
un'osservazione analitica sulla nostra evoluzione naturale e culturale insieme che ci aiuta a far cadere una serie di miti e stereotipi ancora molto radicati.
Sabato sono andata a Novara... ho visitato questa mostra e ne sono rimasta molto colpita... si tratta della prima Mostra di Memetica a cui io abbia mai assistito...
L'intero percorso narrativo è stato curato da Luigi Luca Cavalli Sforza genetista italiano, ora professore emerito alla Stanford University e da Telmo Pievani, filosofo della scienza ed esperto di evoluzione: racconta da dove veniamo e come siamo riusciti a popolare l’intero pianeta, costruendo il mosaico della diversità umana di cui siamo parte.
Come riportato sul sito della mostra,
le ricerche alla base di essa la rendono una sfida inedita e innovatrice nel campo della comunicazione della scienza
per la prima volta, infatti, ricercatori di tutto il mondo, appartenenti a discipline molto diverse
– come la genetica, la linguistica, l’antropologia, la paleoantropologia, la climatologia –
hanno istituito un progetto di cooperazione sistematica per ricostruire le origini e i percorsi del popolamento umano, per scrivere l’atlante del grande viaggio umano sulla Terra.
Un approccio multidisciplinare e internazionale che si riflette sia nei contenuti della Mostra sia nella composizione del Comitato Scientifico e che offre per la prima volta al pubblico una visione d’insieme aggiornata delle ricerche sul campo e dei risultati raggiunti.
Attraverso questo viaggio nella evoluzione dell'uomo, scopriamo che molte delle cose che abbiamo appreso a scuola, che molti dei concetti che diamo per scontati sono solo delle interpretazioni (spesso errate e fuorvianti) di quello che conosciamo, che siamo in grado di vedere ... più aggregazioni riusciamo a fare tra l'ambiente, noi e la nostra storia, più miti e fraintendimenti riusciremo a smontare... più impariamo a collaborare efficacemente nella costruzione di soluzioni, più sarà facile trovarle in breve tempo... e questa mostra ne è un esempio concreto.
Affrontare i problemi sempre nello stesso modo sperando che questo produca risultati differenti è follia, diceva Albert Einstein... e continuare a pensare che la nostra visione del mondo, della nostra vita, del nostro ruolo e del nostro lavoro sia quella che abbiamo sempre immaginato sino ad ora, non ci porterà lontano...
SCARTO
"La nostra storia comincia con i piedi" recita una delle prime didascalie della mostra: i primi passi sembrano essere sempre legati alla scoperta... camminare, viaggiare, vedere, cercare, trovare per caso... la meta è il viaggio.
"Non siamo i primi europei" spiega un altro tabellone, mostrandoci la mappa dei primi ominini che si spostarono dall'Africa verso l'Europa... gli ominini... cinque specie del genere homo... Anche quella dell'homo sapiens è una leggenda da sfatare...
Pensare ora che la prerogativa di 'Civile' spetti ad uno 'stato organizzato alla occidentale' è un atto scientificamente infondato...
Attraverso una serie di strumenti interattivi, vi è possibile verificare quanti geni abbiamo in comune con un lombrico, con una banana e con un pino... potrete scoprire che esistono ancora esseri umani "non contattati", ovvero che vivono isolati da secoli e che rischiano l'estinzione... potrete viaggiare insieme ai nostri progenitori, capire quali mistificazioni si celino dietro il latte... scoprire che le razze non esistono, ma che è stato un formalismo che ci siamo inventati per descrivere differenze estetiche, che a livello genetico e culturale non sono rilevabili.
Insomma, se volete aggiornare le vostre conoscenze in materia di evoluzione, questa è la mostra che fa per voi... riceverete in cambio una serie di chiavi di lettura davvero dirompenti, per riesaminare il modo in cui ci siamo abituati a vedere il mondo e il nostro ruolo in esso.
Homo Sapiens ha registrato un'affluenza inattesa e la sua permanenza a Novara è stata prorogata sino al 28 luglio, dopodiché si sposterà negli Stati Uniti.
Non mi resta che augurarvi buon viaggio...