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SoloTablet intervista gli sviluppatori di APP italiani: Andrea Picchi

SoloTablet intervista gli sviluppatori di APP italiani: Andrea Picchi

26 Agosto 2015 Redazione SoloTablet
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SoloTablet incontra Andrea Picchi, un libero professionista con una formazione in Psicologia ed Informatica specializzato nella realizzazione di user experience che integrano i concetti della psicologia cognitiva e sociale con le tecnologie touch screen in ambiti diversi come il Mobile, la domatica e l' Ubiquitous Computing. Questa è la nostra 37° intervista ai protagonisti italiani dello sviluppo di applicazioni Mobile.

SoloTablet intervista i protagonisti del mercato italiano delle applicazioni Mobile: Andrea Picchi


 

SOLOTABLET: Il tablet, unitamente alle tecnologie Cloud, Social e Mobile è strumento potente della rivoluzione digitale in atto. Lei cosa ne pensa? Semplice evoluzione tecnologica o vera rivoluzione?

Dal mio punto di vista le rivoluzioni in informatica non esistono. Molte delle tecnologie che riteniamo rivoluzionarie, come il tablet o il solo display touch screen, non sono altro che evoluzioni o integrazioni di tecnologie già esistenti ma che molto spesso erano rimaste confinate nei laboratori dei ricercatori o che nei casi più temerari (vedi il tablet Apple Newton presentato nel 1993) erano state presentate alla massa con troppo anticipo per essere realmente comprese ed accettate.

 

SOLOTABLET: Cosa pensa dell’attuale mercato Mobile italiano e perché ritiene utile investirvi.

Da un punto di vista esterno, quello dell’imprenditore per intenderci, il mercato mobile offre nuovi spunti di business e quindi di possibili ricavi che in un momento critico come quello del mercato italiano odierno può permettere a una società di guardare al futuro con maggior ottimismo. Un esempio tipico è rappresentato dall’incremento dei clienti casuali riscontrato da attività come quelle turistiche o anche di semplice ristorazione. Questo incremento è stato dovuto principalmente alle ricerche eseguite in mobilita dagli utenti grazie agli smartphone ed ai tablet. Prima della nascita di questo nuovo scenario i clienti abituali o “returned customers” rappresentavano la più importante, se non l’unica fonte, di guadagno per queste attività.

Da un punto di vista interno invece, quello dello sviluppatore, il mercato mobile offre opportunità che altri mercati come quello desktop non offrono, a partire dalla quantità dei progetti realizzabili alla varietà degli stessi. Personalmente inoltre penso che la sfida proposta della user experience di un progetto mobile sia molto più varia e stimolante rispetto ad altri tipi di progetti.

 

SOLOTABLET: Cosa pensa dei nuovi dispositivi mobili e come li posiziona sul mercato consumer e aziendale.

Il primo fatto da rilevare è che i dispositivi mobili basati su display touch screen hanno avvicinato alla tecnologia un numero altissimo di utenti che non avrebbero mai pensato di scaricare la loro email lontano dai loro amati pc.
Come conseguenza di quanto detto, i dispositivi mobili, hanno creato nel mercato consumer nuove istanze di user experience che prima non esistevano. Prima che i dispositivi mobili di ultima generazione arrivassero nelle mani degli utenti nessuno (tranne i geek ovviamente) si sarebbe immaginato di poter lavorare o gestire il proprio lavoro in mobilità nella metro, in ascensore, e di portarsi dietro dati sensibili lontano dall’ufficio. I dispositivi mobili odierni offrono un insieme di software che permette di eseguire la maggior parte delle operazioni in qualsiasi momento e luogo e questo, anche sembra già dato per scontato dopo pochi anni, ha cambiato drasticamente la vita di molti di noi.

 

SOLOTABLET: Come esperto di interfacce ci può spiegare il successo dei dispositivi touch da un punto di vista cognitivo ed emozionale prima ancora che tecnologico?

Il primo punto da sottolineare riguarda il fatto che un dispositivo touch screen implementa un paradigma di interazione basato sul tatto; il tatto rappresenta un senso che caratterizza la maggior parte delle interazioni dell’essere umano fin dagli albori della sua storia. Al contrario di paradigmi più impersonali basati per esempio sull’uso del mouse, l’interazione basata sul tatto ha una relazione molto stretta con la sfera emozionale o più in generale cognitiva con la quale spesso instaura una relazione biunivoca.
Quanto appena esposto deve però essere supportato da un’interfaccia che sia consapevole di tali dinamiche e che pianifichi i suoi pattern d’interazione non solo secondo gli obiettivi di un determinato caso d’uso (goal-oriented) ma anche secondo le interazioni con la sfera cognitiva dell’utente che tale azione potrebbe stimolare.

 

SOLOTABLET: Qual’è la sua visione del mercato delle piattaforme Mobile: iOS, Android, Windows 8 e BlackBerry?

Il mio personale parere è che questi sistemi operativi si siano ritagliati la loro fetta di mercato, ognuno per ragioni diverse. A mio avviso sono molto poche le persone che scelgono il loro device esclusivamente per il loro sistema operativo (designer e sviluppatori a parte ovviamente).
Penso che Il Blackberry ad oggi (nel mercato europeo) rappresenta una piccolissima fetta di utenti, molto spesso di tipo business, mentre credo che Windows 8, nonostante abbia delle buone potenzialità, rischia di restare solo una buona idea se non risolve alcuni piccoli ma importanti problemi di interazione.
Android nei prossimi hanno dovrebbe guadagnare un’altra piccola fetta di mercato dal momento che praticamente tutti i nuovi telefoni di fascia bassa offrono questo sistema operativo.
Dall’alto del suo spessore trovo invece ad un bivio il sistema di casa Apple che nei prossimi anni potrebbe rischiare di non proporre tutte quelle novita che i suoi utenti sono abituati a vedere ogni anno dal 2007 ad oggi. Riguardo iOS credo bisogni aspettare di vedere cosa Jonathan Ive (adesso a capo del team iOS) sarà in grado di presentare con il rilascio del prossimo iOS 7.

 

SOLOTABLET: Quali sono le barriere all’ingresso del tablet nell’uso personale e in quello aziendale.

Non credo ci siano barriere a livello personale nell’adozione di un tablet, anzi penso che molte più persone nei prossimi anni decideranno di acquistare un tablet al posto di un laptop o di un netbook per le loro operazioni quotidiane come gestire la posta o navigare la rete.


A livello aziendale purtroppo la situazione risulta essere diversa ed in questo caso il discriminante viene rappresentato dal fattore umano. L’introduzione di un tablet spesso significa integrare un sistema basato su  (nuove) tecnologie come iOS e/o Android con tecnologie che in molti casi sono obsolete o semplicemente progettate ad hoc e quindi difficili da interfacciare con altri sistemi. Le aziende governate da persone abbastanza saggie da percepire le attuali e future tendenze comprendono che un investimento fatto oggi gli porterà un sicuramente vantaggio domani ma purtroppo questo non rappresenta la media dei soggetti in questione, almeno non nel mercato italiano.

 

SOLOTABLET: I nuovi dispositivi mobili sono destinati a sostituire il PC o sono una semplice evoluzione tecnologica dello stesso?

Come ho accennato in precedenza, come i laptop hanno sostituito i desktop in molte case degli utenti i tablet andranno a sostituire i pc nella vita dell’utente medio, che nella maggior parte dei casi, controlla la sua email e naviga in rete per diletto. Un tablet offre senz’altro un’esperienza utente migliore sotto ogni punto di vista in questi scenari (a patto che le risorse da utilizzare siano ottimizzate per i tablet).

 

SOLOTABLET: Ci può descrivere quali sono gli ambiti applicativi in cui è focalizzata la sua proposta?

Personalmente mi occupo di progettare interfacce touch screen a qualsiasi livello; principalmente nel mondo iOS e quindi iPhone ed iPad ma anche in scenari meno comuni e pensati ad hoc come la domotica (es: ville o yacht) o le più comuni colonnine turistiche o i pannelli touch screen degli aeroporti.

 

SOLOTABLET: Condividiamo con lei la visione che la rivoluzione del tablet dipende da un salto di paradigma, anche cognitivo, indotto dalle nuove tecnologie. Come vede l’evoluzione futura del tablet in termini di dispositivi, di ambiti di applicazione e di scopo?

Penso che il tablet permeerà il mercato e la vita degli utenti maggiormente nei prossimi anni venendo integrato da altre tecnologie già esistenti. Un esempio odierno è rappresentato dalle applicazioni per iPad che controllano i vari sistemi di alcune abitazioni o imbarcazioni. Credo inoltre che la produzione di tablet di diverse dimensioni a cui abbiamo assistito negli ultimi anni contribuirà a questo processo.

 

SOLOTABLET: Ha programmi e piani per sviluppi futuri? In particolare per nuove applicazioni, soluzioni verticali, sistemi operativi, piattaforme ecc.?

ANDREA PICCHI: Sto lavorando ad un progetto molto interessante, ancora sotto NDA, che mira a rivoluzionare il rapporto tra banca ed utente. Per quanto riguarda invece il mio futuro mi piacerebbe entrare a far parte del team iOS della Apple col quale ho già collaborato in altri tipi di progetti. Quest’anno per tentare di inseguire questo mio sogno ho, infatti, rifiutato due grosse proposte di lavoro che mi volevano una a capo del team mobile dell’Adidas in Germania a Herzogenaurach e l’altra a capo del team mobile di Sky a Londra. Vedremo come andrà a finire.

 

SOLOTABLET: Cosa pensa di una iniziativa come SOLOTABLET?

Penso che SoloTablet sia un’ottima risorsa per gli utenti che vogliono seguire le notizie inerenti al mondo dei tablet perché raccoglie sia notizie ed informazioni tecniche che non. Personalmente trovo anche molto interessante lo spazio che SoloTablet offre agli sviluppatori promuovendo il loro nome e le loro applicazioni in una sezione a loro dedicata.

 

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