
Il successo e l’immagine di Apple è prevalentemente legata alla qualità dei suoi prodotti e al loro elevato gradimento nel mercato consumer. La strategia di Apple non aveva definito obiettivi specifici per la penetrazione sul mercato aziendale ma l’introduzione dell’iPad e grazie al successo della pratica BYOD hanno fatto sì che la cosa avvenisse per default. Con effetti e conseguenze concrete sui dipartimenti e i responsabili IT che si sono trovati a dover gestire un nuovo fenomeno, in alcuni casi inarrestabile e con nuove tipologie di problemi.
L’arrivo dell’iPhone nel 2007 ha aperto l’era della mobilità, compresa quella aziendale e del mobile computing. Un mercato dominato dal mitico BlackBerry e dai dispositivi Palm, si è trovato a doversi confrontare con un dispositivo completamente nuovo e innovativo e capace di catturare attenzione e interesse di nuovi utenti, sia nella loro veste di consumatori che di dipendenti aziendali. iPhone e iPad hanno alimentato la pratica BYOD influenzando dirigenti d’azienda e responsabili IT sulle preferenze (le persone sono in genere più felici e produttive se possono usare i dispositivi che preferiscono) dei loro colleghi e dipendenti e obbligandoli ad una riflessione sulle loro scelte informatiche per l’azienda.
La diffusione dei dispositivi Apple nel mercato consumer e la loro qualità ha reso facile la loro penetrazione nelle aziende ottenendo spesso anche il supporto dei dipartimenti IT per la loro facilità d’uso che non obbliga a interventi e iniziative formative costose e impegnative ma anche per la loro elevata sicurezza di piattaforma e applicativa.
La danza estatica
A rallentare una penetrazione maggiore dei prodotti Apple in azienda è stato il loro costo elevato di acquisto e quello di investimenti necessari per portare in azienda nuovi skill e competenze su nuove tecnologie e ambienti operativi e per dotarsi di nuovi strumenti di gestione e controllo. Un altro punto di debolezza per Apple è stata la percezione, ancora diffusa, di una sua inadeguatezza a comprendere le necessità e le priorità di un mercato diverso da quello consumer e con requisiti IT vincolanti perché legati al business, ad esempio quello della gestione aziendale dei dispositivi con strumenti MDM o EMM.
Il cambio di passo e forse di percezione da parte delle aziende è avvenuto con l’accordo strategico che Apple ha siglato con IBM per l’implementazione di 100 applicazioni aziendali specifiche per settori industriali. La partneship con IBM ha dato a Apple una nuova autorevolezza ma soprattutto la credibilità ci cui ancora difettava in mercati importanti come quello bancario e dei servizi.
Ora il rilascio dell’iPad Pro segna un altro punto a favore di Apple in termini di performance, strumenti produttivi disponibili, ma anche strumenti di MDM grazie alla collaborazione con aziende come MobileIron e VMware con l’obiettivo di rendere più sicure su piattaforma Apple applicazioni importanti come quelle di BI, CRM, ecc.
Un mercato, quello aziendale, da sempre dominato dall’accoppiata Windows di Microsoft e Intel, ora ha l’opportunità di sperimentare nuove tecnologie ponendo a Microsoft nuove e interessanti sfide future.
La battaglia è solo iniziata!