
Meccanismi di virtualizzazione del desktop, aumento della mobilità, prima con laptop PC e ora con i nuovi dispositivi mobili, diffusione di smartphone e tablet e disponibilità di nuovi ecosistemi applicativi, stanno obbligando CIO e responsabili IT a ripensare strategie e approcci all’IT aziendale per soddisfare nuovi bisogni e adattare infrastrutture e strumenti di management alle nuove pratiche operative. Queste pratiche sono oggi influenzate da nuovi concetti elaborati a partire da fenomeni come quello della consumerizzazione che stanno trasformando il modo con cui le persone utilizzano la tecnologia, a livello individuale ma anche professionale e aziendale.
I protagonisti dell’IT aziendale hanno definito per anni le loro infrastrutture e organizzazioni centrate sull’utente (user centric) e guidate da processi e programmi di virtualizzazione del desktop . L’arrivo dei nuovi dispositivi mobili ha delineato nuovi contesti, nei quali a prevalere non sono più i terminali degli utenti collegati alle reti e alle risorse aziendali, ma un ‘crossover’ di risorse che vedono interagire tra loro dispositivi personali e aziendali, reti pubbliche e aziendali, ecosistemi applicativi sociali e privati. In questi nuovi scenari cambia il ruolo del dipendente, ma anche quello dell’azienda, nel momento in cui riconosce a questo ruolo il valore di asset aziendale diminuendo il controllo centralizzato per trarre vantaggio dalla libertà e creatività individuali.
Questi cambiamenti hanno portato alcuni analisti come OVUM e protagonisti del mercato comne AppSense a coniare il termine di una IT centrata sulle persone (people centric) ed a suggerire le iniziative e buone pratiche necessarie ad una sua implementazione indolore e vantaggiosa per l’organizzazione.
Fonte: http://www.kathleenalice.com
Il passaggio da un approccio centrato sull’utente ( …del desktop, del laptop ecc.) ad uno centrato sulla persona è stato graduale e si sta oggi affermando grazie alle nuove tecnologie Mobile. La focalizzazione sul dispositivo, e la virtualizzazione del desktop sono servite all’IT per creare ambienti standard e condivisi su piattaforme di sistemi operativi diversi in modo da rendere trasparente e facile l’attività del dipendente. Il bisogno di maggiore dinamicità e flessibilità adattativa ha favorito la scelta di nuovi approcci. Sono state scelte tecnologie dotate delle capacità ricercate utili a fornire nuove risposte alle mutate esigenze di dipendenti sempre più attivi in azienda, come persone con le loro esigenze e aspettative personali Non solo in termini di quale dispositivo, sistema operativo e applicazione usare ma anche di spazio di libertà di scelta di cui godere.
Hacker e PMI
Nei nuovi scenari di consumerizzazione dell’IT, l’esperienza personale dell’utente sul proprio dispositivo di computing personale entra in azienda e obbliga l’IT aziendale ad interventi adattativi sui sistemi utente in uso, desktop, laptop, smartphone e tablet. Intervenire con soluzioni rapide e ottimali non è semplice. La situazione di molte infrastrutture IT è molto complessa così come complicata è la gestione dei dati e delle informazioni in mobilità.
La complicazione non tocca solo i nuovi dispositivi mobili, ma anche le piattaforme laptop, virtualizzate o meno, in uso. Gli utenti che hanno sperimentato i nuovi sistemi operativi Android e iOS e la loro connettività applicativa, trovano poco user-friendly la gestione delle connessioni remote alle risorse aziendali. L’accesso a queste risorse è d’altra parte ancora impossibile per molti dispositivi mobili e l’IT non ha ancora trovato risposte adeguate a problemi che vengono posti da utenti diversi, semplici dipendenti, dirigenti e manager, e che vanno dall’accesso a dati sensibili, all’uso di dropbox e altre applicazioni alternative simili.
Fonte: www.keynote.com
La soluzione oggi prevalente nelle aziende è l’adozione di strategie miste che puntano ad un compromesso tra la richiesta di libertà e flessibilità e la necessità di governance, gestione e controllo che sempre deve caratterizzare un’infrastruttura IT complessa. La strategia si traduce a livello organizzativo con l’implementazione di nuovi processi e procedure finalizzate a formare i dipendenti a nuove abitudini comportamentali e regole aziendali. Senza nuove procedure, difficile pensare ad un passaggio indolore da una gestione focalizzata sull’hardware, sul software e sulla tecnologia, ad una basata sulle persone ( human resources ). Dare maggiore libertà alle persone implica incoraggiare maggiore responsabilità nel comprendere la necessità di nuove regole e la maggiore urgenza del loro rispetto e applicazione. Il nuovo ruolo del dipartimento della gestione delle risorse umane non preclude il ruolo chiave dell’IT che queste regole deve sempre comunque implementare e sostenere con adeguate risorse tecnologiche e strumenti applicativi ( MDM, MAM, eecc. ) adeguati.
Il passaggio adattativo alla nuova fase people centric dell’IT sarà rapido ma non così rapido. La base installata PC è immensa ed è improbabile che ci si possa attendere una sostituzione dei PC con i nuovi dispostivi in tempi brevi. Continuerà a crescere il processo di virtualizzazione del desktop, anche nella nuova modalità SHD, e nel frattempo si diffonderanno le nuove forme di personal computing dettate dalle nuove funzionalità dei tablet e dai loro sistemi operativi, dalle loro interfacce utente e ecosistemi applicativi.
Fonte: ivymobility.com
A facilitare questo passaggio saranno anche ragioni strettamente economiche e fiunanziarie. Il ROI di molti progetti di virtualizzazione si è infatti dimostrato troppo oneroso rispetto ai benefici avuti. I nuovi dispostivi sembrano altresì suggerire vantaggi maggiori e ROI profittevoli, soprattutto in termini di produttività ed efficienza operativa dovute alla mobilità.
La semplice accettazione del nuovo paradigma di una struttura IT centrata sulle persone non è sufficiente ad affrontare le sfide emergenti. Si tratta di ripensare, in modo non convenzionale, molti dogmi IT, di abbandonarne altri e soprattutto di aprirsi alle proposte che vengono da nuovi attori tecnologici e da nuove tipologie di utenza.
Non è solo un problema di cambiare l’interfaccia utente dei dispositivi esistenti ma di capire perché l’interazione con le nuove tecnologie abbia visto l’emergere di nuove tipologie di utenti e di comportamenti che si traducono nella richiesta di maggiore innovazione e più drastici (disruptive) cambiamenti.
Nel momento in cui ci si è focalizzati sulle persona, ogni IT manager deve sapere che la soluzione non sarà più semplicemente tecnologica ( dati e storage in cloud, sicurezza, MDM, dispositivi e sistemi operativi, applicazioni) ma legata strettamente all’esperienza dell’utente in tutte le fasi di accesso e utilizzo della tecnologia, sia nell’orario di lavoro che ‘after hours’, sia per motivi personali che professionali e aziendali.