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Il crepuscolo delle macchine di John Zerzan

Il crepuscolo delle macchine di John Zerzan

20 Novembre 2019 Redazione SoloTablet
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Cominciamo con ogni probabilità ad assistere al crepuscolo effettivo del paradigma tecno-industriale, o almeno ai suoi primi segnali. Le promesse dell’illuminismo non sono state mantenute; la modernità non solo non funziona, è un disastro in continua crescita e ora chiaramente visibile. La spoliazione della vita quotidiana va di pari passo con quella dell’ambiente fisico e la crisi si acuisce. L’ultima ideologia sembra essere quella della tecnologia stessa. Ma la tecnologia sta peggiorando le cose, dalle malattie resistenti agli antibiotici alla crescente vacuità e freddezza della tecno-cultura. Siamo tutti condizionati e addomesticati da una tecnologia che continua ad avanzare. E lungo la strada spunta la verità più segreta: un’esistenza completamente mediata, protesica, non è vivere per davvero.Ci dev’essere un’alternativa e siamo al punto in cui non è più possibile evitare questa discussione.La situazione drammatica in cui versiamo ci indirizza verso una soluzione: l’abbandono volontario della modalità di vita industriale che non è una rinuncia, bensì una regressione salutare.Il rifiuto di una rottura totale corona e solidifica un pessimismo che spinge al suicidio. I nostri primi passi verso la liberazione possono essere guidati solo da visioni che non siano definite dalla realtà attuale. Non possiamo permetterci di continuare ad agire alle condizioni dettate dal nemico.

Il testo rispecchia il pensiero anarchico e primitivista dell'autore, da sempre critico di una civiltà votata al disastro ambientale e alla crescente alienazione dei suoi abitanti, quest'ultima determinata da ansia e depressione crescenti e da elevato stress. Una riflessione di stampo deterministico e fortemente pessimista, finalizzata a illustrare l'ideologia della tecnologia e l'addomesticamento crescente degli esseri umani alla voglia di potenza della tecnologia. Una riflessione svolta per sostenere che una vita di questo tipo, completamente mediata e protesica forse non abbia alcun senso. Il pessimismo è grande ma usato per lanciare un ultimo appello alla ricerca di alternative, rese oggi necessarie e possibili dal fatto che a richiederle sia la stessa realtà.

Autore

John Zerzan è considerato uno dei massimi teorici del primitivismo anarchico. Nato nel 1943 negli Stati Uniti a Salem (Oregon), a partire dagli anni ’70 ha collaborato con le riviste Telos, Fifth state, Anarchy e, più di recente, Green Anarchy, di cui è stato tra i fondatori e redattori. Vive a Eugene, Oregon. Tra i suoi libri pubblicati in italiano, oltre a quelli editi da Nautilus – Ammazzare il tempo (1995), Futuro primitivo (2001) e Dizionario primitivista (2004) – ricordiamo:Primitivo attuale,  Stampa alternativa (2004); Apocalittici o liberati? Che cos’è il primitivismo, Stampa alternativa (2004); Senza via di scampo? Riflessioni sulla fine del mondo, Arcana (2007); Pensare primitivo: Elementi di una catastrofe, Bepress (2010). 

"Specializzazione, addomesticamento, civiltà, società di massa, modernità, tecno-cultura...questo è il Progresso: il suo compimento si presenta in maniera sempre più inequivocabile. L'imperativo del controllo si rivela chiaramente, spingendoci a porre domande che siano all'altezza della minaccia che cresce attorno e dentro di noi. Questi tempi terribili possono anche svalare prospettive di pensiero e di azione, nuove e corroboranti. Quando il tutto è in gioco, bisogna affrontare ogni cosa e cambiarla. In questo momento c'è la possibilità di farlo."

Zerzan è un autore statunitense forse poco conosciuto tra il pubblico italiano ma che è ampiamente tradotto nella nostra lingua ed ha un pubblico fedele di seguaci e lettori. Il suo pensiero anarco-primitivista, non semplice da comprendere fino in fondo, è catalogato tra i catastrofisti e i deterministi ma la sua visione non è così pessimista come può sembrare. La sua riflessione è tutta rivolta a ricercare alternative possibili a una civiltà che sembra avere perso la capacità di costruire futuri eco-vivibili e che per questo dovrebbe cominciare a guardare al suo passato alla ricerca di valori, strumenti e prospettive per futuri alternativi.

In questo percorso di ricerca, secondo Zerzan, bisogna lottare contro la tecnologia e l'alienazione. Obiettivo deve essere il cambiamento per uscire fuori da un antropocentrismo distruttivo che perdura fin da quando l'essere umano ha addomesticato gli animali e cominciato a coltivare la terra. Nella sua evoluzione, determinata in massima parte dalla tecnologia, l'uomo ha perso il legame con la natura e la Terra, lo spirito comunitario dei suoi antenati primitivi e la sua spiritualità. Oggi la fase attuale di evoluzione vede fondersi insieme, in modo negativo, tecnologia e modernità, macchine e automazione del lavoro. Il soggetto sociale di questa evoluzione è intrappolato e deve trovare il modo di liberarsi, con una riflessione critica teorica ma anche con vere e proprie forme di neo-luddismo.

Venute meno le premesse ottimistiche dell'illuminismo, l'esperienza che stiamo oggi vivendo è quella di un crepuscolo del paradigma tecno-industriale in una situazione di crisi acuita dalla spoliazione della vita quotidiana così come di quella ambientale. È una crisi che racconta il fallimento della modernità e che rende urgente l'abbandono volontario delle modalità di vita che la caratterizzano e una regressione salutare alla ricerca del primitivismo  delle origini.

La strada da percorre per Zerzan rimane solo quella della rottura totale. È una visione radicale e solidificata in un pessimismo difficile da digerire, soprattutto se si è abituati a vivere il rapporto con la modernità mutuandolo da quello con i numerosi gadget tecnologici che riempiono la vita di tutti.

Chi percepisce il disagio dell'epoca che sta vivendo, può trovare nel libro di Zerzan utili suggestioni utili a una riflessione critica maturata da visioni non determinate o definite dalla realtà attuale ma mediate dal pensiero e dalla necessità di reagire al predomino della tecnologia e delle macchine, entrambe definite da Zerzan come il nemico.

 

Scheda libro

Titolo intero: Il crepuscolo delle macchine

Titolo originale: Twilight of the machines

Genere:

Listino: 10,00

Editore: Nautilus

Collana:

Pagine:134

Data uscita:ottobre 2011

 

Bibliografia

  • Primitivo Attuale, Stampa Alternativa, Roma 2004
  • Questioning Technology
  • Futuro Primitivo, Nautilus, Torino 2001
  • Against Civilization -
  • Senza via di scampo? Riflessioni sulla fine del mondo, Arcana, Roma 2007
  • Il crepuscolo delle macchine, Nautilus, Torino, 2012
  • Pensare primitivo. Elementi di una catastrofe, Bepress, Lecce 2010
  • Dizionario primitivista. Critica primitivista della civilizzazione, Nautilus, Torino 2004
  • Ammazzare il tempo, Nautilus, Torino 2006
  • Apocalittici o liberati? Che cos'è il primitivismo, Stampa alternativa
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