
La crisi economica e finanziaria in atto non può non incidere anche sul mercato delle nuove tecnologie tablet. I dati di mercato sembrano raccontare una domanda crescente di nuovi dispositivi e applicazioni ma nascondono forse una realtà fatta di difficoltà economiche che riguardano le persone (consumatori) ma soptrattutto le aziende e le organizzazioni alle prese con problemi molto più impellenti dell'infrastruttura IT o dell'introduzione dei new tablet e relative soluzioni.
Il Natale 2011 vedrà un numero elevato di tablet e di ereader acquistati da consumatori alla ricerca di un regalo innovativo che renderà felici soprattutto le grandi multinazionali e i player mondiali come Apple, Amazon, Google e Samsung. Ma il Natale sarò meno ricco per le centinaia di aziende italiane, piccole e medie, che avevano puntato sullo sviluppo di applicazioni e la vendita di iPad/Tablet alle imprese.
2019: come useremo i nostri dispositivi?
Eppure il mercato, per la pervasività elevata di tutto ciò che è Mobile, è ricco di opportunità, in particolare per le aziende e/o professionisti capaci di innovare modelli di business, ambienti IT, organizzazioni e processi aziendali. Molteplici sono le aree di impatto delle applicazioni mobili e dei nuovi dispositivi tablet così come numerose sono le attività e i settori di mercato che ne possono trarre benefici e vantaggi competitivi. Numerosi sono anche i potenziali utenti attuali, quantificati dall'osservatorio New Tablet & Business Application della School of Management del Politecnico di Milano, in 13 milioni di lavoratori mobili che rappresentano il 56% della forza lavoro italiana.
Ad un mercato potenzialmente ricco non corrisponde però una cultura aziendale in grado di trarre vantaggio delle molteplici opportunità e dei benefici dei nuovi tablet. A rallentare l'adozione e la diffusione delle nuove soluzioni Mobile e relativi dispositivi è la crisi in atto ma anche vere e proprie barriere di sbarramento legate a motivi di tipo organizzativo e culturale e a paure o timori che affondano spesso in miti tecnologici oggi facilmente falsicabili. Le barriere organizzative nascono dallo scarso commitment del top management ( un conto è aquistare un iPad come status symbolo, diverso è comprenderne la potenzialità rivoluzionaria a livello organizzativo e produttivo, di infrastruttura tecnologica e di business), ma anche dalla resistenza di molti utenti che nasce da una scarsa familiarità con le novità etcnologiche, da inerzie, comportamenti e abitudini dovute al timore di perdere la loro autonomia a favore di un maggiore controllo organizzativo. Lo scarso coinvolgimento del middle management poi finisce per introdurre ulteriori inerzie e impedire l'adozione di nuove tecnologie e dispositivi anche là dove potrebbero essere facilmente introdotti e sfruttati per una maggiore efficienza ed efficacia operativa.
Più interessante è forse la barriera che viene frequentemente eretta da parte della funzione IT. Nonostante tutti gli analisti di mercato come Gartner sottolineino i cambiamenti in corso che obbligano ad un cambio culturale, a nuovi modelli infrastrutturali e suggeriscono nuovi approcci e nuove tecnologie, l'IT italiana rimane ancora troppo conservatrice per favorire una rapida adozione dei nuovi tablet. Per giustificare questa inerzia o incapacità a decidere ci si appella a falsi miti teconoligi quali l'integrazione sistemistica e applicativa, l'usabilità dei dispositivi, la sicurezza dei dati e delle applicazioni, i limiti di banda e copertura della rete e l'affidabilità delle nuove tecnologie e soluzioni.
Fonte: Osservatorio New Tablet MIP Milano
Un altro tema interessante da usare come lente su quanto sta succedendo sul mercato italiano è quello della consumerizzazione. Un tema di cui si parla molto nei blog ma che non sembra faccia presa all'interno delle organizzazioni aziendali come mostra anche l'indagine dell'Osservatorio New Tablet del MIP di Milano.
Fonte: Osservatorio New Tablet MIP Milano
La consumerizzazione unitamente alla introduzione di nuove applicazioni e di store aziendali sono due fenomeni determinati dai nuovi dispositivi mobili sempre più performanti e ricchi di user experience e dagli utenti sempre più esperti nell'utilizzo dei propri dispositivi mobili e nella scelta di applicazioni utili alle loro attività individuali personali e professionali. Questa consumerizzazione non è sufficiente a spiegare l'urgenza al cambiamento che dovrebbe sentire l'aziende se non si prendono in considerazione anche le applicazioni e i vari ecosistemi che stanno determinando in termini di sviluppatori, applicazioni business e nuove modalità di utilizzo e gestione. La diffusione di applicazioni installabili sul proprio dispositivo personale con un click obbliga a ripensare sviluppo, implementazione e messa in produzione della pplicazioni aziendali.
In conclusione, mentre le opportunità nate dai nuovi tablet sono molte per tutti, utenti e consumatori, aziende e organizzazioni, CIO e responsabili dei sistemi operativi, ecc., il ritardo accumulato in anni di conservatorismo e scarsa propensione all'innovazione rischia di penalizzare proprio le aziende. Una penalizzazione grave in un momento economico che richiederebbe invece una capacità maggiore in termini di efficienza e di produttivtà ma anche di cambiamento e visione del futuro.
E in questa visione del futuro non può mancare un ruolo importante assegnato alla mobilità e agli strumenti tecnologici che la rendono possibile ( dispositivi, applicazioni, banda, ecc.) e utile alla competitività aziendale.