Cuori allo schermo

17 Settembre 2018 Redazione SoloTablet
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BIBLIOTECA TECNOLOGIA - Un libro di Marc Augè per vincere la solitudine dell'uomo digitale. Un libro costruito attarverso un dialogo serrato sui temi cari all'autore collegati a Internet e alla tecnologia. Temi quali il tempo, lo spazio e la soggettività. Gli spazi percorsi dalla logica delle immagini sono quelli della circolazione, del consumo e della comunicazione. Il tempo è percepito in continua accelerazione e ridotto al presente. Infine, al di là dell'individualismo diffuso, l'individuo vive una solitudine filosofica all'interno della crisi relazionale e sociale che caratterizza l'epoca tecnologica moderna.

Il libro di Marc Augè, Cuori allo schermi: vincere la solitudine dell'uomo digitale è pubblicato in Italia da PIEMME


La solitudine vertiginosa dell'homo cyber chiede una rivoluzione che rimetta al centro non l'individuo, ma la persona, non il consumo, ma la creatività.

Marc Augé li chiama da sempre nonluoghi, riscontrando in essi un deficit di identità, di relazioni e di storia: sono le stazioni, i porti, i luoghi di confine, i treni e gli aerei. Sono luoghi di passaggio dove gli individui sono costretti a transitare per vari motivi, ma in cui non sono obbligati a tessere rapporti interpersonali.

Per il filosofo, tuttavia, oggi il mondo intero è diventato un nonluogo. Di fronte agli schermi di tablet, cellulari e computer il tempo planetario viene percepito in accelerazione e, allo stesso tempo, ridotto a un puro presente che ci condanna all'ostentazione superficiale e all'oblio immediato. In questo presente segnato dalla velocità e dal potere dell'immagine, l'ordine sequenziale delle nostre esistenze risulta frammentato, trasmettendo la sensazione di disorientamento del viaggiatore d'affari, che passa da un albergo all'altro sentendo che la vita vera scorre altrove.

Nell'individualismo passivo dedito al consumo di notizie, immagini e oggetti, promosso dalla mondializzazione di internet, il singolo è costretto a cercare da solo il senso della propria esistenza, vivendo, proprio per questo, una solitudine vertiginosa all'interno di una crisi profondamente relazionale e, quindi, sociale.
Oggi il web ci dà l'illusione di partecipare in prima persona al dibattito pubblico e di mostrarci agli altri per come siamo, in realtà ci trasforma da esseri fatti di corpo, reciprocità e parole in fantasmi digitali.

La rivoluzione indicata in questo libro sprona a non accontentarsi di essere un apatico sguardo sul mondo in immagini: quello sguardo, da passivo che era, deve farsi attivo, diventando amicizia, fraternità, responsabilità e, forse, anche profezia.

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