
La rete è per definizione un luogo di nomadismo virtuale, oggi praticato online attraverso dispositivi smartphone, phablet e tablet, mobili per definizione, per caratteristiche tecniche e per scopo. In una realtà nella quale il web, i dispositivi, i contenuti, tutto è diventato mobile, si perde di vista il fatto principale, che la mobilità non è una scelta tecnologica (a muoversi siamo noi, non i nostri dispositivi) ma uno stile di vita.
Si ricorre alle nuove tecnologie per semplificare la vita personale e professionale e si pratica la mobilità in modi diversi a seconda dell’età anagrafica, del reddito, del livello di cultura e di educazione scolastica, di appartenenza sociale, ecc. E’ una mobilità ( muoversi implica andare da un punto verso un latro) strana perché più ci si allontana da qualcuno e più si può comunicare, interagire e collaborare con lui (Facebook, Twitter, Foursquare, ecc.). Le tecnologie sono diventate abilitanti ma nella realtà siamo noi ad aver cambiato preferenze, comportamenti e stili di vita. Abbiamo scelto la mobilità come stile di vita perché ci piace essere connessi, perché è conveniente, più divertente, non limitato all’età, e applicabile alla vita personale così come a quella lavorativa.
I nuovi stili di vita determinano nuovi contesti che fanno emergere nuovi bisogni e nuove richieste. Per comprendere questi bisogni è necessario riflettere sulla natura antropologica essenzialmente nomade del genere umano e delle varie forme in cui essa si esprime dando forma a nuove esperienze. Ci si muove per esplorare, per migrare, per avventura e per molti altri motivi. Lo si fa per opportunismo, dinamismo, indipendenza, apertura al nuovo, flessibilità e sempre con un elevato grado di adattamento.
L’illusione della concentrazione nel mondo digitale
La mobilità tecnologica odierna funziona da catalizzatore e strumento in grado di soddisfare il bisogno di relazione e collegamento tra le persone. Per capirla bisogna contestualizzarla di volta in volta, osservando in modo dinamico i comportamenti delle persone, nel loro essere mobili e in movimento. La mobilità contribuisce a definire contesti in costante cambiamento. Cambiano le motivazioni, gli ambienti, le tecnologie usate e le azioni. Cambia soprattutto l’uso che viene fatto delle nuove tecnologie e il loro ruolo nel determinare nuove esperienze utente. L’efficienza e la produttività sono due risultati concreti delle tecnologie mobili. Ma lo stile di vita Mobile va oltre per abbracciare tutte le attività che caratterizzano la vita in mobilità delle persone e che riguardano i nuovi modi di interagire e collaborare con gli altri, la pianificazione di viaggi e vacanza, gli acquisti di beni e servizi, l’ascolto di musica, la lettura e molto altro.
Cosa ci dicono le indagini di mercato
Sul tema della mobilità e degli stili di vita ad essa riconducibili le indagini sono tanto numerose quanto è grande l’appetito dei consumatori per i nuovi media mobili. Un appetito che non è più strumentale per soddisfare alcuni bisogni di comunicazione ma permea ogni aspetto della vita moderna.
Secondo una indagine di InMobi il cittadino Mobile è sempre connesso, impegnato nella navigazione del web in famiglia (48%), durante eventi pubblici (45%), in viaggio per spostarsi tra csa e ufficio (60%) o durante attività e radiche di shopping (43%).
Il 75% delle persone coinvolte nell’indagine di inMobi hanno sottolineato il ruolo delle nuove tecnologie mobili nel far loro conoscere qualcosa di nuovo, il 67% ritiene di avere avuto maggiori opportunità e opzioni, il 46% ha fatto acquisti con il suo dispositivo e il 45% ritiene di essere stato influenzato nel processo decisionale di acquisto.
A fare la differenza sembrano essere le numerose APP disponibili e tutte capaci di coinvolgere il consumatore a livelli personali condizionandone sensazioni, emozioni, comportamenti e scelte. L’80% degli intervistati ammette di avere proceduto ad un download o ad una scelta di acquisto perché influenzato da una azione o una promozione mobile che ha suggerito scelte improvvise e rapide.
La tecnologia mobile ha cambiato la percezione della pubblicità da parte dei consumatori. Il 59% si trova a suo agio e ammette di lasciarsi influenzare (66%) nelle sue scelte da consumatore
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