
La storia dello smartphone ha solo sette anni e non sembra ancora uscita fuori dall'età dell'adolescenza. I prodotti sono maturi e sempre più diffusi ma lo smartphone è ancora una soluzione giovane, dinamica e capace di offrire nuove emozioni. Per capire cosa sta succedendo o potrebbe succedere bisogna cambiare prospettiva e porsi alcune domande, diverse dalle solite e meno focalizzate sui protagonisti attuali.
Inutile ad esempio interrogarsi sul ruolo di Google e Apple nel mercato. Il primo con la piattaforma Android domina il mercato mobile, Apple mantiene il suo 10% di mercato mobile in modo stabile ma soprattutto con grandi profitti. Le percentuali e le posizioni dei due contendenti non muteranno neppure in futuro con il passaggio graduale ma sempre più rapido da telefono cellulare a smartphone. Gli smartphone attualmente in circolazione sono quasi due miliardi e nel 2015 aumenteranno probabilmente di un altro miliardi. Android continuerà a dominare nel mercato di fascia bassa e Apple in quello di fascia alta.
Il mercato mobile non è però solo Apple e Google e gli scenari che lo caratterizzano sono in costante e rapido cambiamento. Basta vedere il declino, per ora inarrestabile, di Samsung, passata nel corso di un anno dall'essere la prima azienda sul mercato OEM di Android a doversi guardare le spalle dall'emergere di potenti concorrenti come la cinese Xiaomi. Una azienda per il momento attiva in Cina e in via di espansione in India che non è la sola ad agire da protagonista cinese sul mercato. Le notevoli conoscenze tecnologiche e manifatturiere acquisite dalla Cina ha infatti favorito il nascere di numerose piccole e medie aziende che diventeranno altrettante protagoniste sul mercato Mobile già nel 2015.
E tu chi sei?
Il protagonismo delle aziende cinesi pone la questione del futuro di Android. Il rpoblema è quello dei servizi che Google offre all'interno del suo ecosistema e che non sono disponibili sulle piattaforme cinesi ma neppure sulle versioni Android dei tablet Amazon. La domanda che il popolo degli andoridiani dovranno porsi è cosa succederà alla frammentazione di Android quando aziende come Xiaomi aggiungeranno alla piattaforma i loro propri livelli software utili all'erogazione e usufruizione di nuove tipologie di funzionalità e servizi. La crescita in parallelo di altre proposte Android potrebbe mettere in difficoltà un modello che per il momento si basa su Google Play Services e prevede l'utilizzo di API per agganciare al sistema operativo le soluzioni Google Maps e le numerose APP di Google.
La base installata di Android è ampia ma anche molto dinamica, soprattutto perchè i margini di guadagno dei produttori sono limitati o nulli e questo crea una grande volatilità di marchi sul mercato e la proliferazione di numerosi altri. L'interrogativo su cosa Google farà di Andorid quindi rimane, soprattutto in vista del ruolo che potrà giocare una piattaforma come Chrome, sulla quale già oggi sono disponibili delle applicazioni Android. L'interrogativo non è superficiale. Google è da sempre legato al suo motore di ricerca e al Web e non ha ancora completamente accettato un mondo mobile fatto di APP, spesso monolitiche, tra loro non comunicanti ma soprattutto non accessibili dal mptpre di ricerca. Questo problema potrebbe portare Google a cambiare il sistema di interazione dello smartphone, allo scopo di continuare a mantenere il controllo attuale sulla rete. Per farlo dovrà cambiare il modello su cui si basa il suo motore di ricerca per introdurne uno nuovo capace di funzionare sul Mobile con logiche diverse dagli algoritmi di pagerank. Nel mondo delle APP cambia infatti la logica con cui le informazioni vengono aggregate, distribuite, scoperte e usate. Dall'approccio tipico del browser e del motore di ricerca si passa a quello dell'icona APP che porta a contenuti, anche Web, ma non sempre accessibili direttamente tramite un link da una pagina web. L'accesso avviene con modalità diverse (deep linkong) e con notifiche e messaggi capaci di segnalare risorse e contenuti al di fuori dei silos applicativi.
L'evoluzione in senso Mobile del mondo della rete crea nuove opportunità per nuovi protagonisti della scena tecnologica, aziende come Facebook e Amazon. Non tanto in termini di proposizione di nuovi modelli di smartphone ma di soluzioni software capaci di trarre vantaggio dei nuovi ambienti applicativi che caratterizzano il mondo dei dispositivi mobili. Il browser era uno strumento neutrale e utilizzabile da tutti, lo smartphone e l'ecosistema delle APP neutrali non lo sono. Facebok e Amazon stanno già lavorando alla realizzazione di nuove soluzioni capaci di aggiungere nuovi livelli software alle piattaforme iOS e Android in modo da permettere una connessione più stretta con le APP e i loro contenuti.
Qunato raccontato fin qui dovrà infine fare i conti con quella che sarà il fenomeno emergente dei prossimi anni, la diffusione delle tecnologie indossabili e la loro stretta connessione con il mondo del cloud computing e dei servizi erogati dalla nuvola. La natura di molti prodotti con tecnologie indossabili è oggi legata alla loro capacità di gestire messaggi e notifiche. Due capacità limitate e inadeguate a guidare la diffusione dei nuovi prodotti ma le novità in arrivo sono numerose (Oculus, Magic Leap) e cambieranno completamente lo scenario futuro. Uno scenario che, è meglio ricordarlo, vede due miliardi di smartphone in circolazione e di quattro miliardi di telefoni cellulari. Un numero totale di sei miliardi di dispositivi, molto più grande del miliardo e mezzo di PC sul mercato.
Il futuro è sempre più Mobile, fatto di dispositivi mobili e indossabibili ma soprattutto di APP e ecosistemi software ad esse associati, di cloud computing e servizi in Cloud. La diffusione Mobile ha completamente customerizzato l'IT che non è più cosa da azienda ma riguarda tutti i consumatori. Un cambio di paradigma che ha cambiato anche l'offerta e la competizione sul mercato. I produttori devono fare i conti con nuovi biosgni e nuove problematiche come la complessitàè che deriva dalla coesistenza di ambiti tra loro diversi ma in costante evoluzione: dal PC al mobile, dal browser alle APP, dalla interazione fisica a quella tattile, ecc.
Per chi volesse approfondire questi argomenti può leggere questo articolo di Benedict Evans, da cui sono state tratte le riflessioni di questo articolo.