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Quando i numeri e la furbizia sono dalla parte degli hacker

Quando i numeri e la furbizia sono dalla parte degli hacker

29 Dicembre 2016 Redazione SoloTablet
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La notizia racconta di un gruppo di hacker russi capaci di guadagnare fino a cinque milioni di dollari al giorno con pubblicità false online. I numeri sono le risorse messe in campo per portare a termine la truffa. La furbizia è quella che manca ai molti operatori onesti e trasparenti della Rete che servirebbe al contrario a imbrogliare i motori di ricerca e gli algoritmi.

La notizia sembra confermata e racconta di una truffa imbastita su milioni di visualizzazioni fasulle che hanno generato agli hacker che l'hanno inventata guadagni milionari giornalieri. E' la frode più grande di sempre perpetrata a danno di grosse Marche e aziende alla ricerca di visibilità, immagine e reputazione online per il loro Brand e marchi.

È stata definita come la più grande frode di sempre per quanto concerne il mercato della pubblicità su internet. Vittime della truffa vanno però considerati anche i protagonisti ingordi della scena tecnologica che si sono dimostrati incapaci con le loro risorse di prevenirla o bloccarla per tempo. Le vittime principali però sono gli utilizzatori onesti e trasparenti della Rete. Utenti che investono tempo, denari e risorse per farsi notare e vedere dagli algoritmi di Google, Facebook e Amazon ma che non possono competere con le forze messe in campo dai gruppi di criminali digitali come quelli responsabili della truffa in oggetto.

L'impossibilità della competizione è evidenziata dai numeri coinvolti. La truffa sembra avere fatto uso in Rete di 6000 domini e 250000 URL o pagine Web, creati per poter produrre milioni di visualizzazione pubblicitarie false attraverso meccanismi e automatismi che lavorano con la stessa intelligenza e determinatezza degli algoritmi di Google. Gli URL sembrano essere collegati a grandi Marche ma in realtà contengono solo la pubblicità fasulla generatrice di denari falsi per i truffatori.

La truffa è stata segnalata come Ad Fraud Komanda o AFK13 e descritta dal sito Web di una società che si occupa di sicurezza (White Ops) sul Web. Racconta delle vendita di spazi pubblicitari online a grande Marche e della generazione e dirottamento di traffico su siti Web fasulli e creati come strumenti per portare a compimento la truffa.

La cosa più interessante di questa truffa, se sono veri i dati ad essa riferiti, è il numero di risorse utilizzate per mettere in difficoltà e battere sul loro terreno gli algoritmi che attribuiscono ai siti le pubblicità utilizzando sistemi di aste online. Le risorse sono state generate con altri algoritmi o bot intelligenti capaci di mimare i comportamenti online umani e di produrre automaticamente centinaia di migliaia di indirizzamenti web verso i domini contenenti le promozioni pubblicitarie. Il traffico generato, con milioni di visualizzazioni automatizzate, e legato al pay per click ha generato guadagni stratosferici per gli inventori della truffa.

L'abilità dei truffatori che emerge dalla truffa si è evidenziata anche nella capacità che hanno mostrato per superare e ingannare i controlli che solitamente vengono fatti dai committenti per verificare la qualità e la validità del canale pubblicitario scelto. Gli hacker hanno ingannato questi controlli camuffando i bot per farli sembrare persone reali che operavano online dalle case americane. Lo hanno fatto ottenendo e associando ad essi migliaia di indirizzi IP dei provider di servizi e connessioni Internet.

La truffa è stata individuata da White Ops a fine 2015 monitorando per caso il traffico di Rete di un cliente e sembra essere risalita ai responsabili della truffa, identificati in un gruppo di hacker russi che quest'anno celebreranno la fine del 2016 a caviale e champagne.

Le aziende truffate ora sanno di avere buttato i loro investimenti in pubblicità e che difficilmente recupereranno i soldi perduti, nonostante le investigazioni russo-americane attualmente in corso. I gestori delle aste online sanno che i loro ecosistemi sono tutto tranne che perfetti e inviolabili. White Ops si è fatta una grande pubblicità ma ha anche evidenziato quanto sia importante che queste truffe siano raccontate e rese note il più possibile in modo da prevenirne di nuove. Chi ha budget limitati per promuoversi online sa che deve fare attenzione ai numerosi criminali in circolazione ma soprattutto che deve confrontarsi con realtà che fanno uso di risorse infinite, capaci di imbrogliare gli algoritmi della Rete e di nascondere le attività di realtà che online si comportano onestamente cercando una interazione co-operativa con gli algoritmi che dominano i motori di ricerca come Google Search e le piattaforme online come Facebook.

 

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