
Nonostante l’andamento incerto, nel contesto europeo il mercato assicurativo italiano rimane appetibile e conferma di avere fondamentali solidi, registrando una crescita superiore alla media (in Italia si stima un tasso di crescita 2013-2017 pari a +2,5% vs +1% in Europa) e buone performance complessive (nel 2017 si è registrato un combined ratio in Italia pari a circa 91,2%, vs 95% in Europa, ribadendo la stabilità del settore assicurativo nazionale).
Al di là dei numeri in rallentamento (in Italia però meno che nel mondo), il mercato assicurativo continua ad attraversare un processo di profonda trasformazione, legata principalmente a nuovi comportamenti dei consumatori, all’introduzione di nuove tecnologie e all’ingresso di nuovi protagonisti (start-up e Insurtech). È, quindi, fondamentale comprendere a fondo la natura di queste sfide per reagire ad esse, innovando processi, prodotti e investendo in competenze interne e esterne per migliorare l’interazione con i propri clienti e garantirsi nuove opportunità di crescita.
I PRINCIPALI TREND TECNOLOGICI
I numeri mostrano che il cambiamento in ogni settore è già in fase avanzata. Basti pensare alla spinta innovativa di tecnologie come l’auto connessa (per cui si stima un CAGR tra il 2015 e il 2020 del +27%) o i sempre più diffusi dispositivi Internet of Things - Internet delle Cose (ad esempio, nell’ambito della casa, che ha registrato un CAGR nel periodo 2015-2017 di +31%). Cambiamenti che aprono la strada a nuove fonti di ricavi anche per le compagnie assicurative. Di rilievo è anche la diffusione dell’Intelligenza Artificiale - con gli smart advisor che, secondo alcune stime, coinvolgeranno il 33% delle mansioni aziendali - dei big data e degli Analytics, che varranno 187 miliardi di dollari entro il 2019, delle blockchain (+61,5% CAGR 2016-2021), della Sharing Economy (355 miliardi di dollari entro il 2025) e della Gig Economy (1,5 miliardi di dollari è la misura del giro d’affari dei due più grandi Gig employer, Uber e Airbnb, che impiegano circa 162 milioni di lavoratori), che stanno guidando la trasformazione del business nel settore assicurativo.
Secondo una ricerca Accenture, il livello del “Disruptability Index” del comparto assicurativo è destinato a raddoppiare nel prossimo futuro (da 0,35 a 0,68).
Ad oggi si stima una raccolta premi derivante dal “nuovo” di circa 3,7 miliardi di dollari (oltre il 10% del comparto Danni ed il 3% del comparto Danni + Vita), valore stimato in base a polizze telematiche Auto e canale diretto Danni.
NUOVI MODI DI VIVERE E COMPORTAMENTI
Il Mercato della Digital Technology secondo Sirmi
Correlati ai trend più innovativi, in continua evoluzione sono anche gli atteggiamenti dei consumatori, che “alzano la posta in gioco”. Alcuni sono già radicati, altri sempre più diffusi e impattano, modificano e creano nuovi stili di vita. Non è un caso che negli ultimi anni i nostri comportamenti siano stati influenzati dalla dilatazione del tempo: si pensi solo alle aspettative di vita, che non sono mai state così lunghe. Ma non è tutto: ormai si condividono oggetti e spazi con forme di sharing economy avanzate, si usa meno la macchina, le case sono connesse e intelligenti. Il car sharing è un esempio di tutto ciò: tra il 2017 e il 2025 il numero di fruitori quadruplicherà, raggiungendo i 36 milioni. E più che i prodotti, si tende oggi a valorizzare l’esperienza d’acquisto, che deve essere personalizzata e immediata. Al riguardo Accenture evidenzia come il 67% dei consumatori desideri comprare ciò di cui ha bisogno in qualsiasi momento e tramite canali diversi. Il cambiamento investe anche il lavoro: più flessibile, remoto e autonomo. Circa il 10% dei lavoratori dipendenti opera con più soddisfazione in Smart Working e si prevede che entro il 2025 il 45% dei lavoratori saranno collaboratori indipendenti, cioè non assunti direttamente dalle aziende. Le compagnie assicurative che riusciranno a offrire un valore che sia rilevante per ciascun cliente, si troveranno in una posizione di vantaggio.
COME RISPONDERE AI NUOVI COMPORTAMENTI E TREND TECNOLOGICI: LE LINEE GUIDA DI ACCENTURE
Alla luce dei cambiamenti in atto nelle modalità e negli stili di vita delle persone e della pervasività delle nuove tecnologie, che attraversano trasversalmente paesi e settori, secondo Accenture diventa imprescindibile lavorare su due direttrici principali: “Mindset” e “Wise Pivot to the New”.
Da un lato, i Mindset rappresentano uno strumento potentissimo per scoprire cosa muove ciascuno di noi: obiettivi, bisogni, sentimenti, azioni. Le tradizionali segmentazioni a carattere socio-demografico, che tracciano capacità e preferenze di spesa e attuale possesso di polizze e interessi, devono essere integrate con informazioni che mettano in luce come le persone si relazionano con il “rischio” (più propensi o avversi) o come affrontano e vivono la propria vita (pianificando per il futuro o vivendo focalizzati sull’Oggi), perché solo così è possibile comprendere a fondo il consumatore.
Dall’altro lato, le aziende, per sostenere la crescita, devono creare sinergie tra il “vecchio” ed il “nuovo” attraverso la strategia “Wise Pivot to the New”, adatta all’era digitale. Il Wise Pivot richiede un approccio agli investimenti in grado di generare valore mantenendo una focalizzazione sul Core Business delle compagnie assicurative, da reinvestire attraverso sperimentazioni mirate ed oculate in nuovi modelli di business e tecnologie digitali, per poi implementare su vasta scala gli esperimenti di successo, incrementando così ricavi e profitti.
I RITORNI PER LE COMPAGNIE CHE INVESTONO NEL NUOVO
La disruption tecnologica e i cambiamenti nel comportamento dei consumatori pongono grandi sfide, ma aprono anche significative opportunità di crescita alle compagnie che sapranno re-inventarsi per coglierle.
Sempre secondo Accenture il potenziale di mercato per coloro che “investono nel nuovo” è pari a circa 375 miliardi di dollari a livello globale, di cui 18 miliardi di dollari in Italia.
Di questi 375 miliardi di dollari si stima che circa il 50% deriverà dall’acquisizione di nuove quote di mercato e il restante 50% sarà garantito da nuove fonti di ricavo.
La posta in gioco è quindi elevata ed il mercato ci crede: uno studio Accenture ha messo in luce che oltre il 50% delle aziende intervistate - in un panel di 1.440 aziende, operanti in 11 settori merceologici diversi e in 12 paesi - ritiene che nei prossimi 3 anni più della metà dei propri ricavi/profitti saranno generati da nuovi business.