
Unendo le forti competenze del Gruppo sui processi e sistemi sanitari alle sue competenze tecnologiche e soluzioni di ultimissima generazione, Engineering nei primi giorni di epidemia conclamata ha rapidamente sviluppato, sulla base della propria piattaforma Digital Enabler, un sistema di biosorveglianza estremamente flessibile che, nella collaborazione con Regione Veneto e Azienda Zero, ha visto accelerare giorno dopo giorno la copertura delle diverse problematiche poste dalla pandemia SARS-COV-2 e la sua utilità strategica nella gestione della crisi.
Il Digital Enabler è la piattaforma-ecosistema di Engineering, sviluppata sulla base di componenti open source della piattaforma FIWARE considerata uno standard globale per lo sviluppo di applicazioni digitali su cui basare nuovi modelli di gestione di business e servizi, pubblici e privati. Digital Enabler permette di integrare, armonizzare e sincronizzare dati provenienti da fonti diverse e in formati diversi, consentendo di associarli e quindi visualizzarli, combinarli e analizzarli con estrema semplicità e velocità per costruirci sopra servizi a valore aggiunto. Servizi, basati sui dati e sulla conoscenza, che diventano essenziali in questa fase di vera trasformazione della nostra società. È su questi pilastri portanti che Eng-DE4Bios ha offerto alla Regione Veneto una vista unica, con livelli di accesso diversi e controllati a seconda di competenze e ruoli (membri della task force, operatori ULSS, Medici di Medicina Generale, Medici Competenti del lavoro), per identificare in tempo reale i cittadini a cui effettuare preventivamente i tamponi in modo mirato (evitando così di sprecare preziosissime risorse) partendo dai risultati positivi ottenuti da ogni singolo laboratorio di microbiologia del territorio, attraverso l’incrocio e analisi dei diversi dati puramente anagrafici e sanitari contenuti in separati applicativi e database già in uso del sistema territoriale.
Nel contenimento del contagio la possibilità di visualizzare in modo immediato i casi positivi e le loro relazioni si è dimostrata un’aggregazione preziosa, unica rispetto a qualsiasi altro sistema di controllo applicato in altre regioni. La possibilità di agire su dati integrati ha inoltre consentito al Veneto di implementare diversi modelli epidemiologici conosciuti, permettendo di gestire al meglio la crisi grazie alla possibilità di fare delle previsioni molto attendibili sia sull’andamento della curva ipotizzabile – e quindi del picco – sia sulla gestione delle terapie intensive per ogni singola struttura ospedaliera.
Il sistema di biosorveglianza risulta quanto mai fondamentale per la fase 2 post lockdown, la possibilità di monitorare in tempo reale non solo gli esiti dei test molecolari ma anche gli esiti dei test sierologici (quantitativi e qualitativi) consentirà di avere, oltre a numeri importanti sul livello di possibile immunità della popolazione (da confermare con i test molecolari), un controllo capillare del territorio attraverso il monitoraggio di insorgenza di nuovi cluster sia familiari che in ambito lavorativo, permettendo l’applicazione dei protocolli previsti dalla regione per la ripresa in sicurezza delle attività produttive.