
Seguendo l'evoluzione delle tecnologie che stanno plasmando il mondo, il panorama della cybercriminalità negli ultimi anni è molto cambiato. In quantità di attacchi, in sofisticatezza e varietà, nelle modalità e nelle pratiche criminali, in organizzazione, pianificazione e risorse impegnate. I virus sono cresciuti e sviluppati, sono diventati più intelligenti, hanno assunto personalità multiple e manifestano una preferenza crescente verso dispositivi mobili, in particolare quelli con sistema operativo Android, la cui difesa è oggi possibile con strumenti come Bitdefender Mobile Security.
Si presentano nella forma di spyware finalizzati a rubare dati e credenziali di utilizzo di carte di credito, di cavalli di troja capaci di trasformare semplici transazioni bancarie in incubi diurni e notturni, di bot capaci di infettare reti aziendali e renderle non operative, di ransomware alla ricerca di facili guadagni grazie a riscatti pagati per paura ma anche inefficienza e assenza di azioni preventive, infine di phishing capace di trarre in inganno prima o poi utenti dall'ego digitale iper-trofico e incapaci di riflettere prima di ogni click.
Il senso della vita
Una soluzione sta nell'installazione di software antivirus, quella meno ovvia ma forse più intelligente sta nel combinare insieme strumenti di difesa messi in campo con buone pratiche comportamentali. Il software può intercettare attacchi phishing e malware, può intervenire nel bloccare URL falsi, può proteggere da tentativi di sequestro dati e file con approcci ransomware, può suggerire una gestione più efficace delle password e delle credenziali di accesso alle risorse online e infine può rendere maggiormente inattaccabile il browser utilizzato. Le buone pratiche servono per non fare la fine dei pesci catturati nella rete e sorpresi di scoprire che tutte le loro vite digitali avvengano dentro un grande acquario mondo nel quale la trasparenza è la grande esca usata per la pesca da parte di pescatori e predatori di vario tipo. Tutti interessati al pescato, molto abili nel raggiungere il loro obiettivo, agguerriti perché dotati delle più moderne attrezzature di pesca online e soprattutto consapevoli che il mare nel quale operano è sempre affollato e generoso.
La metafora della pesca è utile per comprendere che il virus si è nel tempo di molto evoluto, assumendo forme e personalità che un moderno anti-virus deve essere in grado di identificare, analizzare e combatter. Installare un antivirus non è sufficiente ma è pur sempre un primo passo verso la prevenzione. Ci vorrebbe una vera e propria vaccinazione (attenti ai No-Vax-Antivirus online) mirata e capace di sconfiggere il rischio infezione per sempre. Prevenzione e vaccinazione dovrebbero comunque sempre essere accompagnati da comportamenti virtuosi che iniziano con il comprendere quanto il pericolo sia oggi geneticamente (tecnologicamente) mutato e soprattutto mirato a guadagni rapidi e reali.
La comprensione e la consapevolezza dei rischi che si corrono possono servire per provvedere periodicamente all'aggiornamento del software in uso ma anche, ad esempio, a non usare mai un link, inserito all'interno di una email, cliccandoci direttamente e senza avere prima fatto delle verifiche con un motore di ricerca per capire in quale luogo si sia indirizzati.
In termini di strumenti a cui rivolgersi la lista è più o meno lunga a seconda delle piattaforme scelte e dei sistemi operativi (Windows, Android, iOS, Mac OS). Le opzioni disponibili vanno dai prodotti di Bitdefender, di Kaspersky, di Norton, di Mc Afee e molti altri ancora. La scelta può maturare dalla comparazione delle funzionalità di ogni prodotto ma soprattutto dalla conoscenza del mondo cybercriminale nel quale si è digitalmente immersi. Le conoscenze acquisite possono servire a comprendere che una soluzione software anti-virus deve poter offrire molto più che una semplice capacità di bloccare virus. Deve offrire protezione in ambiti diversi, oggi frequentati da malintenzionati in grado di usare molteplici approcci, tecnologie e tipologie di attacchi diversi.
La maggiore conoscenza serve a sviluppare pensiero critico, attenzione intelligente e tecno-consapevolezza. Tutti connessi al proprio smartphone ci si ritrova senza saperlo in un grande acquario mondo digitale, infestato da pesci piranha ma anche da altre tipologie di predatori. Cinque ore in media passate dentro questo acquario hanno trasformato i comportamenti online di molti utenti-pesci in semplici abitudini (cecità) facendo perdere loro la nozione di dive si trovano e dei rischi che corrono costantemente. La felicità costruita artificialmente dall'acquario digitale toglie ogni motivazione alla fuga ma non impedisce di adottare sistemi di difesa utili a proteggere privacy e riservatezza, libertà e asset personali, attività e iniziative, esperienze individuali e sociali. Un primo passo elementare, prima di immergersi nell'acquario è di dotarsi di un valido ed efficace antivirus. Una specie di tuta da immersione, faticosa da indossare ma che permette la navigazione e l'esplorazione in profondità con garantita un'elevata sicurezza.