I protagonisti si raccontano /

Tanti fanno SEO, pochi lo sanno fare bene!

Tanti fanno SEO, pochi lo sanno fare bene!

06 Gennaio 2021 Redazione SoloTablet
SoloTablet
Redazione SoloTablet
share
Internet ci ha regalato la libertà, forse anche l’illusione di averla. Online a farla da padrone sono gli algoritmi, di Google Search e non solo. Sono loro a determinare quale contenuto sia più attraente, adeguato, interessante e quale sia il migliore per rispondere alle esigenze del navigante online. Per renderli felici sono proliferate negli anni numerose pratiche SEO (Search Engine Optimization) che coinvolgono migliaia di persone e società. Numerosi sono anche coloro che ritengono inutile la SEO o vi si oppongono credendo di essere dotati di conoscenze e pratiche migliori.

Sulla SEO Carlo Mazzucchelli , fondatore di SOLOTABLET ha intervistato Pamela Reale Seo Copywriter & Digital Content Creator freelance.


 

Buongiorno, per iniziare ci vuole raccontare qualcosa di lei? A chi si rivolge con le sue attività e come vive l’era digitale che ha trasformato il mondo attuale?

Buongiorno e grazie per l’intervista. Dopo essermi laureata in Economia & Management ed aver frequentato un Master in Sales & Marketing Management nel 2009, ho deciso di buttarmi nel mondo del digital marketing seguendo diversi corsi per specializzarmi nel campo del seo copywriting ma anche nel social media marketing ed affini.

Dopo la famosa “gavetta” in varie web agency sono diventata freelance e lavoro in proprio seguendo diverse tipologie di clienti: liberi professionisti, titolari di strutture ricettive, promotori finanziari, artisti, titolari di attività commerciali.

Nel 2016 ho creato un sito di viaggi e lifestyle dedicato all’Italia e al Made in Italy, ilovevisititaly.com che ad oggi conta 4000 visitatori unici mensili ed è ben indicizzato sui motori di ricerca. Grazie a questo progetto ho partecipato a diversi eventi legati al mondo dei viaggi, della moda e della musica; ho conosciuto molte persone e ne vado molto fiera.

L’era digitale ha trasformato il mondo attuale ed io la vivo benissimo. In realtà sin dai tempi dell’università mi cimentai nei temi del Google Marketing e di Facebook; già sapevo che sarebbe stato il futuro e che sarebbe stato il mio settore lavorativo. Amo il mio lavoro nel campo del digital marketing e mi sento molto smart. 

Di SEO si parla da molti anni. Nel tempo gli algoritmi di Google Search sono costantemente cambiati, in sintonia con gli obiettivi di business di Google. Quali sono secondo lei i motivi per cui oggi bisognerebbe investire in attività SEO? E perché la SEO è così importante?

A mio parere tutti dovrebbero investire nel SEO perché si tratta di un investimento a lungo termine. A differenza delle pubblicità a pagamento che fanno avere dei picchi di visibilità momentanei, le attività del SEO permettono di avere risultati nel tempo e costanti. 

Non tutti percepiscono questo vantaggio competitivo e molti, spesso e volentieri, non ne sono a conoscenza. Il SEO permette di essere indicizzati organicamente sui motori di ricerca e i siti web che decidono di investire in queste attività vedranno aumentare i visitatori del sito ed anche le vendite. Prima vi è la fidelizzazione del cliente al sito e poi la conversione delle visite in vendite vere e proprie.

Quando si parla di digital marketing tutti pensano al sito web, ai social media, alle pubblicità ma pochi si focalizzano sul SEO. Per me è una chiave strategica per chi vuole far crescere il proprio business; proprio perché si tratta di un punto focale per la redditività di un’azienda, si dovrebbe dedicare un budget mensile solo a quest’area.

Non tutti concordano sul fatto che la SEO risponda ai bisogni di chi vi investe e alle promesse in essa comprese. Molti sostengono di avere risultati buoni anche senza SEO. Cosa c’è di errato in queste scelte e comportamenti. Cosa direbbe a un potenziale cliente che manifestasse scetticismo e resistenza all’investire in questo tipo di pratiche? 

Come dicevo prima sono cosciente di questo scetticismo che c’è verso l’attività SEO. Molto probabilmente perché ci si affida a persone poco esperte o che comunque lavorano senza un’organizzazione del lavoro ben precisa.

Al potenziale cliente direi di investire nel SEO per almeno un semestre: terminato il periodo dei sei mesi si va insieme ad analizzare i dati analitici del sito web in questione per stilare, poi, una strategia a lungo termine. Parlano i numeri e la matematica non è un’opinione!

Che i risultati arrivino anche senza SEO è solo un’illusione momentanea, un fuoco di paglia. Un business on line è come un’azienda fisica solo che si trova sul web. Per aumentare il ROI bisogna investire in attività che portino redditività a lungo termine e non il contrario.

Espongo una semplice case history per farmi capire anche dai meno esperti. Ho un bed and breakfast a Roma e vorrei avere più clienti perché soffro della stagionalità del settore. Ho due alternative:

  • Esclusivo utilizzo di social media e pubblicità a pagamento: più accessi al mio sito web e maggiori richieste di preventivo ma solo in un determinato lasso di tempo;
  • Attività SEO sulle parole chiave “bed and breakfast a Roma” e “bed and breakfast a Roma centro storico”: aumento costante e crescente dei visitatori sul sito correlato ad un aumento di richieste di preventivo e vendite.

La scelta migliore ovviamente risiede nell’utilizzo di tutti gli strumenti di digital marketing a disposizione senza mettere in secondo piano il SEO. Se il budget non lo consente punterei in primis sul SEO.  

 

SEO, storytelling, social media marketing, SEM, ecc. Sono tante pratiche che sono emerse negli anni come utili per trasformare in digitale molti aspetti del business. Sono pratiche che coinvolgono migliaia di operatori e professionisti. Come vede lei questo mercato in Italia? Non crede che ci sia un surplus di offerta e che molta di essa sia inadeguata? Non crede che anche la domanda sia altrettanto inadeguata?

Credo che in Italia ci siano molte persone improvvisate che offrono servizi a prezzi troppo bassi danneggiando i professionisti del settore. Ciò anche a discapito del cliente stesso il quale non vedendo i risultati promessi perde credibilità verso i professionisti del digital marketing.

Personalmente investo molto tempo nella formazione e sono perfettamente cosciente che bisogna studiare ed essere sempre aggiornati. Non si finisce mai di imparare. Forse questo fenomeno andrà a scemare negli anni lasciando nel mercato solo gli addetti ai lavori e francamente lo spero vivamente.

CONSIGLIATO PER TE:

E tu chi sei?

Il problema è endemico; si trova nello strato culturale del popolo italiano che vuole investire poco e si affida ai “consulenti” a minor prezzo. Chi paga queste scelte è tutto il mercato. Non bisogna svendersi così come non bisogna sentirsi onnipotenti e migliori degli altri. L’umiltà è alla base di tutto.

Con i miei clienti cerco di essere più chiara possibile e soprattutto veritiera sulle mie capacità e sulla mia formazione. Il cliente deve capire che ci si può fidare del consulente il quale deve condividere gli stessi obiettivi come se l’azienda fosse sua.

 

Infine una domanda filosofica. Praticando un’attività volta a soddisfare gli algoritmi non le sembra di contribuire alla costruzione di una realtà dominata dalle macchine? E’ come se ci si adeguasse al codice straniero che fa funzionare gli algoritmi e decide per noi cosa sia bene e male, cosa si debba comperare e quando, ciò che conviene pubblicare o meno, come va scritto e quanto deve essere esteso, ecc. Come professionista lei non si pone mai domande di questo tipo?

Questa domanda è molto interessante. Quello che dico sempre ai miei clienti e ai colleghi nei momenti di confronto e condivisione, è che chi si occupa di SEO scrive per i motori di ricerca ma anche per le persone. Non bisogna mai dimenticarlo.

Mi è capitato di pagare questa scelta di visione sul mio portale di viaggi ma ho scoperto che alla fin fine il gioco vale la candela. Molte persone mi scrivono perché hanno trovato utile l’hotel dog friendly che ho consigliato in un mio articolo anche se a livello SEO non era impeccabile. Questo mi ha fatto capire che posso scrivere SEO per avere visibilità e che posso utilizzare questa strategia per far atterrare visitatori sul sito; se il mio sito è ben fatto, coinvolgente e graficamente piacevole gli utenti tendono a leggere altri articoli e così via.

L’importante è non dimenticare che il lettore è l’utente finale dell’articolo. Noi consulenti SEO non creiamo fake news per accaparrare click… noi creiamo contenuti utili per dare risposte alle domande che le persone cercano sui motori di ricerca (le famose query). Ovviamente per rendere l’articolo appetibile a Google e ai motori di ricerca in generale li ottimizziamo in ottica SEO.

Questa a mio avviso è una buona pratica SEO ma è solo il mio modesto e piccolo parere.

Per terminare e ringraziandola vuole aggiungere altro?

Vorrei aggiungere un semplice consiglio per tutte quelle persone che vorrebbero investire nel digital ma non sanno dove iniziare. In primis il sito web ha sostituito il vecchio biglietto da visita e bisogna averne uno ben fatto ed ottimizzato in chiave SEO. Non è vero che non serve a niente come ultimamente ho sentito dire.

Dopodiché investirei nella stesura di un calendario editoriale focalizzando i contenuti sulle keywords del settore di riferimento assieme a una buona gestione dei social media. Metteteci la faccia, dedicate un budget al digital marketing per rimanere al passo coi tempi.

Internet è un’opportunità non una minaccia.

Se con l’avvento del web i vostri affari noni vanno più non è colpa del web ma delle vostre scelte di non adeguarvi ad un nuovo mercato in continua evoluzione.

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database


Fabrizio Bernasconi

Sviluppatore freelance iPhone, iPad, iPod touch dal dicembre 2008. Collaboro con...

Vai al profilo

Sudformazione srl

Scuola di formazione tecnica specialistica. Ci occupiamo di formazione in materia di...

Vai al profilo

Omigrade s.r.l.

Omigrade è una società nata dall’idea e dalla volontà di un gruppo di...

Vai al profilo

ARKEBI

Prof. arch. Emiliana Brambilla

Vai al profilo