
Sul tema SoloTablet si è già occupata con questo articolo ( Media digitali e ingordigia dei signori del silicio ). Il tema è quello della situazione di difficoltà che sembra manifestare il comparto dei media digitali che in questi anni hanno fatto la storia dell'informazione online, prevalentemente di quella tecnologica. Dopo la messa in vendita di Mashable ora è BuzzFeed a essere sotto i riflettori per la pre-annunciata riorganizzazione che vedrebbe la riduzione dell'8% dei dipendenti.
La decisione è maturata dopo la conferma che il 2017 si chiuderà con un calo di fatturato tra il 15% e il 20% (vedi articolo e report di Wall Street Journal) del personale statunitense, prevalentemente legato alla componente commerciale.
La crisi non sembra essere arrivata improvvisa. Le stesse comunicazioni del management BuzzFeed raccontano di una bolla dei media digitali in via di sgonfiamento (esplosione?). Una crisi che è caratterizzata da un calo del traffico e da comportamenti dei consumatori cambiati e più attratti e interessati a contenuti diversi, ad esempio video. Una crisi che sta interessando anche altre testate e progetti editoriali importanti (almeno negli Stati Uniti) come Vice.
Il fatto che la crisi colpisca BuzzFeed è paradigmatico di una situazione in mutamento. BuzzFeed era percepita come l'azienda capace di adattarsi al cambiamento, anche attraverso strategie mediali finalizzate alla diversificazione, rimanendo a galla e mantenendo quote elevate di pubblico e di fatturato. L'annuncio sul ridimensionamento di personale indica che gli sforzi non sono serviti, nè nel mantenere alto il traffico dei visitatori, nè nel far crescere o mantenere stabile il fatturato. Un dato che non colpisce solo BuzzFeed ma numerose altre testate digitali, comprese quelle che, grazie alle ultime elezioni USA e la vincita di Trump, hanno tratto vantaggio dal traffico online della componente di destra e conservatrice del paese.
Le notizie riferite a Mashable e BuzzFeed non possono essere prese come semplici casualità ma come fatti anticipatori di un trend emergente che porterà a un cambiamento del panorama dell'informazione digitale online. Il tutto a favore di pochi grandi proprietari di piattaforme ed ecosistemi tecnologici come Google, Facebook e Amazon.