
L'inverno a cui si fa ruferimento nel titolo non è quello della saga di Martin del trono di spade che non arriva mai. E' un inverno forse meno freddo, anzi forse piuttosto caldo e che interesserà l'intera popolazione online e non solo alcune terre al di qua della barriera.
A descrivere un orizzonte fosco e uno scenario preoccupante è questa volta Verizon con il suo Data Breach Investigations Report 2014. Un rapporto frutto di una indagine condotta su 50 organizzazioni in giro per il mondo con l'obiettivo di analizzare 63000 incidenti/tentativi di attacchi alla sicurezza e 1300 attacchi riusciti. Il rapporto è ricco di dati e statistiche ma contiene anche alcune informazioni finalizzate a creare qualche speranza nella capacità delle aziende com Verizon nel fronteggiare e bloccare attachhi futuri e nel definire le strategie adeguate per poterlo fare.
La speranza è collegata a ciò che possono fare realtà come Verizon per aiutare le aziende sfruttando le grandi quantità di dati di cui dispongno e applicando loro strumenti analitici e statistici. Il rapporto evidenzia infatti che le aziende e le organizzazioni da sole non sono in grado di fronteggiare adeguatamente gli attacchi crescenti e sempre più subdoli e pericolosi della criminalità cyber.
Il 97% degli attacchi sono suddivisibili in nove categorie compreso lo spionaggio digitale e l'attacco ai POS dei punti vendita commerciali.
Il rapporto è ricco di dati che indicano l'aumento dei crimini digitali ma soprattutto illustra come sono cambiati e quali siano i nuovi merodi di attacco capaci di mettere a rischio e superare le barriere di difesa, oltre che quali siano i principali obiettivi scelti per l'attacco.
Il senso della vita
Il dato più preoccupante che emerge dal rapporto di Verizon è il tempo impiegato dal cybercriminale per sferrare un attacco e quello necessario ad individuarlo. Mentre il primo tende a diminuire, il secondo tende ad aumentare rendendo sempre più fragili le difese e complicata una protezione adeguata.
La criminalità digitale è in aumento ovunque ma soprattutto sta diventando sempre più veloce. Una rapidità che impedisce una reazione immediata e che lascia chi è oggetto dell'attacco nella più completa ignoranza di ciò che sta avvenendo.
Un segnale preoccupante che sembra indicare, almeno per il momento, una battaglia il cui esito tende a favorire il malintenzionato rispetto a chi lo comatte.
Mai come oggi l'utente e il consumatore è chiamato ad una sempre maggiore attenzione e accortezza nella gestione dei suoi profili e averi online.