
Gli strumenti di Unified Communication & Collaboration (UCC) migliorano il lavoro dei team e aiutano a prendere decisioni.
Eppure, quasi il 40% delle aziende interpellate da Ovum dichiara di non avere incluso nella strategia IT questi tool, che includono audio e video conferencing, Web conferencing, Instant Messaging, strumenti Social di classe Enterprise, nonostante il loro appeal.
È una delle evidenze emerse dallo studio Connected Enterprise Report 2016 realizzato per conto di Dimension Data, che offre una panoramica sullo stato dell’implementazione delle strategie di collaboration nelle grandi aziende (più di 1.000 dipendenti) di tutto il mondo.
UCC nel segno di Polycom-Microsoft
La diffusione delle soluzioni di Unified Communication & Collaboration
Viene soprattutto evidenziato come all’interno delle organizzazioni le tecnologie vengano spesso percepite in modo diverso dai reparti It e e dalle altre funzioni aziendali: ecco perché circa
Un quarto dei LOB manager afferma di usare applicazioni consumer senza approvazione dell'it.
La ricerca identifica tre tipologie di applicazioni di UCC. Quelle puramente consumer, come Whatsapp e Facetime, quelle nate in ambito consumer ma disponibili anche in versione business, come Skype e Google App, quelle business ma con un modello di delivery consumer, includendo in queste Box, Zoom e Slack. Una spiegazione dell'utilizzo diffuso è la necessità di comunicare con l'esterno, ovvero con clienti e collaboratori che operano fuori dal perimetro aziendale, che spesso non sono raggiungibili con strumenti aziendali. Emerge comunque che le applicazioni consumer non sempre sono il nemico da combattere: sempre più i dipartimenti IT accettano di gestire e acquistare questo tipo di soluzioni, abbracciando di fatto il trend della consumerizzazione.