
L’arrivo dell’iPad nel 2010 ha cambiato la realtà del personal computing in azienda e reso possibili cambiamenti radicali in altri ambiti dell’IT aziendale. Da allora molte realtà hanno introdotto e poi integrato tablet e smartphone nelle loro architetture tecnologiche e applicative, tutte hanno investito budget e risorse in sperimentazioni, prototipi e nuove soluzioni. Obiettivo finale definire e sostenere le nuove strategie rese possibili dall’arrivo delle nuove tecnologie Mobile. Da questi scenari il PC non è scomparso ma è piano piano assorbito e sostituito dal tablet ( secondo dati Gartner e IDC il tablet supererà, in termini di vendite il PC nel 2015) e altri dispositivi mobili, più o meno ibridi, ad esso assimilabili.
L’introduzione del tablet in azienda non è cosa semplice e anche laddove lo fosse obbliga a riflettere con attenzione sugli approcci da intraprendere e le soluzioni da adottare. Ogni situazione è diversa ma alcuni elementi sono ormai emersi come comuni. Molti di questi elementi sono critici per il successo di ogni progetto di mobilità aziendale, altri sono solo simili in mercati e contesti diversi. Tutti suggeriscono una attenta pianificazione e alcune scelte obbligate.
Fonte: www.e-zest.net
Proviamo ad indicarne alcuni:
- Qualsiasi progetto di mobilità aziendale deve prevedere una visione in grande ma una partenza in piccolo. E’ utile sperimentare attraverso la scelta di poche applicazioni applicate ad ambiti di lavoro e processi selezionati. Più semplice partire dall’automazione mobile della forza commerciale e del customer service. La sperimentazione serve anche a preparare l’organizzazione e a verificare il gradimento delle nuove tecnologie da parte dei dipendenti.
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- La scelta della piattaforma deve essere adeguata ai bisogni e alle necessità da soddisfare. Meglio evitare di sceglierla in base all’innamoramento per un marchio o per le sue caratteristiche estetiche e di prezzo. Non è obbligatorio scegliere i modelli più aggiornati ma quelli con le migliori funzionalità ed ecosistemi applicativi utili ai bisogni dell’azienda e capaci di generare maggiore produttività ed efficienza. Obiettivo finale deve essere la connettività che permette di essere produttivi in ogni momento e ovunque ma soprattutto la collaborazione tra lavoratori.
- L’arrivo del tablet ha generato il fenomeno del BYOD. L’azienda deve accettare le nuove pratiche ad esso associate lasciando margini di flessibilità ai suoi dipendenti nella scelta del dispositivo da usare. Utile definire una gamma di soluzioni tra cui scegliere. Possibile anche lasciare ampio margine di scelta introducendo però potenti strumenti di gestione e controllo come quelli noti con la sigla MDM/MAM e EMM.
- La scelta delle nuove tecnologie e la definizione di startegie di mobilità aziendale non possono essere fatte senza tenere conto delle esigenze del cliente. I nuovi dispositivi non devono modificare in peggio processi e attività che hanno creato fedeltà e soddisfazione nella clientela ed anzie devono introdurre nuove opportunità per una fidelizzazione maggiore e per ancora maggiore soddisfazione.
- Non tutte le aziende dispongono delle competenze adeguate a definire una strategia e un piano di mobilità aziendale. Laddove questo è vero, meglio rivolgersi ad esperti segando loro il compito di verificare quali siano i modi più proficui per implementare progetti di mobilità capaci di generare nuovi vantaggi e ulteriori benefici. La ricerca si deve rivolgere ad esperti dei mercati di appartenenza ed a persone che hanno introiettato il cambiamento radicale insito nelle nuove tecnologie mobile.
- Per funzionare con successo le nuove applicazioni devono garantire esperienze utente soddisfacenti e coinvolgenti. Il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso applicazioni ben disegnate, architettate e organizzate. Usare una applicazione tablet per gestire un processo di customer service o di CRM può trasformarsi in una esperienza coinvolgente e produttiva o frustrante. Per evitare quest’ultima, l’applicazione deve tenere conto delle risorse coinvolte ( ad esempio cloud computing ) e dell’uso che ne viene fatto. Nel disegnare l’applicazione è fondamentale sfruttare le caratteristiche tecniche del dispositivo come il Wi-Fi, il Bluetooth, l’NFC, il GPS.
- Nel disegnare e pianificare lo sviluppo delle nuove applicazioni l’abilità nell’uso ottimale delle risorse di back-end è fondamentale. Suggerito il ricorso ad API appropriate e uate per integrare database a applicazioni esistenti con le nuove. Ciò che conta è poter permettere all’utente di accedere in modo trasparente alle risorse aziendali senza modificare i processi core-business dell’azienda.
- Le nuove applicazioni devono tenere conto dell’importanza della interfaccia utente. L’arruvo dei dispositivi tattili ha cambiato il modo di interagire con la tecnologia. L’utente si attende esperienze personalizzate e coinvolgenti. Le nuove applicazioni devono essere intelligenti e capaci di apprendere dai comporatmenti degli utenti per adeguarvisi o per favorire nuove esperienze positive di produttività. Le interfacce non devono essere costruite ad hoc ma costruite per essere coerenti con il look & feel nativo del sistema operativo scelto.
- Ogni progetto Mobile obbliga a ripensare anche il mondo legacy IT. Prima di ritenere obsoleto quel mondo meglio verificare se e come integrarlo.
- Infine ogni progetto di mobilità deve essere predisposto in modo tale da poter sfruttare ogni nuovo aggiornamento tecnologico che arriverà. Ogni soluzione e ogni APP deve essere pensata per essere flessibile e capace di adattarsi a cambiamenti e tecnologie future. Un approccio che potrebbe servire è quello definito come Mobile Enterprise Application Platform (MEAP).