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BYOD, una alluvione vi travolgerà!

BYOD, una alluvione vi travolgerà!

24 Aprile 2012 Redazione SoloTablet
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Il flusso di dispositivi personali in azienda (BYOD, BYOC) continua obbligando CIO e responsabili IT a ripensare i loro investimenti e a definire priorità secondo criteri condivisi con i dipendenti/consumatori. Il fenomeno non è così diffuso in Italia ma pur sempre significativo e indice di un cambiamento in atto nell'uso delle tecnologie, nei comportamenti e nelle scelte individuali. Sbagliato non tenerne conto, sbagliato ridimensionare la sua portata di novità.

Il flusso dall'esterno di dispositivi mobili e altri gadget tecnologici all'interno delle aziende continua. E' un flusso più o meno potente a seconda dei paesi presi in considerazione, ma presente in tutte le realtà nazionali e in tutte le tipologie di mercati industriali e tipologie di aziende.

Il fenomeno è stato scatenato dall'iPad, dai tablet e dagli smartphone di nuova generazione. A fare da traino sono state soprattutto le molte applicazioni che dagli store sono stata scaricate sui dispositivi personali dei consumatori creando assuefazione e nuovi bisogni impellenti a cui dare risposte immediate. Difficile rimanere senza dropbox o evernote dopo averli sperimentati, complicato rimanere lontani dalla propria casella postale, ancora più difficile allontanarsi dal mondo sociale e frequentato dei social network.

Molte organizzazioni non hanno ancora valutato adeguatamente la portata del fenomeno e i benefici derivanti dall'introduzione in azienda di dispositivi come iPod, iPad, tablet Android, smratphone ecc. I responsabili IT stanno cercando di definire metriche e criteri di misurazione nuovi per poter quantificare vantaggi e benefici ma anche rischi e problemi possibili. I rischi non sono solo quelli legati alla sicurezza e i benefici non sono solo quelli derivanti da una maggiore produttività.

In alcuni paesi come l'Inghilterra i dispositivi personali portati in azienda ed utilizzati dai dipendenti anche per motivi di lavoro sono ormai più di cinque milioni, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi quattro anni e a porre notevoli problemi ad aziende, organizzazioni e soprattutto dipartimenti IT.

I problemi sono di varia natura ma principalmente legati alla necessità che le organizzazioni avranno di definire una policy che regolamenti l'uso che di questi dispositivi si potrà fare e di fornire la necessaria assistenza agli utenti per permettere loro una piena operatività e roduttività aziendale oltre che la sicurezza dei dati e delle applicazioni aziendali.

La diffusione del BYOD nelle aziende obbligherà IT anagere e management a ripensare la spesa per l'IT aziendale e a definire nuovi filoni di budget per sopperire alle nuove necessità legate a progetti BYOD e/o BYOC. Le cifre relative a questi progetti saranno tanto più elevate quanto maggiore sarà il numero di dispositivi BYOD ma anche quanto più grande sarà l'organizzazione e più rilevante l'aspetto della sicurezza delle informazioni.

Più dell'80% dei dipendenti adulti utilizza già un dispositvo personale anche per un uso aziendale.

Sempre sul mercato inglese è stato valutato che il valore complessivo del budget destinato a progetti BYOD crescerà nei prossimi quettro anni da 280 milioni a 1.1 miliardi di euro.

Valutati i costi da affrontare nel caso in cui il BYOD venga semplicemente subito, ai responsabili IT converrà procedere rapidamente alla definizione di progetti o programmi BYOD aziendali associati alla strategia di mobilità aziendale e supportati da budget adeguati, preventivati e quantificati con cura sulla base degli interventi necessari quali:

  • Modalità di approvvigionamento dei dispositivi per l'utente / dipendente
  • Logistica e gestione dei dispositivi
  • Predisposizione di una policy aziendale
  • Predisposizione della componente software e applicativa dei dispositivi
  • Sviluppo del middleware necessario ad integrare i dispositivi BYOD alla infrastruttura IT esistente
  • Sicurezza e sviluppo del software necessario ad aumentare la protezione delle informazioni aziendali attraverso ad esempio soluzioni di crittografia
  • Acquisto e implemementazione di strumenti di MDM ( Mobile Device Management )
  • Prediposizione dei servizi di supporto all'utente ( help desk e non solo) e delle relative risorse umane e tecnico-infrastrutturali
  • Creazione di uno store aziendale a cui appoggiarsi per il download w l'aggiornamento continuo delle APP
  • Aggiornamento della infrastruttura di back-end esistente per meglio sostenere il carico crescente in termini di connettività e richieste inviate ai server aziendali
  • Interventi per la visrtualizzazione dei dispositivi e delle applicazioni BYOD

Fonte: ESET

Il diffondersi del BYOD in azienda sarà motivo di nuove disintermediazioni e di cambiamenti nella filiera organizzativa. Ad essere penalizzate saranno sicuramente le aziende fornitrici di componenti hardware ma anche quelle che erogano servizi a supporto degli utenti. Le prime  saranno rimpiazzate da scelte individuali fatte dagli utenti/dipendenti, all'interno di portafogli prodotti limitati dall'azienda, ma pur sempre al di fuori della classica logica di procurement aziendale. Le seconde dovranno fare i conti con mutati bisogni e soprattutto con un protagonismo in prima persona degli utenti stessi.

Se da un lato quindi il fenomeno del BYOD si trasformerà in nuove opportunità di business per il mercato IT, dall'altro lato potrebbe causare la crisi di modelli di business e modalità di partnership consolidate nel tempo da pratiche condivise e sperimentate diventate nel frattempo obsolete e non più convenienti.

Ad essere penalizzati di più saranno sicuramente i produttori di hardware abituati a fornire e a sostituire nel tempo migliaia di sistemi di personal computing, sia esso desktop o mobile, in base a semplici attività di 'fulfillment' a fronte di contratti quadro siglati con il management IT e/o con l'ufficio acquisti e di procurement aziendali. Questi produttori, più o meno tradizionali, saranno obbligati dal diffondersi del BYOD a ricercare nuove strade e ad inventarsi nuovi modelli di business. Alcuni di questi come Dell ci stanno goà pensando, altri lo faranno per forza dopo aver verificato nel tempo il calo del loro business come evidenzato ormai da tempo dalle indagine di mercato sulla vendita di personal computer.

Il fenomeno del BYOD ad oggi è ancora guidato da manager d'azienda e dirigenti in posizioni apicali. I loro bisogni sono elementari e prevalentemente legati alla necessità di avere sempre a portata di mano e in tempo reale informazioni aggiornate e sincronizzate nell'uso di applicazioni di Business Intelligence e CRM. A questa tipologia di utenti l'IT fa fatica a dire di no ma soprattutto è obbligato a dare risposte concrete, per tempo e in modo efficace. L'uso delle applicazioni su un dispositivo mobile e la facilità di trasporto di un tablet trasforma il gioco iniziale con applicazioni semplici come il CRM e la Business Intelligence, in richieste sempre più articolate e impegnative sulle quali la classe dirigente aziendale si aspetta risposte rapide perchè percepisce le nuove tecnologie come immediate e facili da implementare/integrare.

La seconda categoria di utenti che sta alimentando il fenomeno BYOD sono giovani che iniziano la loro prima esperienza lavorativa, poco disposti a rinunciare ai loro dispositivi mobili con cui sono cresciuti e hanno studiato e intenzioanti ad usare gli stessi dispositivi anche per scopi lavorativi.

All'una e all'altra categoria di utenti il dipartimento IT deve sapere fornire servizi e supporto per un lavoro in tranquillità e sicurezza. Ma l'IT per farlo deve tenere ben presenti quali sono i comportamenti diffusi degli utenti e le carenze infrastrutturali e organizzative aziendali che si traducono in problemi a causa di:

  • mancanza di soluzioni per crittografare i dati aziendali usati in mobilità
  • una percentuale del solo 10% di utenti che ha un dispositivo con attivato il blocco schermo automatico
  • scarsa consapevolezza degli uetnti sui rischi associati all'uso di applicazioni e software su un device mobile
  • assenza di policy aziendali adeguate

Conclusioni estese

Il BYOD è un fenomeno reale e non è necessariamente negativo! Obbliga però a ripensare il modo con cui si organizza il supporto all'utente e il modo di lavorare. La curva di adozione è ancora lunga da percorrere ma la maturità della tecnologia e il successo dei nuovi tablet indica, per usare una metafora fluviale, una alluvione difficilmente arrestabile. Inutile costruire dighe rigide, meglio anticipare il fenomeno e guidarne l'evoluzione. Per farlo servono nuovi budget, serve definire nuove priorità e adeguare la distribuzione del budget nel modo appropriato.

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