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IMMAGINARE IL FUTURO

IMMAGINARE IL FUTURO

09 Febbraio 2021 Redazione SoloTablet
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BIBLIOTECA TECNOLOGICA - “Immaginare il futuro, l’impresa come comunità generativa””, nato come riflessione sulla rilevanza sociale dell’impresa, è racconto a tutto tondo della responsabilità, individuale e collettiva, nella costruzione di un futuro migliore per il nostro Paese. Immaginare il futuro è il primo passo per costruirlo.

Il libro IMMAGINARE IL FUTURO L’impresa come comunità generativa, di Rosanna Celestino (prefazione di Marco Grazioli) è stato pubblicato nel 2015 da Edizioni GueriniNext – 0ttobre 2015


generativa: atta a generare, dal latino gènus; “produrre quasi come madre”

grammatica generativa: in grado di generare un numero infinito di frasi a partire da un insieme finito di regole

comunità generativa: una comunità capace di collegare la propria azione in un senso, una direzione,
una visione, un orizzonte comune e condiviso con la società nella quale opera

 

“Immaginare il futuro, l’impresa come comunità generativa””, nato come riflessione sulla rilevanza sociale dell’impresa, è racconto a tutto tondo della responsabilità, individuale e collettiva, nella costruzione di un futuro migliore per il nostro Paese. Immaginare il futuro è il primo passo per costruirlo. 

Apertura, autenticità, congruenza, creatività, intuizione, reciprocità, semplicità, spontaneità, sono le parole per il futuro che l’autrice propone in un percorso che, partendo dallo scenario della crisi finanziaria del 2008 e delle conseguenze sul sistema economico e sociale, arriva alla definizione di un profilo di impresa quale “comunità generativa”, capace di collegare la propria azione in una visione, un orizzonte comune e condiviso con la società nella quale opera; capace di assumersi la responsabilità di costruire un futuro migliore per il Paese.  

Così nel libro si racconta di Utopia e di Adriano Olivetti, del narcisismo della finanza e del coraggio e generosità del fare impresa, di Made in Italy e dell’articolo 9 della Costituzione, dell’Angelo della Storia di Klee e della Biennale di Venezia 2015 quale esempio di coerenza.

Rosanna Celestino riporta, a sostanziare le sue riflessioni, interviste e conversazioni con imprenditori e manager che si aprono con il tema “Come vogliamo essere”, come Paese e come Imprese, proposto da Alberto Baban, Presidente delle Piccole e Medie Industrie di Confindustria, e continuano con i contributi di Elena Aniello, Lorena Antoniazzi, Olivia Bacco, Roberto Cingolani, Stefano Colli Lanzi, Beppe Cova, Maurizio di Robilant, Sergio Fava, Cinzia Giangiacomi, Guido Giubergia, Enrico Loccioni, Gianluca Massalini, Luca Mirabassi, Barbara Paglieri, Giuliana Paoletti, Giovanni Ricceri, Valter Scavolini, Marco Scippa, Paolo Umidon, Luca Valerii, Lucio Zanca.

Nella prefazione di Marco Grazioli si legge “Erigere muri è un modo per separare. Dipingere quei muri è la prima ricetta per farli cadere”. Il primo muro da abbattere è quello dell’indifferenza verso la scelta del “come vogliamo essere”, come Paese e come Imprese.
Una decisione alla base del nostro futuro come emerge dalla conversazione con Alberto Baban, Presidente delle PMI di Confindustria, che apre le testimonianze di imprenditori e manager “orientati al futuro”.

 

Dalla Prefazione di Marco Grazioli

Nel libro di Rosanna Celestino si trovano i legami tra le parti dell’organizzazione, i sogni utopici di imprenditori e manager, le tante testimonianze diverse e poliedriche, gli slanci, gli entusiasmi e le sfide che costituiscono una sorta di telero programmatico, che supera la capacità di produrre risultato economico misurabile nel breve periodo (anche attraverso semplicemente il PIL), e sintetizza una modalità di tenere insieme felicità pubblica e felicità privata.
Immaginare il futuro è anche un modo di costruire una visione etica di ciò che sarà.

Dall’introduzione di Rosanna Celestino

Saper riconoscere il passato, averne coscienza senza pregiudizi; usare il presente, luogo di transito, per immaginare e costruire il futuro quale orizzonte responsabile, e quindi morale, quale luogo di restituzione di ciò che abbiamo avuto l’opportunità di usare.
Oppresso dalla crisi economica e da una sorta di nichilismo prodotto dall’individualismo, dal familismo e dalla sfiducia nelle istituzioni, il nostro paese sembra avere i piedi in un pantano che gli rende difficile camminare, «viaggiare» e... immaginare.
Ma non è così. Non è sempre così.

Il viaggio di questi anni mi ha fatto conoscere persone e imprese, grandi e piccole, che credono nella collaborazione e coesione con la collettività; che promuovono il merito e che hanno fiducia nelle istituzioni (perché hanno fiducia nelle persone e le istituzioni sono fatte dalle persone).

E questo è il punto di arrivo: riflettere sui caratteri distintivi della Cultura d’Impresa orientata al futuro. Il futuro di tutti.

Le testimonianze raccolte sono esemplari di una visione imprenditoriale e manageriale capace di generare una prospettiva collettiva nella quale lo sviluppo, dell’impresa e del paese, si misura sulla responsabilità, la reciprocità, il coraggio, la coerenza, il talento, la conoscenza, l’accoglienza e la bellezza della soddisfazione di sé e della gioia.

 

Nota Biografica

Rosanna Celestino ha una formazione giuridica (Università Statale di Milano, Facoltà di Giurisprudenza).
Dopo gli studi universitari sceglie il teatro e si diploma a Parigi a Le Comédien Mime lavorando come mimo, attrice, autrice, regista e insegnate di Espressione Corporea in Quelli di Grock di Milano con Maurizio Nichetti, Velemir Teatro di Trieste con Claudio Misculin, Teatro Regio di Torino con Gianfranco De Bosio, Teatro Filodrammatici di Milano con la Compagnia Stabile; partecipando, dall’80 all’85 a diverse produzioni televisive.

A Trieste frequenta i corsi di Antropologia Culturale tenuti da Carlo Tullio-Altan e collabora, a Padova, con il SIPEM, Società Italiana di Pedagogia Medica, ad un progetto di terapia a mediazione corporea. Dal 1992 trasferisce la sua formazione teatrale nel mondo delle imprese grazie ad una lunga collaborazione con la Glaxo Management School.

Dato il successo dell’esperienza in Glaxo, inizia la sua formazione di consulenza di direzione in AIF, Associazione Italiana Formatori, con Riccardo Massa e Domenico De Masi. Dal 1992, con un network di amici e colleghi, progetta incontri e percorsi di sviluppo manageriale e Cultura d’Impresa.
Nel 2006 ha pubblicato Team building, fare squadra nelle organizzazioni, Ed. Guerini Associati, Milano e, nel 2015, Immaginare il futuro, l’impresa come comunità generativa, Ed. GueriniNext, Milano.

Ha pubblicato e pubblica diversi articoli sull’edizione online di Economia & Management e su LinkedIn 

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