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La tecnologia dell’umiltà di Jasanoff Sheila

La tecnologia dell’umiltà di Jasanoff Sheila

03 Dicembre 2020 Redazione SoloTablet
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La tesi dell'autrice è che la crescita e il successo delle scienze e delle tecnologie abbia creato nuove contraddizioni nella governance delle istituzioni. Non esiste solo un problema economico e di costi ma di partecipazione, di amministrazione e di interazioni tra lavoratori della conoscenza. Tutto sta avvenendo in contesti nei quali istituzioni moderne continuano a operare con modelli concettuali superati che impediscono di apprendere la ricchezza del contributo sociale, della partecipazione e della trasparenza. La partecipazione dovrebbe essere trattata come elemento standard della moderna democrazia ma in assenza di normative adeguate rischia di condurre a nuove conflittualità e difficoltà gestionali. La soluzione sta nell'adozione di tecnologie dell'umiltà per indirizzare la scienza e la tecnologia verso nuove mete, in modo da prestare maggiore attenzione alla componente sociale e partecipativa dei processi decisionali e agire nell'interesse delle persone ( da un approccio can do a uno should do). Il cambiamento di approccio permetterebbe di guardare al soggetto umano come elemento attivo, immaginativo, fonte di conoscenze, di conoscenza, di memoria e di competenze.

"Viviamo in un mondo di flussi complicati difficilmente comprensibili da chi vive in ambiti sociali specifici come ad esempio quello scientifico. Stiamo parlando di comportamenti umani e di come stanno cambiando e di comportamenti collettivi, nessuno dei quali facilmente prevedibili. [...] Le persone giocano con la tecnologia che hanno tra le loro mani. E cosa fa un ricercatore se non giocare in modo più sistematizzato? È necessario riflettere maggiormente sul mondo che stiamo costruendo pe trovare ciò che può risultare utile per porre le domande giuste sul futuro che sta arrivando e da che parte lo sta facendo."

 

Autrice

Sociologa e professoressa di Scienze della tecnologia alla Harvard Kennedy School, Sheila Jasanoff ha scritto più di 100 articoli e autrice di numerosi libri incentrati sullo studio e l’esplorazione delle scienze tecnologiche alla ricerca del loro ruolo in politica, nella società, nella democrazia, nella giurisdizione. Di Sheila Jasanoff in lingua italiana sono disponibili due testi: La scienza davanti ai giudici (Giuffré 2001) e Fabbriche della natura (il Saggiatore 2008), oltre ad un contributo nel libro Innovazione tra utopia e storia pubblicato da Codice Edizioni.


 

Il lavoro di Sheila Jasanoff è menzionato in questo e-book per aver coniato il termine di tecnologia dell’umiltà (2003) e per il suo lavoro a sostegno di una tecnologia umana e attenta ai bisogni delle persone nella loro veste di cittadini e utenti, malati, indagati. La sua ricerca è sempre stata indirizzata a collegare tra loro gli approcci tipicamente decisionisti (posso farlo e lo faccio) resi possibili dalle nuove scienze della tecnologia e le questioni etiche e sociali ( cosa andrebbe fatto). Per operare questa integrazione i governi e le istituzioni devono dotarsi di tecnologie dell’umiltà preparandosi ad affrontare ciò che è sconosciuto, imprevedibile e incerto all’interno di contesti caratterizzati da vulnerabilità, distribuzione e apprendimento.

L’analisi della Jasanoff parte dalla constatazione che disastri tecnologici sono sempre possibili perché imprevedibili. Questi disastri mettono in dubbio la pretesa umana di poter controllare la tecnologia e suggeriscono nuovi approcci, legati alla visione del rischio come endemico alle società moderne, con l’obiettivo di evitarne di ulteriori. Le innovazioni tecnologiche e scientifiche hanno portato indubbi vantaggi e benefici ma anche generato fallimenti e incertezze con il risultato di minare conoscenze e risultati, e di creare effetti negativi dalle conseguenze nefaste per il progresso dell’umanità.

La consapevolezza degli effetti negativi prodotti dalla tecnologia, impone riflessioni critiche e scelte politiche diverse perché non tutte le problematiche possono essere gestite allo stesso modo e ricorrendo a strumenti e competenze tradizionali. È necessario interrogarsi democraticamente quanto le nuove tecnologie rivoluzionarie possano incidere nell’aumento della disuguaglianza, nell’aumento della violenza, nel mettere in discussione la diversità culturale e a rischio l’ecosistema ambientale. Nel farlo bisogna prendere coscienza della limitatezza delle capacità previsionali e di controllo e trattare le tecnologie con umiltà come se non fossero mai così perfette come amano rappresentarsi e come sono spesso applicate 

Le scelte tecnologiche devono essere fatte democraticamente e con meccanismi formalizzati di partecipazione del cittadino e in contesti intellettualmente attivi nei quali il cittadino si senta incoraggiato a contribuire con le sue idee, conoscenze e abilità alla risoluzione dei problemi. Questo approccio è diverso da quello tradizionale legato al coinvolgimento di persone esperte e di probabilità statistiche da essi calcolate in modo razionale. Aspetti di importanza fondamentale per la vita del cittadino non possono essere lasciati in gestione ai soli esperti o alla politica ma devono vedere coinvolti  tutti. Dal coinvolgimento nasce la scelta di tecnologie dell’umiltà, tecnologie sociali sviluppate secondo criteri che pongono alla base di ogni scelta e sviluppo futuro alcune domande topiche come: quali sono le finalità, chi viene interessato e coinvolto dalle scelte fatte, chi ne trae beneficio, come possiamo prevederlo e quali possono essere i risvolti negativi.

Jasanoff sembra suggerire che la tecnologia moderna non è né buona né cattiva ma che il suo potere debba essere compreso e indirizzato con adeguati strumenti di controllo e governo in modo da favorire innovazioni sociali e benefici democratici. L’umiltà serve a complementare le attività previsionali, a demistificare l’eccessivo potere della tecnologia, ad applicare normative adeguate al controllo e a tenere sempre in considerazione il punto di vista e l’opinione collettiva.

Le tecnologie dell’umiltà sono focalizzate, secondo Jasanoff, su quattro aspetti cardine o concetti chiave: la visione olistica e la cornice nella quale sono fatte le analisi e le scelte tecnologiche, la vulnerabilità implicita a ogni tecnologia che deve essere riconosciuta nella fase di assessment del rischio ma anche per facilitare la partecipazione attiva del cittadino, la distribuzione dei benefici su larghi strati della popolazione e non solo su gruppi limitati o elite, e l’apprendimento come approccio da perseguire in modo continuativo in modo da facilitare una riflessione collettiva e capace di mettere a confronto le ambiguità delle esperienze e la diversità di opinioni.

L’approccio tecno-critico di Jasanoff non punta a demonizzare la tecnologia ma a enfatizzarne un utilizzo democratico e partecipativo e il suo governo sociale in modo da mutare i rapporti di forza tra scienza e società.

Scheda libro

Titolo intero: La tecnologia dell'umiltà

Titolo originale: Technologies of humility: citizen participation in governing science

Genere: Tecnologia

Listino: dpwnload gratuito

Editore: EBSCO Publishing

Collana:

Pagine: 250

Data uscita: 2003

 

Bibliografia

  • Science and pubblic reason (science in society), 2013
  • Risk amnagement and political culture: a comparative analysis of science, 1986
  • The Fifth Branch: Science Advisers as Policymakers, 1998
  • States of Knowledge: The Co-production of Science and the Social Order (International Library of Sociology), 2004
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