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Silicon Valley: i signori del silicio (Morozov Eugeny)

Silicon Valley: i signori del silicio (Morozov Eugeny)

19 Dicembre 2019 Redazione SoloTablet
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Eugeny Morozov è un autore capace di scatenare reazioni contrastanti per le sue visioni radicali e politicamente scorrette ma anche per la sua capacità nel fornire letture impensabili di molti dei fenomeni della società tecnologica attuale. In questo libro Morozov accentua la sua critica radicale e intellettuale ai grandi produttori tecnologici accusandoli, senza metafore, di essere responsabili della narrazione tecno-liberista prevalente che alimenta la voracità del capitalismo globale contemporaneo e le sue numerose disuguaglianze causate anche dalla sostituzione ostante dello stato sociale con alternative più snelle, rapide e cibernetiche.

 

"Questa rivoluzione è tutto tranne che tecnologica; piuttosto è favorita dalle crisi politiche ed economiche che ci colpiscono, mentre le sue conseguenze influenzeranno in profondità il modo in cui viviamo e ci relazioniamo gli uni con gli altri. [...] La Silicon Valley non mente quando dice che nelle nostre vite quotidiane è in corso una rivoluzione: il punto è che a rivoluzionarle sono forze ben più maligne della digitalizzazione e della connettività."

Autore

Eugeny Morozov è sociologo, giornalista ed esperto di geopolitica e  nuovi media. Nato in Bielorussia nel 1984 da una famiglia di minatori, ha fatto parte di organizzazioni non governative che promuovevano la democrazia nell’Europa orientale. Fa parte della Open Net Initiative, una associazione che difende la libertà di espressione attraverso internet. Svolge attività di ricerca a Stanford e scrive per numerosi riviste quotidiani come Foreign Policy, The Wall Street Journal, Financial Times, The Economist, e Wahington Post.  È noto per le sue posizioni critiche e le opinioni in contro tendenza rispetto alle mode del momento. Rispetto alla visione ottimistica che caratterizza il pensiero unico e trionfalista sui benefici tecnologici, Morozov evidenzia rischi e pericoli possibili in termini di minore libertà e democrazia. Le sue posizioni sono espresse in contrasto con il pensiero dei molti studiosi considerati mainstream e tecnofili o tecno-ottimisti come ad esempio Clay Shirky. 


I temi del libro cono tutti ben annunciati nella sua introduzione con l'affermazione che parlare di tecnologia significhi oggi appoggiare, spesso senza neppure accorgersene, alcuni degli aspetti negativi della ideologia neoliberista. Per liberarsi da questo rischio e per articolare una critica alla tecnologia capace di condurre alla liberazione, non c'è che affrontare l'economia politica della Silicon Valley ma anche il ruolo sempre più importante dei signori del silicio che la rappresentano e giocano un ruolo crescente nel capitalismo globale contemporaneo.

Eugeny Morozov, mai tenero nei confronti dei protagonisti del mercato della tecnologia, elabora in questo breve libro la sua riflessione più critica e feroce nei confronti della ideologia della Silicon Valley, a parole finalizzata alla maggiore libertà e democrazia ma nei fatti al semplice guadagno, alla riduzione dei diritti e al rafforzamento degli attuali modelli di sviluppo capitalistico di tipo neoliberista.

È una riflessione che mira a inquadrare l'intero contesto nel quale si manifestano le promesse dei signori del silicio, spesso false e fuorvianti ma  anche poco trasparenti e comprensibili dalle moltitudini di utenti che usano le loro piattaforme. La critica di Morozov è nota da tempo ma oggi non è più solitaria. È accompagnata da numerose altre voci di studiosi che, negli ultimi anni, hanno posto l'attenzione sugli effetti e sui dilemmi che le nuove tecnologie stanno producendo. I dilemmi sconfinano dal terreno del sociale a quello della politica, gli effetti dimostrano quanto siano false le promesse di prosperità e di uguaglianza, di condivisione e accessibilità.

La tecnologia e i suoi sacerdoti non sembrano contribuire al superamento delle vecchie logiche di mercato ma incarnare l'evoluzione del capitalismo attuale e l'ultima versione di un accentramento del potere economico e politico nelle mani di pochi. Secondo Morozov la rivoluzione tecnologica è falsa, tutta costruita sulla narrazione di filantropi che lavorerebbero per la distribuzione di beni e di benefici. È basata su un potere pervasivo, onnivoro e su uno scambio diseguale che vede crescere il profitto di pochi grazie alla generosità di tutti gli altri. Con la loro produzione gratuita di dati e di informazioni e la loro silenziosa complicità, le moltitudini tecnologiche della Rete sostengono i modelli economici di pochi rinunciando alla loro privacy e in particolare alla loro libertà.

La visione dell'autore può apparire apocalittica ed eccessivamente radicale tanto è percepibile come vicina a posizioni politiche di intellettuali che hanno fatto della critica al sistema il loro oggetto di studio e di azione. È una visione che va oltre la sfera puramente tecnologica e punta al cuore della politica e dell'economia per come sono espresse dalla fase attuale del capitalismo.  Quello che ne esce è una forma di proposta politica, traducibile in un programma di azioni mirate a contrastare l'azione congiunta delle forze finanziarie, rappresentate da Wall Street, e quelle tecno-capitalistiche rappresentate dalla Silicon Valley, espressione di un nuovo sistema capitalistico mondiale feudalizzato e controllato grazie al potere pervasivo della tecnologia e delle sue regole.

Il richiamo sottinteso è ad aderire al programma politico per opporsi alle forze oscure tecno-capitalistiche che puntano alla distruzione dei modelli economici e sociali tradizionali costruiti sui diritti civili e il welfare. La richiesta è a svelare inganno e a sfuggire alla trappola della gratuità dell'economia condivisa propagandata online come scenario futuro a cui tutti dovremmo aspirare e aderire. L'impegno politico non può essere finalizzato a contrastare le suggestioni delle piattaforme tecnologiche ma spostato sul piano economico e mirato a combattere entità e organizzazioni che oggi ci promettono grandi vantaggi e opportunità ma che in realtà stanno rubandoci  dati, informazioni e conoscenze per scopi commerciali e di profitto e influenzando con il loro potere economico e finanziario le scelte della politica.

Staccare la spina non è sufficiente, meglio chiedere la sopravvivenza del welfare anche con l'introduzione del reddito di cittadinanza e tornare a forme di rete come quelle della Internet di un tempo, più libera, democratica e capace di auto-organizzarsi.

L'analisi e la proposta di Morozov contengono pregiudizi e lacune facilmente intravedibili attraverso una lettura  attenta. Ciò che interessa veramente è il richiamo che l'autore fa a tenere sveglia la capacità critica, a ricercare sempre una maggiore conoscenza e consapevolezza e a riflettere con attenzione sugli effetti della tecno-economia attuale tutta fondata sul consumismo (iperconsumismo) e sull'eccesso (surplus) di informazione.

Nel contesto attuale fatto di una convinzione diffusa sui benefici e vantaggi della tecnologia, la visione di Morozov rischia di apparire controcorrente e in alcuni casi controrivoluzionaria e conservatrice. In quella che lui definisce l'età ibrida il suo messaggio è rivolto a coloro che percepiscono la profondità della rivoluzione tecnologica ma anche i suoi lati più controversi. Quelli che si manifestano nell'eccesso di marketing, nel protagonismo di guru tecnologici e capitani d'industria che si spacciano per filosofi, e nella celebrazione di culti para-religiosi e New Age che in realtà nascondono la consacrazione alla santità di semplici Brand e loro prodotti e la trasformazione di slogan in verità.

 

Scheda libro

Titolo intero: Silicon Valley: i signori del silicio

Genere: Mass media

Titolo originale: Silicon Valley

Listino: 13,00

Editore: Codice Edizioni

Collana: Tempi Moderni

Pagine: 151

Data uscita: 28/01/2016

 

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