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Umani e umanoidi (Cingolani Roberto)

Umani e umanoidi (Cingolani Roberto)

03 Dicembre 2020 Redazione SoloTablet
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Un libro per conoscere l'evoluzione dei robot e i loro limiti ma anche per misurare quanto si è pronti a convivere con macchine umanoidi sempre più intelligenti e, a tendere, anche capaci di provare emozioni. Da suggerire a chi è ancora fermo ai robot della letteratura fantascientifica e ai protagonisti C1P8 e C3PO di Star Wars e non si è accorto delle numerose macchine intelligenti che stanno popolando ambiti di vita sempre più numeorosi. Da usare come guida per prepararsi alla scelta futura dei Robot umanoidi da usare come assistenti personali, personale domestico, lavoratori per ambienti manifatturieri e uffici e ... come amanti per esperienze erotiche ancora tutte da immaginare.

"Se vent'anni fa vi avessero detto che oggi avremmo posseduto tutti un cellulare e che saremmo stati perennemente connessi con e-mail, sociel, e-commerce e cloud ci avreste creduto? Allora dovreste essere disponibili a credere, o almeno a non meravigliarvi troppo, del fatto he qualcuno vi dica che fra vent'anni potrebbe esserci un umanoide amico in ogni casa per assistere i nonni, portare i bambini a scuola e prepararci il caffè."

Autori

Roberto Cingolani è laureato in fisica all’Università di Bari e direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. È stato membro dello staff del Max Plank Institut di Stuttgart, visiting professor presso l'Università di Tokio, professore aggiunto presso la Facoltà di Ingegneria elettronica dell'Università di Richmond in Virginia, USA. È autore e co-autore di circa 700 pubblicazioni su riviste internazionali e ha al suo attivo circa 30 brevetti nei seguenti ambiti di ricerca: bio-nanotecnologie, sistemi biomimetici, nanochimica, materiali intelligenti nanocompositi. È autore di libri, tra i quali Il mondo è piccolo come un'arancia (Il Saggiatore, 2014).

Giorgio Metta è Ingegnare e Direttore dell'iClub Facility dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), dove guida lo sviluppo del robot umanoide iClub, ed è professore di Robotica cognitiva all'Università do Plymouth (UK). Le sue attività di ricerca riguardano la robotica umanoide bioinspirata, con particolare attenzione verso lo studio e la realizzazione di sistemi artificiali dotati di capacità di apprendimento automatico. Svolge la sua attività scientifica con team interdisciplinari: neuroscienziati, psicologi, informatici e robotici. Autore di numerose pubblicazioni (oltre 200), ha lavorato all'Artificial Intelligence Lab del MIT di Boston, è stato responsabile di numerosi progetti europei e consulente come esperto di robotica nell'ambito dei programmi della Commissione Europea. 


 

In un'era dominata dalla sparizione di posti di lavoro per la continua automazione dei processi lavorativi e la sostituzione dei lavoratori umani con macchine intelligenti e robot (robota), il libro di Cingolani e Metta permette di comprendere come siamo arrivati alla fase attuale di evoluzione di macchine umanoidi e perché i nuovi organismi tecnologici aprano prospettive ed evoluzioni future delle quali oggi non siamo neppure n grado di immaginare le destinazioni, gli effetti e le conseguenze.

Robot, Cyborg, Umanoidi, macchine intelligenti sono tutti termini di un vocabolario, reso popolare dalla fantascienza, dalla letteratura e dalla cinematografia (chi non conosce i robot di Star Trek o di Star Wars?), ambiti che hanno umanizzato le macchine in termini fisiologici, cognitivi ed emotivi trasformandoli, aseconda delle storie narrate, in esseri spaventosi e pericolosi o amici dell'uomo. Le narrazioni letterarie unitamente a quelle che da sempre popolano la Rete hanno influenzato la nostra percezione delle macchine intelligenti scatenando paure e preoccupazioni ma anche simpatia e accettazione. Quanto più queste macchine robot hanno assunto sembianze umane, scrivono gli autori, e tanto più è diventato facile proiettare su di esse, in quanto surrogati dell'uomo, le stesse paure e aspettative che si nutrono verso altri esseri umani.

Benché la narrazione online corrente faccia prefigurare l'arrivo di Robot senzienti, intelligenti e capaci di provare emozioni, la realtà è ben diversa. Riprodurre nelle macchine le emozioni umane, anche se da molti scienziati ritenuto possibile, non è ancora realizzabile e forse neppure auspicabile, anche se la loro intelligenza artificiale continuerà a migliorare e a svilupparsi unitamnete e grazie alla capcità di apprendimento. In realtà questo è un falso problema perché lo scopo della ricerca e della fase attuale di sviluppo della tecnologia non è di produrre sistemi robotizzati e intelligenti capaci di provare emozioni e sentimenti nelle loro relazioni sociali ma di sostituire l'uomo in ambito lavoratico, cosa che sta succedendo sempre più rapidamente sia per la parte manuale del lavoro sia per quella più prettamente cognitiva.

Il libro è organizzato in tre parti. Nella prima vengono presentati i concetti scientifici generali e le numerose multidisciplinarietà che hanno determinato l'evoluzione della robotica moderna. Viene offerta una visione della ricerca robotica di un futuro caratterizzato dalla convivenza di umani e umanoidi, e delle implicazioni sociali, tecnologiche ed etiche delle macchine tecnologiche dotate di intelligenza artificiale.

Nella seconda parte del libro vengono discussi i principi e i criteri che sottendono alla progettazione dei robot umanoidi fornendo utili appofondimenti sui vari parallelismi possibili tra esseri umani dotati di intelligenza e sistemi robotizzati umanoidi (dalle sembianze e capacità umane) dotati di intelligenza artificiale. La riflessione non produce facili previsioni su un dominio futuro della tecnologia ma tiene sempre conto della complessità della natura umana e della immaturità della tecnologia attuale nell'imitarla e a tendere sostituirla.

Infine la terza parte, con l'obiettivo di raccontare come e perché la ricerca sia orientata verso certe direzioni e non altre,  presenta alcuni scenari e ambiti di applicazione possibile delle nuove macchine con esempi concreti legati all'assistenza degli anziani, alla cura dei bimbi, all'aiuto domestico, all'intervento in situzioni di disastri ambientali o di crisi, ecc.

Nell'analizzare la realtà della robotica moderna, le sue destinazioni d'uso e la volontà di potenza che la caratterizzano, gli autori partono dalla realtà economica, industriale e demografica corrente. Realtà caratterizzate da una crescente longevità (età media delle società occidentali a 47 anni e a breve a 65), da una sovrappopolazione mondiale che porrà nuove sfide e obbligherà a ripensare molti ambiti di vita sociale come la viabilità o lo smaltimento dei rifiuti, e infine la produzione manifatturiera sempre più alla ricerca di robot, di automazione dei processi e delle filiere, e di macchine intelligenti.

Parlare o occuparsi di robotica oggi significa per gli autori superare il dualismo cartesiano e fare i conti con la multidisciplinarietà, una realtà nella quale le scienze matematiche e computazionali devono collaborare, per dare forma alle componenti hardware della macchina così come a quella cognitiva e intelligente. La collaborazione multidisciplinare servirà a trovare le soluzioni adeguate per realizzare ecosistemi robotici capaci di coesistere con quelli umani interagendo con essi, per costruire macchine capaci di affiancare e aiutare gli esseri umani, anche nella forma di protesi o esoscheletri tecnologici come quelli che hanno caratterizzato molte sceneggiature e narrazioni di fantascienza, e infine per definire il corpo di un'etica e di una giurisprudenza alla quale poter sottoporre il giudizio dei comportamenti sia umani sia umanoidi.

Nonostante gli immensi passi avanti compiuti, i problemi da superare nella costruzione di macchine umanoidi sono ancora numerosi come la capacità degli esseri umani di compiere in maniera molto semplice e sostanzialmente efficiente compiti e attività molto complesse o quella di adattare i movimenti muscolari ad ambienti diversi e a farlo in tempo reale. Un problema quest'ultimo che non dipende solo dal cervello e dalla mente ma anche dalla elasticità e adattabilità della muscolatura umana e dello scheletro umani.

I problemi da affrontare non saranno solo quelli delle macchine in ma anche delle loro relazioni con gli esseri umani e degli effetti che il ruolo crescente dei robot manoidi giocheranno nella società. Problemi di tipo sociale e psicologico come l'isolamento e la solitudine; di tipo psichico per la necessità di far coesistere mondi virtuali e artificiali con quelli fattuali e reali; di tipo fisiologico e cognitivo per l'eccessiva sedentarietà determinata dal delegare alla macchina molte attività umane, non solo lavorative; di tipo affettivo e psicologico derivante da relazioni con robot umanoidi sempre più simili agli umani anche nell'esprimere e condividere, con le loro espressioni facciali, sentimenti ed emozioni e nell'apprendere; e infine di tipo lavorativo, economico e politico perché i robot sono destinati a rivoluzionare radicalmente il mondo del lavoro manuale e cognitivo, con effetti difficilmente prevedibili oggi, nella loro carica disruptive in una economia globale caratterizzata da grandi disuguaglianze  ed elevata precarietà.

Questi problemi non troveranno facili e immediate soluzioni. Queste arriveranno grazie ad una cultura robotica che si affermerà attraverso le pratiche d'uso e la maggiore educazione tecnologica delle persone.

Scheda libro

Titolo intero. Umani e umanoidi - Vivere con i robot

Titolo originale: Umani e umanoidi

Genere: Scienze naturali

Listino: 15,00

Editore: Il Mulino

Collana: Intersezioni

Pagine: 180

Data uscita: 21/05/2015

 

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