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TIBCO per l'Internet degli oggetti

TIBCO per l'Internet degli oggetti

09 Marzo 2016 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Le tecnologie TIBCO consentono a tutti i dispositivi di comunicare l'uno con l'altro e con altri sistemi in un ambiente veloce, affidabile e scalabile. Ospitiamo un contributo conoscitivo di Lucus Darnell, Chief Innovation Evangelist, TIBCO Software

Tecnologie quali quelle fornite da TIBCO consentono alle organizzazioni di sviluppare applicazioni estremamente potenti, che possono aggregare dati provenienti da miriadi di sorgenti diverse quali semafori, sistemi meteorologici, veicoli smart e altre, trasformando quei dati in informazioni significative, per rendere il mondo fisico un posto migliore e più sicuro.

Un passo indietro.

Internet, che tutti conosciamo e utilizziamo, è costruita su un'architettura di comunicazione punto-a-punto. Quando si apre un browser e si naviga su una pagina web, il proprio computer invia una richiesta al server host e attende una risposta. Benché questa architettura funzioni per centinaia, migliaia o persino milioni di richieste che i web server ricevono ogni giorno, non funzionerà per le centinaia di miliardi di dispositivi che si stima compongano l'Internet delle Cose (Internet of Things).

Per scalare in modo appropriato, l'Internet delle Cose richiede un'architettura costruita con tecnologie pubblica/sottoscrivi (publish/subscribe). Prodotti TIBCO come TIBCO Enterprise Message Service e TIBCO FTL messaging offrono proprio queste tecnologie. L'idea è che questi dispositivi (le cose, things) pubblichino i dati provenienti dai sensori incorporati verso un layer di messaggistica cui altre applicazioni interessate possono abbonarsi (subscribe), reagendo secondo le necessità. Inoltre, applicazioni come la piattaforma d'integrazione TIBCO BusinessWorks consentono a sistemi legacy, altrimenti incapaci di sottoscrivere un bus di messaggistica (per esempio i database) di ricevere e inoltrare messaggi.

Nelle analisi possono essere inclusi anche dati memorizzati in sistemi di storage a lungo termine, oppure gli stessi dati possono essere fatti transitare attraverso engine di regole, come l'elaboratore di eventi complessi TIBCO BusinessEvents, dove si può applicare logica di business. Quando i dati sono lasciati all'interno dei database, applicazioni come TIBCO Enterprise Runtime for R (TERR) possono analizzarli e fare previsioni. I dati possono essere analizzati mediante modelli predittivi e compresi più facilmente e più rapidamente attraverso le funzioni analitiche visuali di TIBCO Spotfire. Nel contempo, i dati provenienti dai dispositivi possono essere inoltrati al sistema di elaborazione degli eventi in streaming TIBCO StreamBase, per poi essere visualizzati su di un cruscotto TIBCO Live Datamart.

Aspetto che l'architettura di Internet delle Cose avrebbe utilizzando tecnologie TIBCO.

Se StreamBase scopre anomalie, di qualsiasi genere, nei dati o identifica la necessità di intraprendere azioni su di essi, può trasferire direttamente tali risultati ad altri sistemi e persino rispedirli al bus di messaggistica. In molti casi, i dispositivi fisici hanno la capacità di diffondere (broadcast) i propri dati, ma non hanno l'abilità di sottoscrivere e mettersi a cercare messaggi da altri dispositivi.

Per esempio, alcuni dei semafori disponibili oggi diffondono il proprio stato corrente (rosso, giallo, verde, lampeggiante, errore), ma non sono in grado di ricevere messaggi da semafori vicini. Inoltre, i dispositivi alimentati a batteria non hanno sufficiente potenza di elaborazione o memoria per supportare l'intero stack Tcp/Ip, come molti di quelli che utilizzano tecnologie pubblica/sottoscrivi. Per far comunicare direttamente dispositivi che non hanno la capacità nativa di sottoscrivere bus di messaggistica o di supportare tecnologie Tcp/Ip, si possono utilizzare gli adattatori di connettività personalizzati per l'elaborazione di eventi complessi StreamBase, consentendo a tutti i dispositivi di “parlare lo stesso linguaggio”.

Le tecnologie TIBCO sono “agnostiche per l'hardware” (hardware agnostic), cioè non importa che tipo di hardware, protocolli o trasporti utilizzino i dispositivi, né il loro scopo. Queste tecnologie forniscono connessioni e funzionano con qualsiasi metodo di trasporto necessario, in modo che si possa estrarre dall'Internet delle Cose ogni bit d'informazione, fino all'ultimo.

In definitiva i componenti elettronici, e tra questi i sensori e gli attuatori, stanno diventando sempre più piccoli, meno costosi e più potenti. Come tali, vengono incorporati ovunque, all'interno di oggetti di cui potenziano le funzioni. Per esempio i semafori con sensori incorporati potrebbero non solo accorgersi della presenza di auto, ma anche determinare la loro direzione di marcia e la velocità con cui si stanno muovendo. Con queste capacità, le luci del semaforo potrebbero cambiare nel momento in cui vi state avvicinando all'incrocio, evitandovi di rallentare o addirittura di fermarvi e attendere. Facendo un ulteriore passo in avanti, immaginiamo semafori che possano comunicare tra di loro. All'avvicinarsi all'incrocio di numerose vetture, i semafori decidono quale sia la temporizzazione più adeguata, in modo che tutto il traffico possa attraversare l'incrocio in modo sicuro ed efficiente. Se i semafori possono comunicare tra di loro, possono anche dialogare con altri sistemi.

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