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Intelligenza artificiale e arte

Intelligenza artificiale e arte

19 Novembre 2020 Redazione SoloTablet
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Segnaliamo un articolo di Elio Cappuccio pubblicato su ARTRIBUNE. Vi si parla di intelligenza artificiale e arte attraverso la storia della tecnologia che più di altre è destinata a cambiare il futuro delle relazioni tra esseri umani e tecnologia.

DALLE ORIGINI ALLE POSSIBILI EVOLUZIONI FUTURE, UNA BREVE STORIA DELLA INTELLIGENZA ARTIFICIALE. CON UN OCCHIO DI RIGUARDO PER LE INTERSEZIONI CON L’ARTE.

Nel 1992, nel presentare la mostra Post-Human, il critico Jeffrey Deitch scriveva che, dopo la scoperta dell’Io, che ha caratterizzato la modernità, e la disintegrazione dell’Io del postmoderno, sarebbe stata la volta della ricostruzione dell’Io dell’era postumana. La disumanizzazione dell’arte, già intuita da Ortega y Gasset, si declinava così in chiave tardo-moderna.
L’arte, accanto alle biotecnologie e all’ingegneria genetica, potrebbe indicare una realtà postumana e postnaturale. Verrebbe da chiedersi se viviamo già nella Los Angeles del 2019, descritta da Philip Dick e ripresa da Ridley Scott in Blade Runner. Nel romanzo e nel film, il cacciatore di androidi Rick Deckard (Harrison Ford) non è in grado di tracciare una distinzione netta tra umani e androidi.  Entro questi confini sfumati lo stesso Rick, che si innamora della bella replicante Rachel, interpretata da Sean Young, potrebbe essere un androide. L’argomento ci porta a uno dei più importanti trattati dalla filosofia degli ultimi decenni, che ha trovato numerosi risvolti in arte. Ma il fenomeno non può essere capito nella sua reale portata se non si riporta alle diverse tappe attraverso cui, nella sua complessità, si è sviluppato.

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