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    Unici ed irripetibili nostante la digital transformation

    Come si può essere unici ed insostituibili quando tutto sembra andare nella direzione della digital transformation e la cyber intelligence?

    Ormai da parecchi anni, nel mondo aziendale, si sente parlare di Digital Trasformation e di Intelligenza Emotiva, ma difficilmente emerge come concretamente questi due binari convergano verso un’unica direzione che è lo sviluppo del business dell’azienda e la crescita delle persone che ne fanno parte.

    Quanto sono distanti le emozioni dal fatturato? Forse molto meno di quanto si pensi! Perché è così importante l’intelligenza emotiva? Le intuizioni si sviluppano solo attraverso di essa e sono ciò che ci rende non ripetibili, originali e unici. Il nostro compito è proprio questo oggi: non sprecare tempo ed energie in qualcosa che tra pochi anni ci sostituirà, ma lavorare sodo su ciò che non potrà essere sostituibile. Ci chiediamo ogni giorno in quale direzione stiamo lavorando? Stiamo collaborando alla nostra unicità o alla nostra sostituibilità?

    Secondo la Treccani l’intuito è: “La conoscenza diretta e immediata di una verità, che si manifesta alla mente senza bisogno di ricorrere al ragionamento. L’intuito è considerato come una forma privilegiata di conoscenza che consente, superando gli schemi dell’intelletto, una più vera più profonda comprensione. Steve Jobs definiva l’intuito “un’abilità più potente dell’intelletto”.L’intuito è diverso dal ragionamento, è diverso dalla logica o dalle analisi. L’intuito è sapere comprendere a pieno il perché. L’intuito sembrerebbe guidare la gran parte delle nostre decisioni sfruttando, tra le altre cose, canali emotivi (emozioni).


    La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono” Albert Einstein

    Quindi quanto più conosciamo e sviluppiamo il terreno “fertile” ( emotivo) che sottende le nostre intuizioni, tanto più le nostre INTUIZIONI saranno linfa vitale per la nostra esistenza. L’etimologia della parola emozione è da ricondursi al latino emovère (ex = fuori + movere =muovere) letteralmente portare fuori, smuovere, in senso più lato, scuotere, agitare. La preposizione emo deriva dal greco, emo (sangue). Risposta corporea che proviene dal sangue. La psiche agita il sangue in base a come l’uomo interpreta gli eventi.

    Iniziare la scalata alle intuizioni: osservare le nostre emozioni attraverso il corpo.

    Il corpo come sistema cardio-circolatorio ed energetico. Osservare e riconoscere cosa ci sta dicendo il corpo è portare presenza a quello che è realmente ed attivare l’attenzione. Dallo studio condotto da Riitta Hari su circa 800 persone, è emerso che ogni emozione attiva una precisa parte del corpo, ed è quindi percepibile fisicamente.

    Emozioni mappate nel corpo, video realizzato dall’ American Museum of Natural History

    I partecipanti hanno valutato le loro sensazioni corporee (BSM) associate a sei emozioni di base (rabbia, paura, disgusto, felicità, tristezza e sorpresa) e sette emozioni non di base (ansia, amore, depressione, disprezzo, orgoglio, vergogna e invidia) così come uno stato neutro. Durante l’esperimento sono state mostrate loro: parole evocative, immagini, brevi video story ed espressioni facciali.

    Bodily_Feeling_Maps

    La fame si sentiva nello stomaco, la sete in gola, il ragionamento e la risoluzione nella testa. Le emozioni positive di gratitudine e solidarietà e le emozioni negative di colpa e disperazione sembravano tutte molto simili, con sentimenti mappati principalmente nel cuore, seguiti da testa e stomaco. Anche l’autocontrollo è associato ad una sensazione, è stato percepito nella testa e nelle mani, forse perché controllare i propri impulsi spesso si riduce a controllare ciò che fanno le mani. A volte crediamo che le sensazioni siano tutte nella nostra testa, ma in realtà si estendono a tutto il corpo, così come sottolinea l’autrice dello studio: “Abbiamo ottenuto solide prove che dimostrano che il corpo è coinvolto in tutti i tipi di funzioni cognitive ed emotive. In altre parole, la mente umana è fortemente incarnata”.

    Noi per lo più siamo abituati a gestire le emozioni da un livello mentale, pianifichiamo un comportamento, ma in molti casi i nostri sforzi si rivelano poco efficaci. Riconoscere che ad ogni emozione/movimento corrisponde una sensazione fisica nel corpo significa riconnetterci per un attimo con noi stessi e spezzare il meccanismo automatico di re-azione.

    Il corpo anche questa volta ci viene in aiuto, possiamo stabilire un legame armonico tra pensiero/emozione/reazione.

    Di solito quello di cui abbiamo bisogno come esseri umani è di sentirci al sicuro. Tutte le emozioni, anche quelle negative hanno un valore, e necessitano di essere riconosciute. Se ignori la voce di un bambino quando ti chiama, lui griderà sempre più forte…ecco lo stesso accade con le emozioni. Il nostro atteggiamento di reazione verso gli altri e noi stessi cambia notevolmente, semplicemente prendendo atto che qualcosa accade dentro di noi. Le emozioni attivano il nostro sistema nervoso e portare attenzione all’interno prima di esternare una reazione è un atto di consapevolezza.

    Osservare quotidianamente come portare attenzione all’interno del corpo, cambia il tuo modo di “sentirti” e di rapportarti agli altri.

    • Come ti senti prima di parlare in pubblico?
    • Dove la percepisci l’ansia? in quale parte del corpo?
    • Che segnali ti manda il corpo quando sai di dover lavorare a stretto contatto con un collega che non sopporti?

    Impara a dare un nome alla sensazione: “riconosco che sono agitato” e resta un momento con “l’agitazione”. Respiraci dentro qualche istante e, continuando per qualche istante un respiro calmo e gentile, crea uno spazio tra te e l’emozione che stai riconoscendo. Perché tu non sei l’agitazione, sei anche quell’agitazione, ma sei ben oltre essa. Tutto questo è solo il primo passo da compiere, ma implica un aspetto molto importante che è la prima chiave di accesso per diventare persone intuitive: L’ascolto di sé stessi, perché l’intuito è legato alla nostra parte non conscia. Ascoltare la propria voce interiore ha grossi vantaggi: consente di fare sempre scelte giuste, o comunque in armonia con i propri reali bisogni.

    E se le nostre scelte personali si allineano alla mission/vision aziendale ecco che senza sforzo, senza lotta, senza esaurimento energetico, ma con passione, vitalità, motivazione e creatività tutto concorre a sbocciare con una potenza essenziale che le macchine, la tecnologia non potranno sostituire.

    Energyogant Thinking Growth

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