
Più che i produttori, a guidare il passaggio all’era post-PC, erano chiamati i consumatori e le aziende. La proliferazione di smartphone e dispositivi Mobili ha portato alcuni produttori (Microsoft, IBM, ecc.) a cambiare la loro visione del mercato e a definire strategie che ponevano il Mobile al centro di ogni iniziativa e priorità. Oggi questi stessi produttori sembrano essere focalizzati su strategie diverse, non più centrate solo sul Mobile e sempre più miste.
Dal punto di vista della domanda i cambiamenti non riguardano tanto i consumatori quanto le aziende e le organizzazioni che con la rivoluzione Mobile sono state chiamate a ripensare le loro strategie informatiche e a definire nuove priorità. Per consumatori e aziende il problema è quello dei budget di spesa da allocare per l’acquisto di prodotti tecnologici e degli investimenti da fare.
Negli ultimi due anni il Mobile sembrava essere diventata la priorità massima. Tutti sono stati conquistati, e forse sorpresi, dal successo esponenziale delle applicazioni Mobile e molti si sono impegnati a coniugare le loro strategie informatiche unendo insieme Mobile, Cloud Computing e Big Data. Nel frattempo però, il mercato Mobile, dopo i primi inevitabili entusiasmi ha rallentato la sua corsa suggerendo a molti una riflessione ragionata sui reali benefici e vantaggi da esso generati.
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Lo sviluppo di applicazioni Mobile rimane una priorità ma non lo è più come lo era solo due anni fa. Le nuove tecnologie e l’evoluzione delle piattaforme di personal computing non hanno riportato in auge il desktop rispetto allo smartphone ma hanno contribuito a un ripensamento complessivo nel quale possono trovare posto le varie tipologie di soluzioni che caratterizzano oggi lo scenario dell’informatica aziendale e del personal computing in azienda. Si è capito così che sviluppare con la priorità del Mobile non è necessariamente una soluzione perfetta o definitiva. La crescita del Mobile è stata esponenziale ed è inarrestabile ma alcune tendenze emergenti indicano anche l’affermarsi di elementi di differenziazione nell’uso che suggeriscono maggiore attenzione ai cmportamenti degli utenti e ai loro bisogni. Ad esempio lo smartphone continua a essere lo strumento privilegiato per il consumo di contenuti ma non è ancora in grado di sostituire o cannibalizzare il PC. Così come non lo è il tablet.
Le cause di questi cambiamenti possono essere molti ma certamente il PC non è scomparso e non è neppure stato sostituito dai dispositivi mobili di ultima generazione. Il PC si è semplicemente adattato alle trasformazioni in atto e i suoi produttori si sono adeguati alla necessità e urgenza del cambiamento. Lo hanno fatto ripensando il PC tradizionale e introducendo nuove tipologie di dispositivi ibridi, 2-in-1, sottili, leggeri, portatili e anch’essi ricchi di applicazioni e strettamente legati al Cloud. Non è un caso che alcuni Chromebooks abbiano avuto un grande successo in alcuni segmenti di mercato.
A sua volta il tablet ha intrapreso, soprattutto per merito di Microsoft, una sua strategia di adattamento, evolvendo verso il PC attraverso forme ibride finalizzate a integrare il meglio dei due mondi. Le due migrazioni verso soluzioni ibride e integrate sono state facilitate dalle scelte di Microsoft e dalla introduzione di un sistema operativo come Windows 10, una piattaforma universale per diverse tipologie di dispositivi.
Un altro fattore che ha contribuito a suggerire una pausa nella scelta prioritaria del Mobile è stato il continuo miglioramento della qualità delle applicazioni Web con un design di tipo responsive e con contenuti capaci di adattarsi alle dimensioni degli schermi usati. Il successo delle applicazioni HTML5 sembrano avere avuto la meglio sulle applicazioni native anche se in realtà i due approcci continueranno a coesistere a lungo.
Le esperienze nello sviluppo di applicazioni Mobile di questi anni e che hanno visto un vero e proprio boom dopo l’arrivo dell’iPad, hanno suggerito la priorità del Mobile. Oggi la priorità sembra essersi spostata su esperienze multi-schermo e ottimizzate per ambienti di elaborazione diversi, non solo smartphone ma anche i numerosi dispositivi portatili che continuano a caratterizzare il personal computing di numerose persone.
A prevalere oggi sembra essere un approccio verso la convergenza finalizzata a far evolvere le capacità di elaborazione e computing di dispositivi diversi, sempre più integrati tra di loro, in termini di caratteristiche tecniche, funzionalità e destinazioni d’uso.
E’ una tendenza che sembra indicare una fase di pausa o il superamento di quello che, all’apparizione dell’iPad e al successivo prolificare di tablet, era sembrata essere una destinazione obbligatoria e capace di dare forma a una nuova era. Lo smartphone prima, e il tablet poi, hanno dato il via alla rivoluzione Mobile che ha cambiato il ruolo e il peso del personal computer nella vita delle persone ma non ne hanno determinato il suo necessario superamento.
Si era ipotizzato l’avvento di un’era post-PC ma oggi sono in molti a ritenere che la rivoluzione in atto non comporti necessariamente l’evoluzione da un tipo di piattaforma a un’altra ma l’affermarsi di ambienti multi-schermo nei quali ogni dispositivo e tecnologia possa trovare un suo posto e un suo ruolo. In attesa che la rivoluzione Mobile si consolidi e di comprendere quali siano le sue destinazioni definitive, forse è meglio mettere da parte la terminologia post-PC e focalizzare l’attenzione sulla evoluzione complessiva del personal computing in termini di applicazioni, dispositivi Mobili ma anche di Cloud Computing e Big Data.