
Indagini più attente della semplice lettura giornalistica della realtà sembrano indicare che il fenomeno della consumerizzazione e del BYOD stiano prendendo piede con maggior lentezza. Qualcuno sta forse prendendo nota che, pur essendo un fenomeno diffuso, riguarda tuttavia numeri e situazioni ancora limitate. I tablet venduti crescono continuamente, le aziende che stanno sperimentando l'uso di un nuovo tablet nell'organizzazione sono la maggioranza assoluta, ma i progetti implementati e applicati al core business o alle applicazioni mission critical sono ancora limitati.
La lentezza evidenziata nell'affernarsi di un trend non indica comunque alcun rallentamento nell'adozione dei nuovi tablet e nel loro utilizzo come potenti strumenti di lavoro in azienda. L'accettazione è diffusa tra i CIO e i responsabili IT e il 73% di loro ritiene ormai che la gestione delle nuove tecnologie consumerizzate e di servizi in cloud computing siano diventate priorità strategiche per il futuro prossimo e lontano.
Le indagini indicano anche che la consumerizzazione non è guidata soltanto da Apple e dall'iPad ma anche dal successo diffuso di piattaforme Android e dai tablet come dagli smartphone. Altro dato interessante è l'inconsistenza della percezione che un dispositivo mobile consumerizzato introduca in azienda rischi alla produttività. IDC ha recentemente evidenziato come l'uso di dispositivi mobili in azienda da parte dei dipendenti è prevalentemente finalizzato ad attività produttive utili ad accedere ai dati e alle informazioni aziendali attraverso applicazioni quali il CRM, la BI e i gestionali.
La sicurezza, una barriera eretta principalmente dai responsabili IT, è oggi un fattore meno vulnerabile di quanto non lo fosse al momento dell'introduzione dell'iPad. Anche il mondo Android, a torto o a ragione ritenuto come la piattaforma maggiormente a rischio è oggi ricco di strumenti utili a proteggere applicazioni, dati e informazioni sensibili e a permettere un controllo e una gestione interna. I nuovi strumenti stanno rapidamente trovando nuove risorse e budget adeguati a sostenere progetti e policy aziendali che includono la prospettiva della consumerizzazione e del BYOD nelle loro specifiche.
Il supporto da mettere in campo e i nuovi servizi da sviluppare per fornire supporto alla clientela interna non risulta essere più complicato e costodo di quanto lo sia quello attuale. Soluzioni come quelle di Citrix e di Good Technology sono solo due tra le molte esistenti e che possono tranquillizzare le strutture IT nell'implementazione di progetti BYOD. Queste soluzioni offrono sicurezza, gestione econtrollo, permettendo la virtualizzazione del client ma anche l'amministrazione dei dispositivi e degli aggiornamenti software. Strumenti potenti di MDM (Mobile Device Management) offrono poi nuove opportunità per la prevenzione dei rischi legati al furto dei dispositivi e per le azioni necessarie a mettere in sicurezza dati e asset aziendali.
Ciò che infine sembra essere ormai chiaro a tutte le aziende è che il fenomeno della consumerizzazione non sia più interrompibile. Stiamo assistendo dall'interno ad una rivoluzione che cambierà sia il modo di rapportarci individualmente alla tecnologia sia il modo di pensare e organizzare l'infrastruttura tecnologica in azienda.
Opporsi a questa rivoluzione erigendo barriere sembra essere inutile. Bisogna sicuramente fare attenzione a mitizzare i fenomeni emergenti ma conviene altresì continuare nella sperimentazione delle molte opportunità di applicazione che i nuovi dispositivi sono in grado di offrire.
Su questi argomenti Avanade ha pubblicato recentemente un interessante report con grafici che illustrano tendenze in atto.