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Il destino dei posti di lavoro IT

Il destino dei posti di lavoro IT

22 Luglio 2014 Redazione SoloTablet
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L’evoluzione continua della tecnologia ha trasformato il mercato dell’Information technology e le aziende che lo hanno caratterizzato per anni. La tecnologia è diventata commodity e strumento usuale nella vita delle persone. Le aziende hanno dovuto riorganizzarsi cancellando posti di lavoro e riposizionandosi sul mercato.

La rivoluzione tecnologica continua da anni ma l’ultima ondata caratterizzata dall’arrivo dell’iPad e poi dalla pervasività del tablet e del dispositivo mobile ha rafforzato alcune tendenze emergenti da tempo, consolidando comportamenti del consumatore, proposizioni d’offerta e strategie di informatizzazione delle aziende. L’IT si è consumerizzata, sono subentrate nelle aziende pratiche di BYOD, si è semplificata l’offerta di soluzioni e tecnologie IT grazie al diffondersi del cloud computing, del Big Data, di nuove APP e della crescita costante di Internet.

Una delle conseguenze indesiderate dell’evoluzione tecnologica in atto è la sparizione di posti di lavoro. La tecnologia sostituisce gli esseri umani in molte attività ripetitive ma anche in quelle non ripetitive che possono essere facilmente automatizzate. La tecnologia consumerizzata manda in tilt numerose aziende protagoniste della rivoluzione IT obbligandole a riorganizzarsi e a ridimensionare la loro forza di lavoro.

Da anni ‘riorganizzazione’ e ‘cambio di strategia o focalizzazione’  è diventato un mantra che racconta bene quello che sta succedendo ad aziende storiceh come Dell, Acer, HP, IBM ed ora anche a Microsoft.

 

 

Se le aziende hanno oggi la possibilità di organizzare diversamente I loro dipartimenti IT riducendo posti di lavoro e automatizzando processi e attività grazie alle nuove tecnologie, i produttori di tecnologia si stanno confrontando con mutate situazioni di mercato che li obbligano ad operare cambi di strategie e soprattutto tagli di personale.

Ultima in ordine di tempo a manifestare intenzioni di questo tipo è stata Microsoft, l’azienda che per trentanove anni ha caratterizzato il mondo dell’informatica personale e aziendale.

L’annuncio della prossima riduzione di 18000 posti di lavoro spiegati con la necessità di cambiare la cultura aziendale e rifocalizzare la strategia serve a spiegare le difficoltà di un’azienda che è stata spizzata da aziende più innovative e aggressive some Apple ma anche  a evidenziare un trend che prosegue da almeno venti anni e che vede I grandi produttori tecnologici impegnati in costanti riorganizzazioni e tagli di personale.

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Anche Microsoft, così come prima di lei HP, ricorre alle urgenze di mercato e alla necessità di agire rapidamente per spiegare le decisioni prese senza ammettere che le condizioni di mercato sono radicalmente mutate e che il mercato IT non sarà mai più come prima. Non potrà esserlo perchè la tecnologia è ovunque, è sempre più convergente e interoperabile, è interconnessa e alimentata da potenti archivi di dati e informazioni disponibili in cloud computing ed è soprattutto Mobile e fra non molto anche indossabile.

Questa rivoluzione non significa che spariranno le grandi aziende IT ma che saranno sicuramente molto meno con conseguente perdita di ulteriori posti di lavoro. I vuoti saranno riempiti da nuovi protagonisti del mercato, da nuove professioni e da nuove opportunità di lavoro ma non saranno necessariamente connessi al lavoro tradizionale dell’IT per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.

In quest’ottica ciò che sta succedendo a Microsoft è paradigmatico di una situazione di radicale mutamento che non ha per il momento scenari predefiniti o certi. Anche se Nadella parla di ripartenza verso una evoluzione con il fiato lungo e orizzonti lontani, Microsoft si troverà a fare i conti con scenari tecnologici dettati più dall’evoluzione stessa della tecnologia che dallle volontà del management aziendale. I primi conti di questa ripartenza si sono tradotti nel taglio, per ora solo preanunciato in una email del CEO Nadella, di 18.000 posti di lavoro e in una riorganizzazione che interessaerà orizzontalmente e verticalmente il management a tutti I livelli organizzativi. Lo scopo è l’innovazione e la rifocalizzazione aziendale su Mobile e servizi Cloud, una scelta che conferma la rivoluzione tecnologica in atto e gli spazi ristretti nei quali si trovano oggi a muoversi le grandi aziende IT rimaste. Dopo i grandi produttori hardware, con l’eccezione di IBM, la rivoluzione ha comuciato ad interessare I produttori di Software, oggi Microsoft e domani sicuramente anche SAP, Oracle e realtà simili.

Nel frattempo Microsoft, dopo un investimento miliardario per il suo acquisto e con un semplice appello al realismo (cinismo?)  ha deciso di uccidere Nokia perchè dei 18000 posti tagliati ben 12500 interesseranno Nokia Devices and Services. Una decisione che sembra indicare che la battaglia per lo smartphone è considerata già persa, nonostante l’enfasi sulla scelta strategica del ‘Mobile first’. O forse che la scelta Mobile di Microsoft è destinata a focalizzarsi completamente su Windows Phone e sul tablet Surface con Windows 8.

La storia di Microsoft di questi ultimi tre anni sembra la narrazione di un destino, simile a quello sperimentato in passato da altri grandi protagonisti del mercato IT come Digital, Compaq, SUN, Unisys, Bull, ecc. E’ un destino per molti facilitato dall’emergere di nuovi protagonisti come Apple, Google o Samsung e che forse sarà presto condiviso da altri, magari dagli stessi che oggi sembrano essere sull’onda del successo e sembrano governare il mercato tecnologico e IT globale.

“It’s the technology, Stupid”

 

 

 

 

 

 

 


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