
Come direbbe Moore il problema è molto semplice. Come può un colletto bianco e lavoratore della conoscenza passare il fine settimana a giocare/lavorare con strumenti innovativi e tecnologicamente potenti come i nuovi dispositivi mobili e poi ritrovarsi il lunedì mattina a doversi confrontare con personal computer old-style, lenti, con scarsa user-experience? La risposta a questa domand per Moore è semplice. Non può, senza pagare un prezzo elevato in termini di disaffezione al suo lavoro, insoddisfazione e voglia di rimettere le mani sul proprio 'giocattolo' personale. Tutto questo, secondo Moore, non può passare inosservato da parte dei dipartimenti IT e manager d'azienda perchè si riflette sul lavoro di personale di medio profilo aziendale che gioca solitamente un ruolo importante nei processi aziendali. L'IT non può più permettersi di trascurare l'onda lunga che nasce dalle esigenze delle persone legate alle tecnologie. E' un'onda che ha già invaso le case e sta travolgendo anche organizzazioni ed aziende. Il problema vero è che il personale IT è cosciente di quanto sta succedendo ed è esso stesso soinvolto e attore del processo, ma è indeciso e forse impreparato ad affrontare un cambiamento che obbliga a modificare cultura IT e approcci/modelli tradizionali. Da ambienti IT improntati alla gestione e al controllo si deve passare a sistemi più collaborativi, da sistemi orientati al dato/record a sistemi orientati all'ingaggio, da sistemi orientati alla transazione a sistemi orientati alla interazione e infine da sistemi costruiti intorno al dato aziendale a sistemi centrato sul cliente/utente e la sua user-experience. Il cambiamento in realtà è più culturale che tecnologico.
Questi pensieri Geoffrey Moore ha avuto modo di condividerli durante un evento organizzato da Business Objects, ora SAP. Forse non a caso perchè SAP è convinta da tempo che da un punto di vista tecnologico la consumerizzazione rappresenti un problema reale ma anche una grande opportunità. Questo almeno è il pensiero di Oliver Bussman, chief information officer (CIO) of SAP AG, espresso in ineteriste a riviste del settore. Secondo Bussman i nuovi trend tecnologici stanno in pratia guidando processi e modi nell'adozione della tecnologia con l'utente sempre più nella posizione di dare forma ai nuovi modelli tecnologici anche sul posto di lavoro. Questa percezione e coscienza delle tendenze in atto ha portato SAP ad adottare l'iPad di Apple immediatamente con l'intenzione non solo di cavalcare l'onda ma di rimanervi davanti. L'approccio al mercato mobile di SAP è comunque agnostico e mirato a sfruttare in rapidità tutte le opportunità che questo mercato può offrire, sia esso iOS, Android, Blackberry ecc.
Secondo Bussman il problema reale che le aziende si trovano oggi ad affrontare è quello decisionale. I processi decisionali sono sempre più corti e obbligano a decisioni in tempo reale che non possono essere prese in mancanza di dati e informazioni. Questi dati e queste informazioni sono però alla portata di tutti, non solo i decision makers, grazie al fenomeno della mobilità per come si sta manifestando con i tablet, con la in-memory e grazie al cloud computing. SAP investirà in queste aree integrando sempre più tecnologie tablet, in-memory e clould computing per favorire decisioni in tempo reale. La mobilità a livello d'impresa resa possibile dai tablet definirà scenari completamente nuovi da un punto di vista del business, le tecnologie in-memory favoriranno l'intergazione dei sistemi transazionali e di quelli analitici con il risultato di fornire un TCO (Total Cost of Ownership) ridotto e informazioni in tempo reale. (CM)