
La situazione dell’editoria italiana non è l’unica. In tutti i paesi l’editoria e i media devono fare i conti con la rivoluzione digitale e l’arrivo di nuove tecnologie capaci di rivoluzionare sia il lavoro redazionale ed editoriale che l’esperienza del lettore. Servono nuovi investimenti ma soprattutto una visione ‘dogotale’ del mondo editoriale e della realtà del lettore. Il tablet e lo smartphone sono diventati strumenti diffusi e pervasivi che nelle mani dei consumatori stanno cambiando il loro rapporto con il prodotto editoriale e il loro approccio al testo e alla informazione. Gli stessi strumenti stanno anche cambiando le redazioni e il lavoro redazionale. Sono strumenti causa di cambiamenti anche organizzativi e responsabili di esodi forzati di giornalisti e poligrafici ma anche capaci di introdurre nuova efficienza e maggiore produttività, perché più flessibili, più potenti, più funzionali al lavoro giornalistico e più integrati.
Ne ha dato un esempio la Fox News che verso la fine del 2013 ha illustrato la trasformazione delle sue redazioni compiuta attraverso l’introduzione di tablet giganti nella sue newsroom. I tablet hanno schermi da 55 pollici (un metro e mezzo di larghezza) dotati di nuovi e avveniristici strumenti redazionali, montano un sistema operativo Windows 8 e hanno richiesto un investimento di quasi 10000 dollari ognuno. Sono strumenti che non si tradurranno necessariamente in migliori notizie o migliore informazione ma che renderanno più facile e fluido il lavoro di giornalisti e addetti al confezionamento dei programmi e delle notizie.