
Raccogliere informazioni sui naviganti della rete e di usarle per personalizzare le pubblicità sulle loro pagine personali è dibentata praasi comune tra i grandi della Rete, Google in primis, Facebook lo ha fatto finora all'interno dei suoi territori sfruttando la mole incredibile di informazioni che raccoglie grazie alle sue applicazioni. Lo ha fatto con il gradimento dei suoi utenti-clienti che sembrano contenti di vedere apparire sulle loro pagine comunicazioni marketing, promozioni e pubblicità personalizzate.
A questi clienti-utenti non darà quindi fastidio sapere che Facebook è pronta ad allargare la sua sfera di influenza al di fuori dei suoi territori con una strategia che, secondo quanto ha dichiarato Facebook stessa, punta a soddisfare ancora meglio l'utente. All'utente verrà offerta la possibilità di negare il permesso al tracciamento delle sue attività in rete ma è facile prevedere che l'opzione per comunicarlo non sarà facilmente configurabile e/o raggiungibile.
Consapevole della delicatezza della scelta fatta, Facebook si è affrettata a comunicare che 'Così fan tutti' e quindi non 'è motivo di fare diversamente. Anche perchè le proteste dei cittadini della rete per il momento sono così scarse da non spingere verso scelte diverse. Facebook ha comunque dichirato che permetterà agli utenti di comprendere perchè un determinato banner o una comunicazione marketing è stata visualizzata sulla sua pagina. L'utente avrà la possibilità di interagire per segnalare cosa aggiungere o togliere al proprio profilo in modo da incidere su cosa deve essere visualizzato. Una idea fantastica che trasforma l'utente in consumatore che costruisce la propria gabbia su misura, una gabbia dalla quale poi dificilmente riuscirà a liberarsi.
Obiettivo reale della iniziativa è per Facebook l'aumento della raccolta pubblicitaria e maggiori profitti sulle attività promozionali. Un obiettivo facilemente raggiungibile se si considera quanto numerose e accurate possano essere le informazioni che Facebook risce a raccogliere, utili anche per analisi predittive sul comportameti degli utenti-consumatori.
Per il momento la novità riguarda solo gli Stati Uniti.....poi a seguire il resto del mondo.