
Una cosa è certa, Microsoft è in ritardo e per tornare ad essere protagonista deve recuperare il tempo perduto e convincere clienti e potenziali clienti della bontà della sua proposta. Il confronto con la concorrenza non può passare attraverso i prodotti perchè la concorrenza, e soprattutto Apple, è riuscita a penetrare in realtà da sempre predominio assoluto di Windows con proposte alternative di qualità. La concorrenza ha raccontato un nuovo modo di interpretare la tecnologia ed ha suggerito nuovi approcci di information technology più consoni ai bisogni attuali delle aziende e dei loro dipendenti.
Il ritardo accumulato da Microsoft nell'hardware e nel Web è stato clamoroso ed ha favorito l'emergere e poi l'affermarsi di nuovi player come Apple, Google, Amazon e Facebook. Tutte aziende che mirano ad una offerta globale e puntano a dominare il mercato con il loro marchio appiccicato a prodtti diversi, dispositivi, sofware, applicazioni e servizi.
Ora che Windows 8 ( un numero forse scelto non a caso per la sua somiglianza con il simbolo dell'eterno ritorno, un numero che è l'inizo e la fine, l'alpha e l'omega perchè indica l'infinito ) è sul mercato comincia a diventare più chiara la strategia che Microsoft sta perseguendo per recuperare il terreno perduto. La visione è brillante, è semplice da comprendere e da comunicare, forse più complicata da implementare. Windows 8 si caratterizza per essere una proposta multi-piattaforma che offre alle aziende, ma anche a utenti privati con più dispositivi in casa, di uniformare l'ambiente di lavoro di personal computing e mobile facendo nascere una nuova generazione di piattaforme e tecnologie per la produttività personale.
La danza estatica
Con la nuova piattaforma Microsoft deve e vuole anche cancellare una percezione diffusa legata ad una offerta che è diventata negli anni sempre più onerosa, inaffidabile (Vista), complessa e poco performante. oltre che poco innovativa. Una percezione dura a morire visti alcuni commenti di stampa specializzata e blogosfera sulle qualità del nuovo sistema oeprativo.
Sbaglia chi crede che la visione unificata sia declinata attraverso l'interfaccia utente a mattonelle introdottacon Windows 8. Interfaccia, store, applicazioni e caratteristiche tecniche sono solo strumenti introdotti per offrire a consumatori e aziende tecnologie best-of-breed già note e che non possono mancare nella proposizione sul mercato mobile attuale.
Il cuore della strategia di Microsoft è tutta nella nuova user experience che propone. Una esperienza utente che rimane la stessa sia sul desktop che sullo smartphone passando attraverso notebook/laptop e tablet. Una esperienza facilitata dalla stessa interfaccia utente (look & feel) e risorse disponibili.
L'approccio di Microsoft è destinato in modo particolare a chi sviluppa e produce applicazioni ma anche ai dipartimenti IT che nelle aziende e nelle organizzazioni si fanno carico dei costi e delle risorse necessarie allo sviluppo di nuove applicazioni e all'integrazione con quelle esistenti.
Se la strategia sembra quella giusta, non è detto che Microsoft riesca a trasformarla in successi concreti. Il ritardo accumulato sul mercato dei sistemi operativi è veramente grande e i nuovi fenomeni BYOD e di consumerizzazione dell'IT emersi nelle organizzazioni non sembrano facilitare l'affermarsi di una visione uniforme. Anzie sembra più favorire strategie e proposte di aziende che puntano a scalzare Microsoft con le loro piattaforme e dispositivi mentre si preparano, a loro volta, a costruire una proposta altrettanto unificata e multi-piattaforma.
Per il momento la proposta di Microsoft viene ancora percepita come poco trendy e poco attrattiva rispetto a quelle di società come Apple, Google, Amazon e Samsung. Microsoft deve fare i conti da un lato con la qualità di una piattaforma come iOS e dall'altro con la pervasività di Android.
Il vero limite della strategia di Microsoft sta però nella sua validità. Facile ipotizzare che, dopo aver sostituito nell'immaginario collettivo Windows con soluzioni simili di qualità, aziende come Apple e Google puntino ora ad uniformare la loro proposta su tutte le piattaforme in uso. Esattamente come Micorsoft sta cercando di fare, e qui c'è il rischio più grende per una società che era leader di mercato e vorrebbe ritornare ad esserlo.
Voi cosa ne pensate?