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Open Source, un storia lunga destinata a continuare a lungo

Open Source, un storia lunga destinata a continuare a lungo

20 Gennaio 2016 Redazione SoloTablet
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Quando si parla di Open Source non si fa riferimento solo alla condivisione gratuita di codice sorgente o a Linux. Dall’arrivo sul mercato di Netscape ("the web is for everyone") negli anni novanta del secolo scorso, sono passati molti anni. La storia di Netscape si è interrotta nel 2008 ma non quella di Mozilla (progetto creato da Netscape nel 1998) e del suo browser Firefox basato su Open Source. Oggi la scelta Open Source sembra essere diventata un mantra che coinvolge tutti ptotagonisti del mercato tecnologico. Un mantra con cui liberare la mente ma anche i vincoli proprietari del codice di molti prodotti tecnologici per farli diventare Open Source.

Secondo alcuni analisti del mercato tecnologico il 2016 sarà caratterizzato da un fenomeno di cui si parla poco ma che potrebbe avere effetti importanti. Molte aziende tecnologiche stanno decidendo di liberare i vincoli proprietari a cui sono assoggettati i loro programmi e di metterli a disposizione di tutti. L’obiettivo non è certamente filantropico ma molto commerciale ed è la prova provata del successo dell’approccio Open Source e del suo gradimento da parte degli attori del mercato e dei consumatori.

Non passa mese senza un annuncio di nuove piattaforme, applicazioni o soluzioni in formato aperto con il loro codice messo a disposizione di sviluppatori e società software. Sono annunci con obiettivi commerciali e destinati a facilitare l’espansione degli ecosistemi legati a prodotti o piattaforme commerciali come iOS, Android, Windows, ecc. Una bella differenza rispetto a quando alcuni dei principali attori del mercato tecnologico guardavano a Linux come a un cancro da combattere e debellare prima che diventasse una metastasi.

Oggi che la metastasi è nei fatti, nessuno parla più di cancro ma di opportunità. A cercare di trarne vantaggi ci sono aziende come Apple e Microsoft che da sempre difendono le prerogative proprietarie delle loro soluzioni. La prima ha rilasciato il codice sorgente del linguaggio di programmazione Swift e la seconda il codice del suo motore Javascript. Ad essi si sono aggiunti Google con TensorFlow, Facebook con Relay e React Native e molti altri (Airbn, Square, ecc.) che hanno deciso di puntare sull’Open Source per meglio competere con i big tecnologici del momento.

La scelta Open non è più filosofica o ideologica ma molto pragmatica e utilitaristica e finalizzata ad ottenere vantaggi e benefici concreti, commerciali e di profitto. Sposare l’approccio Open Source serve a arricchire la propria immagine di nuovi significati, quelli legati alla innovazione e alla apertura verso altri mondi e verso la creazione di standard di mercato da cui possono trarre vantaggi anche le numerose comunità di sviluppatori esistenti. Il rilascio di soluzioni e applicazioni gradite dal mercato in formato Open Source ne favorisce ulteriormente la diffusione, lo sviluppo e la penetrazione in nuovi mercati industriali.

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Le novità che caratterizzeranno il 2016 degli Open Source sono molteplici e in ambiti molto diversi come quello dell’automobile e delle macchine intelligenti. Tesla, il protagonista della innovazione in ambito automobilistico ha già scelto di condividere il codice sorgente del suo portafoglio applicativo nel 2014. Questa scelta potrebbe provocare decisioni simili da parte di altri protagonisti del mercato dell’auto già in questo anno 2016. Tesla ha inoltre creato una divisione per l’intelligenza artificiale (Open AI) no-proft con l’obiettivo di favorire le attività e l’innovazione delle comunità di sviluppatori.

Nel frattempo Google ha aperto l’accesso al software di TensorFlow, una piattaforma di intelligenza artificiale (scritta in C++ e linguaggio Python) per l’apprendimento capace di dare vita a macchine intelligenti. L’obiettivo di Google è di potenziare il su motore di intelligenza artificiale con l’aggiunta di altri linguaggi che potrebbero a loro colta favorire lo sviluppo si nuove applicazioni.

Fonte: www.engadget.com

Molti dei progetti dei leader tecnologici puntano a trarre beneficio dall’altruismo che spesso caratterizza il comportamento degli sviluppatori che hanno scelto Open Source come la loro piattaforma di lavoro. La realtà è però più complessa e non più paragonabile a quella dei primi tempo della rivoluzione Linux e Open Source. Agli esordi l’altruismo era spesso il risultato di una adesione ideologica e filosofica al mondo tecnologico così come si stava sviluppando intorno a Internet. Oggi la componente utilitaristica è sempre presente anche se sostenuta da una cultura che spesso non si sposa facilemente con quella aziendale e tipicamente commerciale.

Le aziende che volessero trarre vantaggio da sviluppatori o esperti Open Source possono coinvolgerli per le loro conoscenze tecniche e specialità professionali ma dovrebbero anche interagire con loro ne pieno rispetto della loro cultura e voglia di condividerla con altri. La cultura dei sostenitori dell’Open Source è la cultura della Rete. Oggi l’Open Source è diventata una opportunità di guadagno per tutti gli attori della filiera tecnologica, produttori, sviluppatori e utilizzatori ma continua a essere ancora una fucina di visioni, di idee, di innovazione, di nuove piattaforme e di applicazioni e di numerose startup.

Il 2016 è destinato a testimoniare quanto l’Open Source sia diventata una forza determinate dello sviluppo tecnologico attuale e a confermare la sua specificità culturale e sociale.

 

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