
Il networking software-defined ( un approccio all'informatica di rete che permette a degli amministratori di gestire i servizi della rete attraverso funzionalità astratte di alto livello e alla separazione dei vali livelli che compongono il sistema di rete) è un approccio testato e già capace di produrre benefici e vantaggi. Sarebbe ancora più efficiente e vantaggioso se fosse costruito su una piattaforma aperta e trasversale, capace di fornire funzionalità per la gestione delle varie componenti della rete comprese lo storage e le risorse di elaborazione
Allo sviluppo di questo tipo di piattaforma sembra averci pensato Dell che ha posto al centro del suo sistema operativo di rete OS10, un sistema open source come Linux.
Secondo il Generaò manager di Dell Networking and Enterprise Infrastructure, “I datacenter moderni e software-defined richiedono un nuovo approccio al loro funzionamento, non solo per le reti ma anche per gli elementi di elaborazione e di storage [..] OS10 può fare da base per innovare reti e infrastrutture di datacenter in maniera più veloce e coerente”.
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OS10 è prima di tutto un sistema operativo di rete ed è diviso in due componenti principali. Il suo nucleo – il Base Module – è una distribuzione Linux, una scelta legata alla diffusione del sistema operativo del Pinguino, alla sua trasversalità (è impiegato in vari elementi di un datacenter) e ovviamente alla presenza di una community molto attiva. Il Base Module dialoga direttamente con l’hardware degli switch della rete e lo fa usando la Switch Abstraction Interface dell’Open Compute Project, quindi con un approccio standard e aperto.