di aumentare il livello di allerta e di prestare particolare attenzione a ciò che succede in rete intorno a sè. Per difendersi meglio serve migliorare la propria conoscenza dello strumento tecnologico, non farsi dominare dalla tecnologia, non agire di impulso (è proprio necessario cambiare il proprio status Facebook di continuo?), verificare sempre due volte l'origine o il mittente di un messaggio o di una richiesta.

La soluzione potrebbe però essere lo spegnimento del dispositivo mobile, l'uscita da Facebook con l'annullamento dei profili creati, non rispondere a messaggi di mittenti sconosciuti, non richiamare se il chiamante non ha un nome registrato nei contatti, ecc. ecc.

Sembrano suggerimenti di buon senso che se venissero applicati eviterebbero a molte persone di cadere nella trappola. Chi il buon senso non ce l'ha sa che ora è anche diventato un target perfetto per amicizie fantastiche e avventure erotico-sentimentali inimmaginabili ma con sorpresa finale.

Stay tune, stay calm, don't be fool!

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