
Per chi non c’era o, per età o altro, non se lo ricordasse, oggi 20 novembre 2015 è il trentesimo anniversario di un sistema operativo che ha reso Bill Gates l’uomo più ricco del mondo, che ha trasformato le aziende da mainframe centriche a Windows dipendenti e i consumatori da illetterati tecnologici e smanettoni di smartphone e tablet, pur tradendo Windows e Microsoft.
Lo sviluppo della nuova piattaforma venne fatto nel 2983 ma il rilascio avvenne nel 1985. Le due date hanno dato origine a celebrazioni in date diverse ma quello che importa è che ognuna di esse festeggia una rivoluzione vera che ha cambiato il mondo dell’informatica e del personal computing.
Già ai suoi esordi Windows 1.0 fece capire gli obiettivi di Microsoft. Per evitare di perdere la pazienza molti utenti decisero di passare a configurazioni più potenti, con un hard disk più grande e con maggiore memoria dando inizio ai fenomeni commerciali, mai arrestatisi, che hanno caratterizzato il mercato dell’elettronica di consumo fino a oggi.
Il successo del nuovo sistema operativo non arrivò all’improvviso ma richiese qualche anno, anche perché obbligava i consumatori all’acquisto di nuovi PC più costosi e performanti e perché i fermi causati da problemi tecnici erano abbastanza (troppo secondo alcuni) freqeunti.
Risale a quegli anni anche l’inizio della competizione con Apple che nel 1984 aveva rilasciato la sua interfaccia grafica a icone Lisa, seguita da quella Macintosh del 1985. In quegli anni il file system di Windows basato su MS-DOS rimaneva un elemento stabile di affidabilità e contribuì a trasformare Windows in una piattaforma di successo.
Il successo definitivo arrivò con le applicazioni e in particolare con il rilascio della suite Office per la produttività personale. Office non aveva rivali perché forniva all’utente un pacchetto completo di applicazioni mentre i concorrenti disponevano solo di editor o fogli elettronici come applicazioni singole.
Windows 1.0 fu in realtà una risposta a Lisa di Apple che veniva proposto per soli 10 dollari e si presentava, già allora, come l’interfaccia utente di successo che sarebbe diventata. L’interfaccia a icone non bastò però a Apple per contrastare commercialmente le strategie di Microsoft e dei suoi partner, in particolare Intel.
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