
La differenza di schermo tra uno smartphone e un tablet erano fino ad un anno fa abbastanza chiare. Poi la proliferazione di nuovi dispositivi, il ridimensionamento del tablet a sette pollici e l’ingrandimento dello smartphone oltre i cinque pollici, hanno complicato non poco la situazione di chi sviluppa. Il problema è tanto più grande quanto più grande è l’aspettativa del consumatore utente di visualizzare le pagine web su dispositivi diversi senza alcune differenza di user experience. Ciò che più conta è di potere usare il dispositivo posseduto in una determinata località (ufficio, casa, in mobilità) e postazione e di poterlo fare in modo trasparente rispetto alle dimensioni del dispositivo.
La risposta ai bisogni dei consumatori e degli sviluppatori di applicazioni esiste, è basata sullo standard HTML5 e si chiama Responsive Wb Design (RWD), una soluzione e un approccio Web (creato da Ethan Mascotte) che permette di sviluppare una applicazione solo una volta con destinazioni multiple e compatibili. Lo sviluppo di applicazioni web portabili è resa possibile principalmente dal linguaggio CSS3 e Javascript che compongono l’HTML5.
Non ancora affermatosi completamente come standard, l’HTML5 è maturato notevolmente negli ultimi anni sia in termini di funzionalità che di prestazioni. In termini di WDR, permette allo sviluppatore di focalizzarsi sul web e di non curarsi della piattaforma di sistema operativo sottostante. E’ un approccio e un metodo di sviluppo che si focalizza sull’esperienza visuale e sulla prospettiva dell’utente. I vantaggi di una applicazione HTML5 e WRD sono invisibili ( l’utente non percepisce la differenza con una APP nativa) ma i benefici per chi sviluppa sono invece notevoli. Principalmente lo sviluppatore può soddisfare utenti diversi con un solo progetto di sviluppo.
I benefici e i relativi guadagni non sono senza costi e senza sforzi. Per sviluppare con il metodo WRD, è necessario infatti ripensare completamente i contenuti applicativi e fare scelte drastiche per adattarli agli schermi dei dispositivi più piccoli. Riuscire in questa operazione non è da tutti, richiede grande flessibilità e capacità immaginativa e visuale su come rappresentare graficamente e visualmente i contenuti sullo schermo. Senza contare che bisogna sempre tenere in considerazione il comportamento nell’uso del dispositivo ( utilizzo in mobilità o su postazione fissa) e la percezione degli utenti (distrazione, attenzione, ecc).
L’HTML5 non è ancora diffusissimo ma la sua popolarità è in costante crescita se è vero che il 50% degli sviluppatori intervistati in indagini recenti dichiarano di averne fatto uso.
Facile prevederne uno sviluppo ulteriore e ancora più rapido, soprattutto dopo l’arrivo sul mercato di Windows 8 e il proliferare di tablet ibridi, di phablet e tablet mini.
Per chi fosse interessato ad approndire suggeriamo questo libro: