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2016 anno degli hacker pessima anticipazione per il 2017

2016 anno degli hacker pessima anticipazione per il 2017

23 Dicembre 2016 Redazione SoloTablet
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Dalle attività di hackeraggio russo durante le recenti elezioni americane, all'attacco a Yahoo recentemente rivelato che avrebbe portato al furto di un miliardo di credenziali, il 2016 è destinato a essere ricordato come l'anno degli hacker.

Tutti gli attacchi hacker del 2016 hanno avuto la caratteristica di diventare pubblici e di far parlare molto di sè per la loro rilevanza e invasività in sfere pubbliche rilevanti che hanno evidenziato la globalizzazione del mondo e le vulnerabilità di molti sistemi nazionali e delle loro istituzioni pubbliche. Non si sono salvate dagli attacchi neppure le grandi aziende tecnologiche come ha dimostrato l'ultimo attacco, diventato pubblico, portato al cuore di Yahoo.

Gli attacchi cybercriminali che hanno tenuto banco sulle prime pagine dei giornali per mesi sono solo una minima parte dei numerosissimi attacchi che hanno caratterizzato il 2016 e che permettono di definirlo come l'anno degli hacker e del venire meno della speranza di poter arginare un fenomeno che sembra avere trovato risorse, metodologie e capacità per superare ogni tipo di barriera e protezione.

L'attacco a Yahoo è recente ma recente, anche se già dimenticato, è l'attacco DDoS a migliaia di server che in ottobre hanno messo a tacere temporaneamente i servizi di aziende importanti come Netflix, Twitter, Facebook e di numerose testate giornalistiche. Un attacco che ha evidenziato quali siano i target e le potenzialità criminali degli hacker cattivi ma anche le difficoltà a proteggersi anche delle aziende tecnologiche. A rendere clamoroso l'attacco di ottobre è stato il modo con cui è stato effettuato, attraverso il semplice uso di videocamere e altri oggetti tra loro interconnessi. Una anticipazione di cosa potrebbe succedere nel 2017, un anno già indicato da molti come l'anno delle Internet degli oggetti.

Un e-book di Carlo Mazzucchelli - Manuale teorico-pratico per evitare di farsi prendere all’amo dai media digitali e tecnologici, da chi li ha creati e li gestisce, per sapere distinguere la luce delle stelle da quella delle lampare, per non fare la fine del pesce di nome Wanda e per diventare tutti abili anguille capaci di vincere qualsiasi resistenza, di cambiare, risalire, filtrare e stare a galla.

Gli attacchi portati a termine nel 2016 hanno colpito realtà molto diverse come catene di distribuzione come Tesco che ha visto sparire dai conti do 9000 clienti quasi tre milioni di sterline ma hanno fatto parlare anche per il coinvolgimento crescente delle forze di sicurezza nazionale e dello spionaggio. Un coinvolgimento che evidenzia il livello raggiunto dalla pericolosità degli attacchi cybercriminali e l'allerta che domina ovunque, anche nelle istituzioni e nei poteri nazionali.

Il 2016 ha rivelato come la cybercriminalità non è più limitata allo spam e al phishing ma sia diventata una realtà sempre più organizzata e, in alcuni casi, gestita o manovrata da entità statali. Un dato che preoccupa non poco per il 2017 in arrivo, destinato forse a vedere peggiorare la situazione, considerando le turbolenze politiche in arrivo e la crescente contrapposizione tra stati e poteri forti. Una situazione nella quale la protezione dei dati sensibili, anche nazionali, diventerà un'assoluta priorità. Una priorità anche per i cittadini che hanno bisogno di vedere i loro dati meglio protetti sia dalle realtà pubbliche sia di quelle private alle quali li affidano per le loro pratiche digitali online.

Nel 2016 si è diffusa la pratica criminale del ransomware, una pratica criminale che, unitamente agli attacchi DDoS, tutti gli analisti vedono in crescita anche nel 2017. Ne consegue la crescente urgenza di interventi mirati alla sicurezza, di investimenti maggiori in tecnologie preventive e di normative e legislazioni utili a definire in modalità sempre più precisa e attenta l'uso dei dati digitali di consumatori, cittadini e utenti.

Se non si trovano risposte rapide e adeguate, alla fine del 2017 si guarderà al 2016 come un anno felice!

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