
La crescita nelle vendite di dispositivi indossabili era già stata importante nel 2014 ma nel 2015 è destinata a segnare un nuovo record e forse un punto di svolta nel gradimento di queste nuove tecnologie sul mercato.
A dirlo è stata recentemente anche IDC che ha confermato in un suo studio l’aumento di produttori attivi sul mercato e di prodotti disponibili e una crescente loro adozione da parte dei consumatori tecnologici. Nel 2015 i dispositivi venduto potrebbero essere 76 milioni con un aumento del 163% sul venduto dell’anno precedente. Nel 2019 le vendite, di dispositivi considerati elementari e di quelli intelligenti, dovrebbero attestarsi sui 174 milioni con un tasso di crescita annuale del 23%. I primi sono essenzialmente braccialetti per la fitness e tracker di impulsi vitali e rappresentano i due terzi del mercato, i secondi continuano a crescere e nel tempo sono destinati a superare e forse ad assorbire i prodotti di base.
Da semplici dispositivi capaci di raccogliere informazioni e segnalarle, anche con l’aiuto di uno smartphone, ai loro utilizzatori, i dispositivi indossabili offriranno un numero crescente di funzionalità, utilizzabili in completa autonomia rispetto ad altri dispositivi. Il successo sarà però in massima parte determinato dalle applicazioni.
Boom e-commerce: grazie Covid-19!
Il cavallo di troia della penetrazione dei prodotti tecnologici indossabili saranno gli orologi intelligenti, dispositivi capaci, con i loro marchi, di attirare un pubblico fidelizzato e disponibile sia a sperimentare sia a spendere parte del loro budget tecnologico per prodotti che non sono ancora in una fase di innovazione e costruzione della proposta. A guidare il mercato saranno grandi marche con prodotti come Watch (Apple), Galxy Gear (Samsung), Moto 360 (Mototola) e Pebble Time (Pebble).
Secondo lo studio IDC il mercato è in continua crescita e maturazione, grazie all’arrivo di prodotti di seconda e terza generazione sempre più ricchi di funzionalità e di applicazioni e con caratteristiche hardware innovative. A fare la differenza sul mercato sarà la maggiore consapevolezza del consumatore sulla utilità del prodotto e la capacità, da parte dei produttori, di creare adeguate motivazioni agli acquisti (compelling reasons to buy). In assenza di standard o consumatori dovranno prestare attenzione alle piattaforme software e ai sistemi operativi proposti e alla solidità della proposta. Ad esempio la capacità di un dispositivo di interagire con dispositivi smartphone eterogenei e che non vincolino l’uso di prodotti della stessa marca. Ad oggi le due piattaforme che, in alcuni ambiti di prodotto e di offerta, si stanno affermando sono watchOS di Apple (disponibile però solo su dispositivi Apple) e Android Wear usato da produttori diversi per prodotti anche diversi dagli orologi. Altre piattaforme interessanti e che possono trovare spazio nel mercato vanno ricordate Pebble e Tizen. La prima dovrà vedersela con la forza dei marchi Apple, la seconda può rappresentare una valida alternativa a Android Wear.
Sulle tecnologie indossabili segnlaimo il nuovo e-book Il diavolo veste tecno di Carlo Mazzucchelli.