
Il rumore accompagna da sempre ogni tipo di dispositivo, anche se non sempre è percepito. E' diventato sempre più forte e presente grazie alle innumerevoli conversazioni telefoniche sempre attive e che rendono spesso impossibile capirsi al ristorante, in famiglia o in altre esperienze sociali colonizzate dalla presenza di smartphone e telefoni cellulari.
L'ideale sarebbe di poter filtrare i vari suoni in modo da eliminare il rumore e facilitare conversazioni, dialoghi e scambi. Il filtraggio potrebbe essere fatto da sistemi miniaturizzati, grandi e potenti come i sensori, integrati negli smartphone e attivabili ogni qualvolta il rumore di fondo diventa insopportabile o così prevalente da impedire ogni conversazione. Questi filtri potrebbero farsi carico anche del riconoscimento delle voci che già oggi caratterizza molte interfacce tecnologiche come quelle dei dispositivi mobili e dei computer, ma anche di auto e altri sistemi domotici o di trasporto.
In attesa che questi filtri tecnologici arrivino sul mercato superando le barriere attuale determinate dai costi eccessivi e dai bassi livelli di adozione, tutti dobbiamo fare i conti con altre tipologie di rumore che si vanno a sommare a quello già presente nella vita digitale di ogni giorno. Il nuovo rumore è determinato da dispositivi tecnologici dotati della capacità di comunicare con una interazione di tipo vocale e interazioni basate su linguaggi naturali.
Questi dispositivi, soprattutto nella forma di assistenti personali o dispositivi per la casa come Echo di Amazon, non sono ancora molto diffusi, con l'eccezione di alcuni mercati come quello americano. Sono però indirizzati a caratterizzare tutto il 2018. In particolare nella forma di assistenti personali.
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La diffusione e pervasività delle nuove tecnologie è tale da non interessare solo le interfacce parlanti degli smartphone o le intelligenze artificiali alla Echo (alexa). Si stanno evolvendo e diffondendo anche su un numero crescente di altre apparecchiature tecnologiche, dalla TV alle auto e ai dispositivi per la casa.
Il successo, facilmente prevedibile, delle nuove interfacce parlanti obbligherà gli utenti a dover interagire con essi simultaneamente attraverso piattaforme tecnologiche diverse. Con quali garanzie di ascolto e comprensione è facile immaginare, nonostante le numerose promesse dei produttori che puntano a assistenti personali sempre più personalizzati.
Il risultato garantito della colonizzazione in corso delle nuove macchine parlanti è l'aumento del rumore. Meglio però prepararsi anche all'interazione crescente tra queste macchine tra loro (ad esempio Amazon che parla con Google Assistant o Siri che interagisce direttamente con Alexa di Echo), anche all'insaputa dei loro referenti umani. E se l'interazione diventasse competizione? E cosa succederebbe se i vari assistenti personali dovessero parlare lingue diverse? E se per aiutare tanti italiani incapaci di parlare persino una seconda lingua si facessero largo altri assistenti personali con il ruolo di fare da traduttori?
La risposta a queste e altre domande sembra facile ma condizionata dalla quantità di rumore e dalla cacofonia diffusa che umani sempre attivi con i loro smartphone e nuove macchina parlanti saranno in grado di produrre.