
Nell'era del digitale, il settore dell'editoria libraria vive un costante processo di modernizzazione denso di conseguenze rilevanti. A livello internazionale il settore librario europeo vale più di quello statunitense, che negli ultimi anni ha generato un fatturato annuo di 24-25 miliardi di dollari (17-19 miliardi di euro). Ogni anno tra i 10 maggiori gruppi editoriali del mondo vengono annoverate da 6 a 8 imprese di proprietà europea. Le tre principali fiere librarie internazionali si tengono in tre città dell'Unione europea: Francoforte, Londra e Bologna.
"La transizione del settore editoriale verso le tecnologie digitali ridisegna la maggior parte delle dinamiche, dei rapporti e dei modelli economici e culturali dell'editoria libraria. I mercati europei del libro elettronico presentano un quadro frammentato e diversificato. Sebbene i tassi di crescita nei mercati sviluppati siano alquanto elevati, la dimensione complessiva dell'editoria digitale è molto modesta rispetto al mercato del libro stampato, con percentuali che vanno da meno dell'1 % a un massimo del 5 % del mercato librario. Dopo alcuni anni di sperimentazione nel campo delle tecnologie e dell'innovazione, è emersa una molteplicità di sistemi commerciali diversi per fornire accesso ai contenuti dell'editoria digitale. Il lettore può visualizzare i libri sui PC, sui dispositivi elettronici dedicati, sui tablet e anche sugli smartphone, che diventano sempre più sofisticati e semplici da usare ma, soprattutto, sempre più accessibili dal punto di vista economico. È probabile che la prevista evoluzione discendente del prezzo dei lettori elettronici determinerà un ulteriore ampliamento del mercato. Nuovi operatori accedono alla filiera, grazie all'importante ruolo svolto in altri settori presso l'utenza finale: si tratta di motori di ricerca/portali come Google, operatori di Internet tra cui figurano altre tipologie di negozi online, come ad esempio Amazon, peraltro produttore del Kindle; i produttori di dispositivi elettronici, come Apple, che approdano al mercato dei contenuti per vendere le proprie apparecchiature mettendo a disposizione anche una propria libreria elettronica; infine, gli operatori di telefonia mobile e i fornitori di accesso a Internet." (Fonte: CESE - Comitato economico e sociale europeo)
Se questa è la situazione vista e analizzata da un osservatorio europeo, cosa sta succedendo in Italia?
Per una fotografia istituzionale della situazione attuale dell'editoria italiana l'osservatorio forse più utile da visitare è quello dell'AIE (L’Associazione Italiana Editori). Per chi volesse informarsi sull'editoria italiana può scaricare dal sito un rapporto completo in formato PDF. Disponibile anche un Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2012 con la Mappa dell'editoria che illustra la situazione del mercato del libro, della lettura e dei contenuti digitali nel nostro Paese (a cura di G. Peresson, pp. 92, © AIE/Ediser 2012, € 30,00).
Più che le analisi e opinioni istituzionali a dare una visione più chiara dell'evoluzione in atto e delle problematiche aperte dalla rivoluzione digitale possono servire punti di vista e opinioni, tra loro anche contrastanti, degli operatori del mercato e attori della filiera editoriale, di scrittori, di gionalisti, di esperti, di blogger e di manager d'azienda con ruoli chiave nella definizione delle nuove strategie aziendali.
Un parziale elenco di queste opinioni è possibile attraverso la ricerca e la lettura online di interviste, blog, pareri espressi e condivisi in rete per iniziativa di operatori del mercato dell'editoria ( le fonti di questi articoli sono citate alla fine del testo):
Erri De Luca
Erri De Luca non è preoccupato dell'evoluzione dell'editoria verso il digitale anche se crede che 'Il digitale può compromettere la proprietà intellettuale dei libri più venduti'', L'abbattimento dei costi derivante dall'editoria digitale favorirà l'accesso al libro da parte di un pubblico più vasto. Il libro digitale è però destinato a crescere insieme a quello cartaceo. L'editoria deve adeguarsi alle nuove tecnologie e tendenze anche per evitare la minaccia/possibilità che uno scrittore si stampi e distribuisca il poprio libro da solo.
Licia Troisi
L'autrice di Nashira. Nascita di un ribelle (ebook, lanciato a soli novantanove centesimi) intervistata da Graphomania condivide un parere sull'editoria digitale. Le nuove tecnologie che si prestano alle narrazioni brevi e alla lettura in ogni luogo con supporti mobili e portatili non incide sul rapporto del lettore con la lettura. Il numero di pagine non costituisce in genere un limite e neppure un incentivo alla lettura ma le nuove tecnologie offrono nuove opportunità di sperimentazione a tutti gli scrittori. Benchè le nuove tecnologie permettano una disintermediazione della filiera edotoriale e obbligano sempre più gli editori alla ricerca di un pubblico online, il lavoro dell'editore continua ad essere inestimabile. Per dirla con Michela Murgia "per potersi dire autori nel senso più genuino del termine occorre essere pubblicati da un editore.". La presenza dell’editore dovrebbe essere una garanzia di qualità per il lettore.
Giovanni Montanaro
Per Giovanni Montanaro, autore di "Tutti i colori del mondo" il digitale offrirà agli autori una libertà maggiore nella scelta del genere letterario ma anche della modalità di produzione, promozione e distribuzione delle proprie opere letterarie. L'evoluzione del mercato editoriale è per il momento condizionato da quello dell'economia. Lo spostamento verso il digitale in italia è ancora poco visibile e scarsi sono gli ereader in circolazione. Il trend verso il digitale è però irreversibile. A decidere sull'evoluzione dell'editoria e della scrittura non sarà tanto le tacnologia quanto la sua incidenza nelle nuove forme di comunicazione e scrittura letteraria. Il problema è più di tipo editoriale che dell'autore. Il digitale rischia di distruggere una storia e una tradizione. Bisogna trovare il modo di proteggere le case editrici e fare in modo che sopravvivano per far sopravvivere la qualità. Allo stesso modo bisogna difendere i librai e le loro librerie. La diffusione dell'ebook cambierà la percezione del libro ma non inciderà più di tanto sul desiderio della persona di possedere un libro cartaceo. La rivoluzione del digitale non si può fermare e mette a rischio molte professionalità che oggi danno qualità alle filiere editoriali.
Marco Azzani
Responsabile del progetto Kobo in Mondadori, Marco Azzani pensa che il digitale serva a raggiungere un pubblico più vasto di lettori e che l'introduzione degli ebook ( per ora un mercato che riguarda solo l'1% dei lettori) per la Mondadori equivale all'introduzione dei libri tascabili nel dopoguerra. A limitare la crescita del mercato digitale del libro è anche la scarsa concorrenza. Nei apesi dove esiste, come gli USA e l'Inghilterra la crescita vede un raddoppio sostanziale anno dopo anno. Questa dinamica è prevedibile anche in Italia perchè se i lettori sono di meno, è molto più ampia la penetrazione di dispositivi digitali. La crescita del digitale in USA è del 25%, in Italia nei prossimi anni l'obiettivo più verosimile è quello di una crescita del 10%. Il cambiamento principale del mercato riguarderà sia i dispositivi che i contenuti. Gli editori hanno la responsbilità di capire come stanno cambiando i gusti e i comportamenti dei loro clienti-lettori. Se non lo faranno perderanno una fetta importante dei nuovi mercati che si stanno aprendo fatti di lettori occasionali e non abituati a frequentare le librerie.
Alfieri Lorenzon
Per Alfieri direttore di AIE ciò che serve prima di tutto è educare il nuovo mercato digitale che si sta affermando alla cultura della legalità per combattere con le armi necessarie la pirateria digitale. Obiettivo di questa attività è la protezione del lavoro professionale delle molte persone coinvolte nella filiera editoriale. Il libro digitale è un fenomeno irreversibile che allargherà il mercato della produzione culturale ed editoriale ma non causerà la morte del libro cartaceo così come aumenterà la produzione culturale su altre tiplogie di supporti, oggi il tablet e domani qualcosa di diverso e più evoluto ancora. La quota di mercato dell'ebook in Italia si attesta intorno all'1% con 40.000 titolo prodotti. Anche se si prevede una crescita esponenziale il valore è ancora molto piccolo e tale da non fare prevedere una rivoluzione rispetto alla attuale produzione tradizionale. Certo è che alcuni ambiti come quelli della formazione, degli studi professionali ecc. potrebbero trarre grande vantaggio da una digitalizzazione dei manuali. Il digitale non farà crescere la pratica della lettura in Italia. Più che nuovi strumenti servono nuove politiche culturali e investimenti in progetti e iniziative come si fa in Francia, UK e anche Spagna. Molti lettori forti rimarranno con il libro cartaceo ma l'ebook potrebbe attrarre nuovi lettori. Gli editori italiani sono pronti alla sfida del digitale e già oggi il 30% dei testi è già stato digitalizzato. L'editoria digitale non farà morire neppure le librerie ma a patto che si sappiano trasformare in multistore culturali e sappiano proporre una offerta complementare a quella del libro
Maurizio Bono
Secondo il giornaista di la Repubblica Maurizio Bono, grazie agli ebook, il lettore avrà più modalità di accesso al libro. L'editoria digitale difficilmente farà crescere il numero dei lettori perchè la passione per il libro è indipendente da canale su cui si legge. Il punto di partenza per capire la situazione italina è che. mentre in paesi come gli Stati Uniti già oggi il 20% delle copie di libri venduri sono passati al digitale, nel nostro paese abbiamo perduto il 20% di copie nel cartaceo senza recuperarle nel digitale. In questo la responsabilità degli editori è evidente. Fortunatamente le iniziative verso il digitale sono in costate crescita. "Il cambiamento è inevitabile: ci auguriamo che nel passaggio nessuno si faccia troppo male, ma il mutamento e l’innovazione non si possono arrestare." A determinare l'evoluzione dell'ebook in Italia è sia la composizione del mercato editoriale che il rapporto degli italiani con la tecnologia. Più probabile che l'ebook si allarghi tra la fascia di lettori forti piuttosto che conquisti nuovi lettori tra i patiti di gadhet tecnologici e video-giochi.
Alessandra Tedesco
Per la conduttrice della trasmissione “Il cacciatore di libri” in onda su Radio 24 con l'ebook si avvierà per gli scrittori una grande fase di sperimentazione. L'editoria digitae permette la disintermediazione dell'intera filiera edtoriale. Il libro può passare direttamente dal produttore al consumatore lettore. Il tutto a costi molto più contenuti che facilitano l'incontro e l'acquisizione di nuovi lettori. L'arrivo dell'ebook profondamente nel mondo dell'editoria, sia per i lettori che per gli scrittori. L'ebook non sostituirà il libro cartaceo ma la diffusione di tablet e strumenti digitali Mobile farà crescere in modo esponenziale l'acquisto di libri digitali. Il passaggio sarà però lento e ci vorranno parecchi anni per arrovare a quote di mercato come quelle già sperimentate nei paesi anglo-sassoni. Gli scrittori approfitteranno della novità, forse a scapito della qualità, e gli editori dovranno fare i conti con la pirateria. Ma l'ebook non è un concorrente per il libro cartaceo, presenta solo lo stesso contenuto sotto una forma diversa. La lettura in digitale causa a volte uno sensazione di spaesamento che dipende sicuramente da abitudini consolidate nella lettura di libri di carta ma che è un sintomo di una limitazione che potrebbe incidere nella diffusione degli ebook. Gli editori punteranno sull'ebook ma più perchè non si può fare diversamente che per scelta.
Il futuro dell'editoria digitale in un'opera ratistica di un artista portoghese João Oliveira
Fonti:
- Le opinioni di scrittori e operatori del mercato editoriale che non riportano espressamente la fornte, sono state tratte da interviste condotte dalla rivista online Libreriamo (primo social book magazine per la promozione dei libri e della lettura) uno spazio in rete che suggeriamo per i molti approfondimenti e conoscenze offerte sul mercato dell'editoira e non solo.