
Sul sito dedicato agli sviluppatori Microsoft è stato recentemente pubblicato un approfondito case study per supportare coloro i quali, avendo familiarità con il design dell'interfaccia di iOS, volessero creare app altrettanto valide nel nuovo contesto reso disponibile dall'interfaccia metro di Win 8.
Usabilità, esperienza utente coinvolgente, stile riconoscibile alla prima occhiata dovranno farla da padrone anche nelle miriadi di applicazioni che Microsoft spera verranno realizzate per la sua nuova piattaforma mobile, con l'obiettivo di scalfire l'ormai incontrastato duopolio iOs-Android.
Con tale intento è stata creata un'apposita app per iPad, denominata "Photo Journal", il cui scopo virtuale è mostrare fotografie degli utenti correlate alle loro recenti attività. Sono stati così analizzati i tratti salienti, di volta in volta tradotti concettualmente e graficamente in una analoga app Metro.
Secondo gli autori dell'articolo, ad esempio, un limite della app per iPad è rappresentato dalla presenza in ogni schermata di comandi non essenziali, che occupano parte dello spazio disponibile sullo schermo.
La barra superiore di navigazione, i controlli di paginazione, e la barra di controllo inferiore possono, nello stile Metro e sempre secondo gli autori, essere direttamente rimossi.
Nello specifico la rimozione della barra inferiore, che da accesso a due sezioni distinte e alternative della app ("photo view" e "comment view") può essere risolta con la creazione di due aree separate e sempre visibili contemporaneamente.
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Si continua esplorando gli scenari disponibili per la navigazione tra le aree: viene evidenziato come questa funzionalità sia garantita dalle viste alternative ottenibili dalla "tap selection" su iOs, mentre secondo la filosofia Metro sarebbe preferibile una (intuitiva?) estensione dell'azione "pinch". Introdotta da Apple per gestire lo zoom, in questo caso darebbe accesso al menu calendario per la scelta del giorno a cui fanno riferimento gli eventi che si vogliono visualizzare.
Lo studio presentate è di sicuro interesse per analizzare le scelte che hanno portato Microsoft a presentare una interfaccia completamente nuova rispetto alla tradizione Windows, con numerosi elementi studiati appositamente per i dispositivi di nuova generazione, per i quali è necessario da una lato garantire accessibilità e facilità d'uso nonostante le dimensioni ridotte dei display, dall'altro sfruttare a pieno le possibilità offerte dall'interazione tattile.
Per contro appare piuttosto forzato aver creato una applicazione per iPad a misura del contenzioso, con scelte portate avanti appositamente per dimostrare la validità dell'alternativa Metro.
In particolare alcune affermazioni risultano comunque discutibili e non del tutto giustificate. Ad esempio la peculiarità delle applicazioni iOS di avere menù sempre visibili e facilmente accessibili, anche a discapito di una parte dello spazio disponibile per i contenuti, sembra un punto di forza più che una scelta limitante. La versione Metro che prevede invece largo uso di menù a scomparsa potrebbe per contro creare confusione e rendere l'accesso alla funzionalità desiderata maggiormente problematico, soprattutto le prime volte in cui ci si accinge ad utilizzare l'applicazione.
La navigazione tra sezioni contestuali accessibile dai menù della barra inferiore in iOs appare poi maggiormente conforme ad un'area di lavoro comunque limita, rispetto alla scelta di visualizzare tutto in un'unica schermata, applicando però un taglio netto a ciò che è realmente visibile, a meno che non si passi ad un monitor sufficientemente esteso: valida la scelta di ottenere coerenza tra interfaccia per mobile e interfaccia per PC, effetto stilistico nel primo caso piuttosto bruttino a giudizio di chi scrive, soprattutto nell'orientazione verticale.
Non resta altro che leggere direttamente l'articolo completo per capire se ci sono reali potenzialità di innovazione nelle interfacce touch in stile Metro, se sarà ancora la filosofia di Apple a cui Android fa spesso riferimento a farla da padrone, o se in fondo sono solo tutte questioni di gusti.