
Le piattaforme di sistema operativo per piattaforme di personal computing sono ormai riconducibili a tre, Windows, iOS e Android. La lista potrebbe completarsi con l’aggiunta di Linux, nelle sue numerose varianti aperte ma la sua influenza è ormai limitata. La battaglia vera è tra società leader e incombenti come Google e Apple e la vecchia Microsoft. Le prime due hanno cambiato molte delle esperienze di personal computing di consumatori e aziende. La seconda, dopo anni di errori e titubanti strategie, sembra oggi avere ritrovato smalto con una proposizione fatta da Windows 10 e sistemi ibridi e 2-in-1 dotati di processori superveloci e performanti capaci di garantire la produttività richiesta in azienda.
A fare la differenza sul futuro delle piattaforme di sistema operativo saranno comportamenti e scelte di nuove generazioni di protagonisti del mercato tecnologico. Consumatori e responsabili IT composte da nativi digitali che sono cresciuti su piattaforme diverse da Windows il cui uso e le modalità di utilizzo imposte dalle loro funzionalità hanno cambiato i loro gusti e la loro testa. Difficilmente chi ha avuto una consuetudine pluriennale con iOS o Android passerà a Windows e chi tra loro dispone anche di un PC, già oggi spende più tempo sullo smartphone che con Windows. Anche in azienda il PC è sempre più usato principalmente per raggiungere obiettivi di produttività mentre lo smartphone e il tablet servono per tutto il resto, soprattutto per la mobilità lavorativa.
Apple è consapevole del cambiamento avvenuto e conosce molto più di Microsoft i bisogni delle nuove tipologie di utenti. L’introduzione dell’iPad Pro con il suo schermo più grande è la dimostrazione di una strategia che mira al mercato enterprise e lo fa a partire dai bisogni degli utenti, più che dagli uffici acquisti delle aziende.
Il probabile successo di iPad Pro potrebbe mettere in difficoltà l’attuale strategia di Microsoft e la sua posizione di dominio attuale. A sostenere questo possibile scenario futuro sono alcuni analisti di mercato con molte simpatie per Apple e che condividono la percezione di un’era post-PC dominata dal tablet. La loro visione è plausibile se si pensa a un iPad Pro dotato di tastiera, di Office e di altre applicazioni business (100 in arrivo grazie all’accordo con IBM), capace di garantire produttività e efficienza lavorativa, ma deve fare i conti con la tendenza di mercato che vede in crescita l’offerta e l’adozione di nuove tipologie di tablet-PC ibridi alla Surface.
Il confronto sarà tra due mondi e due visioni diverse, quella di Apple costruita intorno al tablet e al suo ecosistema iOS e quella di Microsoft focalizzata su un tablet-PC con piattaforma Windows universale. A fare da giudice sono chiamate le nuove generazioni e saranno loro alla fine a determinare se Microsoft è ancora la marca di riferimento dei dipartimenti IT aziendali. Quelle attuali rimarranno legate a Windows e al suo ecosistema per conservatorismo e paura di cambiare. Quelle nuove sono al contrario svincolate da qualsiasi tipo di condizionamento perché vivono un’era tecnologica completamente diversa e in costante mutamento.
Il 2016 sarà un anno importante per tutto il mondo Wintel. Tutti i grandi produttori come Dell, Lenovo, Acer e HP si stanno preparando all’introduzione di nuovi sistemi ibridi 2-in-1 con processori più performanti e con piattaforma Windows 10. La loro proposizione dovrà confrontarsi con il probabile successo dell’iPad Pro, una piattaforma hardware capace di trascinare la piattaforma iOS in azienda in alternativa a quella di Windows.