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Riflessioni sul prezzo del tablet: i soldi non ce li ho ma me lo compro lo stesso!

Riflessioni sul prezzo del tablet: i soldi non ce li ho ma me lo compro lo stesso!

10 Dicembre 2013 Redazione SoloTablet
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Nella valle di lacrime in cui si è trasformata l’Italia dello shopping di questa crisi senza fondo, a brillare rimane solo il gadget tecnologico. Così ci raccontano tutte le indagini e i sondaggi di coloro che osservano il mercato alla ricerca di spiragli di luce consumeristica. Ma quanto tempo ci vuole ad accantonare quanto serve per l’acquisto di un nuovo tablet? Possiamo posticiparne l'acquisto? Possiamo semplicemente farcelo regalare?

Se il tablet da acquistare è un iPad Air, la risposta è semplice! Come minimo, per il suo acquisto nella versione Wi-Fi + LTE, servirà uno stipendio mensile da precario o da lavoratore a progetto, in alternativa 100 voucher da 10 euro l'uno, depurati dalle tasse!  In ogni caso l’acquisto di un tablet iPad, nella versione AIr, obbliga ad un processo decisionale per l’acquisto che sarà diverso a seconda del reddito e della capacità di spesa di ognuno, ma che favorirà chi ha un posto di lavoro fisso e magari anche ben pagato.

Non tutti sono obbligati ad acquistare un tablet della Apple! L’offerta è ampia, anzi amplissima e i prezzi dei tablet sono diventati competitivi e alla portata di un pubblico ampio di consumatori.

Material Girl by Madonna
Some boys kiss me, some boys hug me
I think they're O.K.
If they don't give me proper credit
I just walk away
They can beg and they can plead
But they can't see the light, that's right
'Cause the boy with the cold hard cash
Is always Mister Right....

Cause we are living in a material world
And I am a material girl

Se l'obiettivo è di possedere un tablet a prescindere, allora il dispositivo da acquistare potrebbe essere un Avoca da 70 euro. Il dispositivo ha un sistema operativo Android, display da sette pollici, 8GB di memoria e può soddisfare molte necessità personali.

Per le fancuille può valere ancora il suggerimento di Madonna nella sua famosa canzone The Material girl, nella quale la prootagonista è una donna alla ricerca di un uomo ricco in grado soddisfare tutte le sue voglie, ma soprattutto quelle consumistiche. Oggetto della scelta e del processo decisionale in questo caso non è più il tablet ma chi lo può regalare! Per soddisfare il bisogno, meglio evitare i 'mediastore/applestore' e frequentare i vernissage!

Pochi ma bravi si interrogheranno sulla necessità reale di dotarsi di un tablet, quando già si possiede un personal computer ed uno smartphone oppure su quanto sia necessario sostituire il tablet posseduto con l'ultimissimo modello appena rilasciato.

A non porsi eccessivi problemi saranno sicuramente i politici italiani. Si regaleranno le ultime meraviglie della tecnologia per poi sfoggiarle, in barba alla crisi e alle critiche, nei molti talk show che continuano a sopravvivere.

 

Il digital divide vale anche per il mercato dei tablet e dei gadget tecnologici!

Uno studio recente di ABI Research ha evidenziato l’esistenza di un digital divide anche per i tablet. Tutto dipende dalla capacità di spesa e dal tempo necessario ad accantonare il budgte utile all'acquisto del prodotto desiderato.

Il tempo necessario per accumulare quanto serve per l’acquisto di un nuovo tablet varia a seconda dei paesi e del reddito delle persone. Negli Stati Uniti,  il paese in cui è venduto il maggior numero di tablet di marca, ad un normale consumatore bastano pochi giorni per disporre dei denari necessari ad un acquisto. In altri paesi si va da alcune settimane ad alcuni mesi. In altri ancora il tablet, e in particolare l’ipad, rimane un miraggio o un sogno da realizzare.

Negli Stati Uniti, secondo la ricerca,  il prezzo medio dei tablet acquistati si aggira tra i 343 dollari e i 445 (dati riferiti al 2012). In Cile  il prezzo medio è di 614 dollari, manifestazione di una nazione con il PIL ancora in positivo ma soprattutto del fatto che i cileni sembrano molto legati al marchio della Apple.

Anche in acuni paesi dei cosiddetti BRICS, come Brasile e Cina, il tablet di Apple è premiato dai consumatori e dal mercato. In altri paesi come Ucraina e Polonia il prezzo medio dei tablet venduti è di 300 dollari, ancora più basso in India, pese nel quale Apple per il momento non riesce a penetrare con successo.

La ricerca di ABI Research ha evidenziato un calo medio costante nel prezzo pagato per l’acquisto di un tablet, conseguenza diretta dell’aumento dell’offerta di tablet mini e di basso costo ma anche da un’offerta sempre più ampia che obbliga i produttori ad una maggiore competizione.

 

Autore:  Jen Grond/the Gauntlet

Prima di buttare soldi meglio chiedersi a cosa può servire

Essendo pagati anche in base alle unità vendute, difficile che i commessi di vendita degli Apple Store o Mediastore vari si impegnino più di tanto a porre le domande giuste a consumatori indecisi su quale modello acquistare. Eppure le domande che ogni consumatore dovrebbe porsi ci sono e sono note ai più.

Tra queste le principali sono le seguenti:

  • Quanto posso spendere? Una domanda molto semplice che tutti dovrebbero chiedersi e ch può essere declinata in varie forme a seconda del tipo di pagamento da sottoscivere, dalla capacità di spesa per il futuro ( sono sicuro di non perdere il posto di lavoro?), della connettività desiderata ( Wi-Fi e/o LTE?), delle applicazioni da usare, ecc.
  • Quanto ho già speso? Se l'acquisto di un tablet non è il primo di tipo tecnologico, meglio interrogarsi sull'uso che si è fatto dei dispositivi acquistati precedentemente e chiedersi quanto il loro uso abbia ripagato la spesa sostenuta. Una riflessione approfondita può servire a non cadere vittima del facile consumismo ed a fare scelte più razionali capaci di generare benefici economi  tangibii e immediati (la cena di Natale più riccca....)
  • A cosa ti serve? Se il table è un oggetto per aumentare la propria autostima e migliorare il proprio stile di vita questa domanda si può saltare. Diversamente è utile chiedersi se e quanto il tablet possa sostituire il laprop, nel caso se ne possegga uno e a che destinazione è assegnato. Se l'obiettivo è la trasportabilità e la connettività in ogni luogo, il tablet è una soluzione adeguata. Ma se il tablet non è usato per motivi di lavoro, un dispsoitivo di fascia bassa con schermo da 7 pollici potrebbe essere più che sufficiente e far spendere meno.
  • Lo desideri personalizzato? Se la risposta è positiva, meglio! Si può evitare il costoso iPad e scegliere una delle molteplici proposte di tablet Android.
  • Di quanta memoria ho bisogno? Il tablet è uno strumento perfetto per lavorare con dati e contenuti memorizzati nella nuvola. Se però il tablet è usato anche in luoghi dove non potrebbe essere possibile accedere al Cloud, bisogna dotarlo di memoria Storage ad hoc. E la memoria costa così come costano i modelli con memorie storage estese.
  • Come posso dsoddisfare i miei gusti personali? Se questa è la domanda principale la risposta sarà sempre collegata alla disponibilità di budget. Molti saranno dsipsoti a fare follie che poi pagheranno in seguito!!! A loro il suggerimento di riflettere ancora meglio e ripartire dalla domanda in tesat a questa lista.

 

Fonte: www.quotesdump.com

Il crollo dei consumi in Italia con una eccezione: tablet e smartphone

Nel rapporto COOP di settembre, seguito da quello del CENSIS, è stato fotografata la situazione del mercato italiano che evidenzia i livelli di consumo piu’ bassi dagli anni 60/70. A registrare un segno positivo sono ormai quasi solo i gadget tecnologici come smartphone e tablet. Secondo il rapporto ci sono pochi motivi per essere ottimisti sul futuro: nonostante anni di flessioni elevate, non si assistera’ a una ripresa dei consumi alimentari e non alimentari in tempi brevi. Il 2014 stimano gli analisti COOP – sara’ caratterizzato da un ulteriore contrazione dello 0,5% nel settore alimentare e da un -6,1% nel settore non alimentare.

La spesa pro capite  nel settore alimentare si attesta intorno ai 2400 euro (un valore inferiore a quello del 1971), e alla fine del 2013 il calo in quantita’ rispetto ai valori pre-crisi del 2007 raggiungera’ quota -14%. Più dell'80% degli italiani ha cambiato abitudini di consumo, una percentuale che in Europa e’ superata solo dagli spagnoli. Le  famiglie che non riescono a permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni. sono salite a 3 milioni.

L’italiano medio rinuncia persino ai vizi, testimoniati ad esempio da un calo nei consumi di vino che registrano un calo del 4%, ma anche dal numero di sigarette fumate che scende del 14% in due anni. L'unico aumento significativo è sul fronte del gioco d’azzardo, soprattutto online, che alla fine del 2013, sfiorera’ i 100 miliardi di euro ed è giustificato dalla disperata ricerca di un colpo fortunato per affrontare le difficoltà del momento. umentano anche le spese per accessori erotici (+6,4) e viagra (+8%), ma anche questa evidenza non è sintomatica di grande felicità.

Unico settore in controtendenza e’ quello tecnologico: gli italiani connessi a internet sono quasi 40 milioni, di cui 29 milioni sono attivi ogni mese. Ventitre milioni di italiani accedono a internet attraverso tablet e smartphone, un aumento di ben 10 milioni rispetto al 2012.

 

Fonte: www.linkiesta.it

I soldi non ce li ho ma il tablet me lo compero lo stesso.

Il fenomeno del consumismo è noto ed interessa non soltanto le classi sociali con redditi alti ma anche i ceti medi e la classe operaia e, oggi, sempre più precaria. E' un fenomeno che racconta come, nonostante molte categorie sociali non dispongano delle entrate sufficienti ad arrivare alla fine del mese, la spesa per beni voluttuari e capaci di determinare uno stile di vita e uno status sia sempre perseguita e rimanga elevata. E' un fenomeno che descrive comportamenti compulsivi ma anche una cultura consumeristica in cui siamo tutti cresciuti e che ha caratterizzato l'economia, almeno fino alla crisi attuale.

La crisi sta oggi determinando, in modo involontario, nuovi comportamenti, condizionati dalla necessità ma anche liberatori. La situazione di difficoltà in cui si trovano molte famiglie e numerose persone suggerisce nuove priorità, non necessariamente legate alla soddisfazione di bisogni individuali e all'acquisto di un nuovo gadget tecnologico. Meglio forse perseguire e investire tempo ed energie in relazioni umane, amicali e parentali. Meglio puntare sulla rinuncia e scoprire che non è collegata necessariamente ad una sconfitta ma può essere il punto di partenza di una riscoperta della comunità e socialità, della famiglia, dell'altruismo e di altri valori che non derivano dal possesso di beni e/o dalla capacità di spesa.

Ma se non si è convinti che rinunciare ad un acquisto sia la scelta più giusta per un percorso verso maggiore felicità, allora il tablet è un oggetto capace di soddisfare molti bisogni!

Si può puntare all'iPad Air o, per non farsi troppo male, ad uno dei tablet seguenti ( tratto da un approfondimento per il Natale 2013 disponibile su Solotablet a questo indirizzo):

Da 500 euro in su:

  • iPad Air di Apple ( Amazon.it )

  • Surface Pro 2 di  Microsoft (Amazon.it)

  • Galaxy Note 3 di Samsung

Da 400 a 500 euro:

Da 300 a 400 euro:

  • MEMOPAD 10 FHD di Asus ( Amazon.it )
  • Transformer T100 (Amazon.it) di Asus
  • Galaxy Tab 10.1 di Samsung

Da 200 a 300 euro:

  • 101 XS 2 di Archos
  • S5000 di Lenovo
  • Galaxy TAB 3 8.0 di Samsung ( Amazon.it )
  • Nexus 7 32GB di Aus

Da 100 euro a 200:

  • Iconia B1 – 710  di Acer (Amazon.it )

  • MEMOPAD HD 7 di ASUS

  • FonePad di ASUS

  • Slate 7 di HP

 

 

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