Lo smartphone interclassista, tutti lo usano!
Nuove e vecchie generazioni, nativi e immigrati digitali, tutti usano lo smartphone per telefonare ma anche per connettersi alle risorse necessarie per svolgere attività lavorative o soddisfare bisogni personali. Si usa lo smartphone per scaricare video, per aggiornare la pagina del muro delle facce, per giocare o leggere e per mille altre attività. Lo si fa di solito con entusiasmo e intensità e per tempi lunghi, anche quotidianamente. La trasformazione indotta dallo smartphone è ricca di nuove opportunità e le sue APP intuitive hanno cambiato la vita delle persone, delle loro relazioni e della loro interazione con la tecnologia. Lo smartphone è diventato sempre più lo strumento per navigare la Rete, il dispositivo preferito per gli acquisti e un mezzo di lavoro, soprattutto in mobilità.
A parecchi anni di distanza dall’introduzione nel 2007 dell’iPhone e con miliardi di dispositivi venduti, la rivoluzione dello smartphone può considerarsi riuscita e forse conclusa, almeno nella forma di semplice strumento telefonico, per comunicare e per messaggiare. Durante le varie fasi della rivoluzione di cui è stato protagonista, lo smartphone è diventato sempre più potente, più ricco di APP, più sicuro, più grande e soprattutto più usato. Tanto grande dall’aver soppiantato il nome stesso di phablet e averne preso il posto, nel mercato e nell’immaginario del consumatore. Tanto usato dall’aver sostituito il PC come strumento di accesso a Internet e di navigazione del Web.
La nuova rivoluzione dello smartphone sta nella sua trasformazione
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La fase della rivoluzione attuale registra numerose novità. Molte sono quelle legate alle caratteristiche tecniche e personalità funzionali del dispositivo, alcune e le più importanti si riferiscono al cambiamento della sua destinazione di scopo e alla sua trasformazione in qualcosa di diverso, un vero e proprio computer mobile. Lo usano così le nuove generazioni che non caso lo hanno trasformato in strumento di scrittura più che di ascolto e comunicazione parlata, in canale per produrre, documentare e condividere parole, testi, immagini, presentazioni, video e molto altro. Lo usano meno per telefonare e molto di più per ascoltare musica in streaming, per muoversi con Uber o viaggiare con Airbnb, per giocare, per leggere la posta elettronica, per socializzare, per navigare. Tutte attività che prima erano svolte attraverso un personal computer, nella forma di laptop o desktop.
La trasformazione dello smartphone non è avvenuta in solitudine e non è il semplice prodotto di scelte aziendali o attività di sviluppo. E’ piuttosto il risultato dell’uso che ne è stato fatto, sia in ambito personale sia in quello lavorativo e degli stili di vita a cui ha dato origine. Lo smartphone è stato a tutti gli effetti co-prodotto dalle aziende unitamente ai consumatori o consumAttori. Oggi è usato da milioni di persone sia nello loro veste di semplici utenti e consumatori, sia di professionisti o dipendenti aziendali.
L’entusiasmo verso il dispositivo smartphone è destinato ad aumentare e a rafforzarsi. Molti utenti credono che sia un prodotto virtualmente senza limiti di crescita per le sue potenzialità in termini di funzionalità, potenza, usabilità e applicazioni disponibili. E’ diventato così essenziale da sostituire in molti casi e soprattutto per le generazioni Millennial (18-34) il PC che viene acceso sempre meno e sul quale si passa sempre meno tempo rispetto al tempo speso con uno smartphone. Già oggi il 98% dei proprietari di smartphone lo usano come un mini computer e tutti si preparano probabilmente a usarlo ancora di più. Il dato non si riferisce solo a paesi sviluppati. Il fenomeno smartphone è così diffuso dall’aver trasformato soprattutto la realtà di paesi in via di sviluppo e nei quali le tecnologie di Internet non sono ancora completamente disponibili a tutti.
Da strumento di comunicazione a mezzo di scrittura a di personal computing
Ciò che colpisce molti osservatori è come la pervasività dello smartphone e la sua trasformazione in strumento di personal computing sia avvenuta nonostante il limite delle dimensioni del display. Un limite che sembrava insuperabile, vista la precedente diffusione e domanda di schermi sempre più grandi. Oggi la dimensione standard sembra essere diventata quella da 5-5,5 pollici. Una dimensione che sembra perfetta per le nuove generazioni di persone giovani con la vista ancora affilata e potente e meno per le persone più anziane. Una dimensione che continua a essere un limite nel caso in cui il dispositivo venga usato per input di dati o quando c’è bisogno di visualizzare fogli elettronici, tabelle o grafici.
Il problema dello schermo grande non sembra insormontabile e molti produttori, in attesa di soluzioni olografiche future, hanno già trovato la soluzione portando sul mercato, come ha fatto HP, soluzioni e accessori capaci di trasformare lo smartphone in un computer. Il tutto con l’aggiunta di porte aggiuntive, tastiere fisiche più grandi, schermi dalle dimensioni necessarie, connettività tipica del PC, tutte integrate attraverso appositi estensioni hardware.
Servono nuove piattaforme di sistema operativo
Ciò che manca ancora per completare la trasformazione dello smartphone sono piattaforme di sistema operativo diverse, pensate per il mondo del personal computing più che per un dispositivo mobile. Sul mercato una piattaforma di questo tipo esiste già, Windows 10, le altre seguiranno. La trasformazione, come è già avvenuto con Windows 10, passerà attraverso l’offerta di maggiore compatibilità software e applicativa, con l’offerta standard di applicazioni potenti per la produttività individuale e con dispositivi accessori specifici per attività lavorative e bisogni prestazionali diversi.
La trasformazione dello smartphone impiegherà ancora del tempo per affermarsi definitivamente. Sarà sicuramente frenata dai produttori e dalle loro strategie commerciali ma continuerà a maturare e a diffondersi seguendo i nuovi bisogni degli utenti/clienti. Quando sarà compiuta guardandosi indietro sarà difficile comprendere il percorso fatto e ci si meraviglierà di molte discussioni sul ruolo dello smartphone rispetto a quello del PC. La cosa oggi più interessante da notare è che a essere visto come alternativa al Pc non è più il tablet ma lo stesso smartphone, piccolo, leggero, potente, multifunzionale e soprattutto preferito e usato dalla maggioranza dei consumatori.