
....questo è quello che sostiene Federico Pace in suo articolo pubblicato su Repubblica e di cui pubblichiamo una parte:
Tra le tante annunciate trasformazioni radicali dei luoghi di lavoro, questa ha buone probabilità di avverarsi davvero. Negli uffici in questi giorni è ancora un privilegio per un numero ristretto di fortunati, ma tra poco non lo sarà più. Il tablet, Apple o Samsung che sia, entrerà da qui a qualche anno nei luoghi di lavoro senza fare preferenze. E, per quel che si può capire, trasformerà abitudini e consuetudini. Ci libererà, almeno in parte, dallo stringente e un po' irrigidito rapporto con la postazione fissa e, sullo schermo touch, si approveranno ordini di acquisto, si consulterà la posta elettronica e, con molta probabilità, si eviterà di mandare in stampa ogni documento su cui l'occhio si posa.
Entro il 2013, riporta uno studio della banca d'affari Morgan Stanley, due terzi delle società quotate in borsa negli Stati Uniti avranno introdotto il tablet nell'ambito delle attività dei propri dipendenti. Secondo lo scenario prefigurato, che cerca di interpretare la rapidità di diffusione della “tavoletta magica” e gli operatori che ne usciranno avvantaggiati e svantaggiati, da qui a un anno un'azienda su due comincerà a programmare l'acquisto del dispositivo mobile per i propri impiegati. E un altro 16 per cento darà l'autorizzazione ai dipendenti a entrare in azienda, e nella rete dell'impresa protetta da firewall, con il proprio tablet per utilizzarlo anche per funzioni di ufficio.