
Crescono i marchi che propongono sul mercato prodotti tecnologici indossabili. Un esempio di questa nuova proposizione è il FuelBand di Nike, un braccialetto dotato di sensori capaci di comunicare via Bluetooth con uno smartphone o un personal computer. Il sensore di cui è dotato è un accelerometro che registra le attività in cui la persona è impegnata nell’arco dell’intera giornata e di sincronizzare i dati raccolti con un iPhone. Una applicazione apposita presente sull’iPhone si premura poi di caricare e aggiornare i dati sull’account Nike dell’utente sul cloud. Il caricamento dei dati sul cloud permette di confrontarli e analizzarli rispetto ai dati caricati precedentemente.
L’applicazione suggerisce e rende possibile la condivisione dei dati utente in ambienti sociali e di usarli anche in giochi che Nike ha allestito per finalità ludiche e di intrattenimento.
Le limitazioni del braccialetto FuelBand, come ad esempio la mancanza di un sistema GPS e l’incapacità di monitorare attività fisiche, possono essere superate integrando tra loro APP diverse come Nike Running o Lose It, una applicazione quest’ultima che serve a monitorare il consumo di calorie durante esercizi fisici.
Il prodotto della Nike, che fa uso integrato di sensori e prodotti indossabili, APP e cloud computing, spiega molto bene l’emergere di nuove tendenze di mercato. Quella delle tecnologie indossabili è destinata a maturare in fretta e a dare forma a nuove convergenze dagli esiti imprevedibili. Gli innovatori e coloro che vogliono sperimentare da subito i nuovi prodotti dovranno accettare e confrontarsi con limitazioni e malfunzionamenti ma si troveranno a breve nella condizione di poter trarre vantaggio al massimo dai nuovi prodotti indossabili che arriveranno.
I fornitori di questi prodotti non saranno solo la grandi marche protagoniste del mercato mobile come Apple, Samsung, Google, ecc. ma anche le grandi marche della moda, a partire da Nike. Queste aziende hanno compreso prima di altre che i consumatori hanno maturato nuovi bisogni digitali che manifestano in nuovi comportamenti e processi decisionali. A queste aspettative le grandi marche cercheranno di dare risposte concrete costruendo nuove esperienze utente sempre più digitali e tecnologiche.